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Mirko Cudini: “Da tifoso mi auguro di tornare a Salerno per…”

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Mirko Cudini ci racconta gli anni in granata ed il legame che ancora oggi ha con Salerno

È stato uno dei difensori granata più apprezzato nella storia della Salernitana degli anni d’oro. Parliamo di Mirko Cudini. Entrò a far parte della Salernitana nel 1995 e partita dopo partita seppe conquistarsi un posto sul terreno di gioco oltre che nel cuore dei tifosi. Sempre dedito al lavoro personale e di squadra, composto e mai fuori dai ranghi. Un calciatore che sapeva far differenza anche negli anni migliori. Noi di SalernoSport24 lo abbiamo ascoltato per parlare con lui di quegli anni e del presente granata.

Ciao e grazie della disponibilità. Come prima cosa ti chiedo di raccontarci, dopo anni, la tua esperienza con la maglia della Salernitana e quella, invece, seppur breve, con la maglia del Perugia.

“Ciao e grazie a voi. Salerno è stata un’esperienza positiva e molto costruttiva per la mia carriera. Tre anni e mezzo fantastici con buone soddisfazioni sportive. Felice di aver fatto parte di quella squadra in quel periodo fantastico. Perugia, invece, è stata una delle parentesi negative per l’andazzo del campionato. C’era una squadra con buoni giocatori eppure non si riuscì a fare ciò che era stato programmato dalla società, anche se ci salvammo. Privatamente per me fu una annata normale”.

Che rapporto hai oggi con Salerno ed i suoi tifosi?

“Con Salerno ho un legame forte che dura tutt’oggi, ho molti amici e spesso ci sentiamo. Quello che uno dà spesso ti torna e a Salerno questo lo hanno sempre capito. Certo eravamo avvantaggiati da un gruppo storico, c’era feeling fra squadra e tifoseria dovuto si ai risultati, ma anche al fatto che eravamo uomini, persone vere, oltre ad essere calciatori e ne è testimonianza anche il fatto che tutti tornano volentieri a Salerno per incontri, tornei etc”.

Cosa pensi di questa Salernitana? Può ambire a qualcosa di importante in questo campionato? E del Perugia?

“Avendo tenuto mister Colantuono penso vi sia un programma ben specifico dietro. Lo scorso anno subentrando ha dovuto lavorare con ciò che aveva e magari erano calciatori meno adatti ai suoi moduli di gioco. Oggi è sicuramente migliorata la rosa, ci sono calciatori più adatti alle caratteristiche del mister. Il salto immediato non è facile visto il campionato lungo ma la mentalità combattiva dell’allenatore può essere una garanzia. Il Perugia ha fatto un mercato diverso, per me aveva qualcosa in più lo scorso anno. Non che non sia una buona squadra ma, mister Nesta, fra alti e bassi, ancora non riesce a far imporre il proprio gioco”.

Le favorite alla lotta promozione?

“Cosa fondamentale è che quest’anno è un campionato anomalo, non dà regolarità precise a diverse squadre visto che ad oggi ancora ci sono ricorsi etc. È un campionato livellato verso l’alto, non vedo una squadra schiaccia sassi. Il Palermo può dire la sua, ha un gruppo importante anche se non riesce ad avere continuità. Il Benevento con mister Bucchi ed una buona squadra può lottare così come il Verona che ha qualcosa in più rispetto alle altre. Per questo dico sia più complesso questo campionato, ce ne sono tante che possono dire la loro, anche il Venezia, nonostante le difficoltà iniziali con il cambio in panchina potrebbe riprendersi. Il Cittadella ogni anno dice la sua avendo una squadra e una società ben attrezzata, anche se non credo sia nei loro piani la massima serie. Della Salernitana ho già detto, può dire la sua e io aggiungo… non dimentichiamoci del Pescara che ha ricostruito un buon gruppo, sta facendo bene e potrebbe essere davvero la mina vagante di questa stagione”.

La Salernitana torna in campo domenica contro il Perugia. Che partita prevedi?

“Salernitana-Perugia è sempre stata una partita di cartello. Sono due formazioni di tradizione e gli incontri sono molto sentiti anche dai giocatori in campo oltre che dai tifosi sugli spalti. L’Arechi però, con il suo calore, fa sempre differenza, quindi la Salernitana può fare bene. Può approfittare della non continuità del Perugia e con i tre punti dare ulteriore indirizzo positivo al suo campionato”.

Dal campo alla panchina, Mirko Cudini cosa si aspetta per il futuro?

“Mi è sempre piaciuto allenare, anche quando ancora giocavo vedevo la panchina come mio futuro. Sto avendo la possibilità di farlo, oggi sono alla S.N. Notaresco e sono contento ma, come era anche da calciatore, ambisco a qualcosa di importante e arrivare fra i professionisti, anche se non è facile”.

Dopo il torneo estivo di Santa Teresa ti vedremo a Salerno per il Centenario?

“Sicuramente e poi potrebbe essere l’anno buono. Da ti
foso ed ex calciatore mi auguro di tornare per festeggiare i cento anni con…”.

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