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Le scelte di Inzaghi in Salernitana-Milan: centrocampo granata ben messo in campo

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La Salernitana di Inzaghi ferma il Milan di Pioli nel match casalingo valido per la 17ª giornata di Serie A. I granata vedono quella che sarebbe stata un’importantissima vittoria sfumare al 90′ in seguito alla rete di Jovic. Vediamo quali sono state le scelte del tecnico piacentino.

Le scelte di Inzaghi in Salernitana-Milan

Una Salernitana diversa, più convinta dei propri mezzi, che ha provato a conquistare i tre punti contro la terza della classe. La partita dello stadio “Arechi” di ieri sera ha fatto vedere a tutti che questa squadra non è affatto morta. Prestazioni del genere non possono fare altro che dare coraggio e consapevolezza all’organico di Filippo Inzaghi. Un successo sfiorato solamente nelle fasi finali del match, con la rete del 2-2 definitivo siglata da Jovic al 90′.

L’allenatore del Cavalluccio ha optato, azzeccandoci alla grande, per un centrocampo a tre. Nelle uscite precedenti, ogni volta che la Salernitana era scesa in campo con una mediana a due, aveva dimostrato grosse lacune e difficoltà nel fronteggiare il possesso (e il pressing) avversario. La scelta di schierare Coulibaly, Legowski (a sorpresa davanti alla difesa al posto di Bohinen) e Kastanos (partita di grande sacrificio del cipriota) per contrastare il centrocampo del Milan si è rivelata corretta.


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Il 4-3-2-1 per questa Salernitana è un modulo più ‘sostanzioso’, solido e sicuro, che non porta la squadra in affanno. Una delle chiavi del match è stata la costante pressione dei centrocampisti granata sui tre colleghi rossoneri: Coulibaly è stato chiamato a tamponare le incursioni di Loftus-Cheek; Legowski ha regalato una buona prestazione (forse una delle sue migliori da quando è a Salerno, se non la migliore) andando spesso e volentieri a limitare Reijnders; Kastanos, invece, ha marcato a vista Bennacer: il regista dei meneghini non ha avuto libertà e il gioco rossonero ne ha risentito.

Inoltre, il cipriota ha potuto proporre questo tipo di marcatura sul centrocampista più basso degli avversari in modo da restare – in caso di recupero palla da parte della Salernitana – più alto rispetto ai suoi compagni di reparto, fungendo da trequartista aggiunto. Così facendo i granata hanno giocato anche in maniera più dinamica potendo contare sui movimenti dello stesso Kastanos: da un 4-3-2-1 in fase non possesso, si passava con fluidità ad un 4-2-3-1 in fase di possesso.

Per quanto riguarda lo schieramento offensivo, Inzaghi ha puntato su un attacco veloce, ‘mobile’, senza una vera e propria punta di sfondamento (almeno inizialmente). Candreva e Tchaouna a supporto di Boulaye Dia. Il numero 87 granata ha dovuto fare un lavoro di sacrificio rispetto alla giovane ala francese. Tchaouna, infatti, si è visto assegnare compiti più offensivi e in fase di pressing era chiamato a spaziare sulla stessa linea di Dia. Candreva, d’altro canto, doveva farsi trovare più basso per far ripartire le offensive della squadra. Anche questa opzione di gioco proposta da Inzaghi si è rivelata interessante ed efficace: l’attacco granata ha più volte messo in seria difficoltà il Milan.

La ripresa e i cambi

I secondi 45 minuti iniziano con l’infortunio di Dia, con conseguente primo cambio tra le file del Cavalluccio. Al suo posto Inzaghi lancia Ikwuemesi, chiamato a far salire la squadra facendo a sportellate con la retroguardia avversaria: cambia il modo di giocare la palla in avanti, con azioni un po’ più ragionate. Al 62′ arriva il secondo cambio, stavolta in difesa: fuori Pirola, dentro Gyomber. Il tecnico piacentino opta per l’inserimento di forze fresche nel reparto arretrato, visto il forcing dei rossoneri.

Al 78′ Inzaghi utilizza gli ultimi tre cambi a disposizione per rivitalizzare i diversi reparti, scegliendo Bronn, Martegani e Cabral rispettivamente per Mazzocchi, Kastanos e Tchaouna. L’uscita di Mazzocchi ha portato, però, ad un lieve calo prestazionale della squadra. Il terzino campano stava giocando bene e riusciva a contenere un cliente scomodo come Leao, che molto spesso ha deciso di accentrarsi nel corso del match proprio perché le occasioni sull’esterno non fruttavano i risultati da lui sperati.

Quella tra Salernitana e Milan è stata una partita ben preparata dall’allenatore della Bersagliera. Inzaghi ha messo in campo una squadra ordinata, capace di soffrire e di ripartire con giudizio e rapidità. I granata hanno regalato una prestazione di livello. L’unico neo del tecnico ha riguardato il cambio di Mazzocchi nel finale. L’intenzione, ovviamente, era quella di lanciare forze fresche nella zona presidiata da Leao e Theo Hernandez negli ultimi 15 minuti di assalto rossonero, ma il risultato non è stato quello sperato: Bronn ha sofferto enormemente il passo del portoghese, che si è reso pericoloso in un paio di occasioni (sventate da un super Costil).

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