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Conferenza pre-gara di Andreazzoli: “Salernitana squadra con qualità”

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Nel pomeriggio di oggi, martedì 26 settembre, l’allenatore dell’Empoli Aurelio Andreazzoli ha tenuto la conferenza stampa pre-gara in vista di Empoli-Salernitana. Il match è valido per la sesta giornata del campionato di Serie A.

Andreazzoli: “I granata partiranno avvantaggiati”

«I punti sono sempre importanti. Anche nella partita con l’Inter ci avrebbero fatto comodo. È passata una giornata di più, affrontiamo una squadra che ha tre punti più di noi ed è chiaro che l’importanza della classifica è diventata un po’ più pressante. Questa è una gara diversa rispetto a quella affrontata domenica, anche se non può sancire ancora nulla di definitivo sulla nostra stagione».


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«Senz’altro voglio vedere qualcosa di più dalla squadra, ma non credo sia positivo mettere pressione. Bisogna ritrovare la consapevolezza, i ragazzi l’hanno toccato con mano che fare le cose con il freno a mano tirato o meno c’è differenza. La gara contro l’Inter ha detto che è meglio tirarlo giù il freno e lasciarsi andare un po’. Non abbiamo toccato tasti particolari, a parte quello sulla consapevolezza, se non andare avanti e capire quello che dobbiamo fare in tempi ristrettissimi, perché le cose che vorrei dire e fare sono molte, ma il tempo è tiranno. Ci accontentiamo di dover procedere a rilento, purtroppo siamo costretti dalle circostanze».

«La Salernitana ha ottenuto tre pareggi, quindi tre partite senza perdere, questo è un dato importante. Sono la classifica e i risultati a dirlo, oltre che la qualità della squadra stessa. Abbiamo visto che è una squadra di qualità, come tutte quelle che partecipano alla Serie A, d’altronde. Un piccolo vantaggio rispetto a noi ce l’hanno, che è il fatto che loro hanno giocato venerdì e noi domenica, non tanto per un recupero fisico (per quanto importante), quanto per la possibilità di recuperare qualche indisponibile. Siamo ancora nel dubbio e, magari, con due giorni in più quei dubbi li avremmo sciolti. Avremmo avuto delle certezze, o quasi».

«Credo che la qualità degli attaccanti faccia la differenza, ma la qualità può crescere con l’armonia del gioco e la sinergia e la conoscenza con i compagni. Credo che questo sia un problema di non facile soluzione, visto che segnare in Serie A non è mai semplice, però penso che il lavoro specifico che stiamo facendo possa dare i suoi frutti, come del resto in passato li ha sempre dati».

«Per domani non so se ci sarà Ranocchia. La formazione la dirò prima ai ragazzi e non posso parlare prima per una questione di rispetto. Però a me il ragazzo ha dato l’impressione di avere delle qualità nelle due fasi, nella partecipazione e nella ricerca delle posizioni in campo e del corpo. Deve migliorare, naturalmente, sono tante le componenti che fanno crescere un giovane. Ha la giusta predisposizione per giocare davanti la difesa: ha fatto il mediano a due e la mezzala, penso che possa fare anche questo. Deve crescere e rendersi conto delle strade che lo faranno migliorare».

«Destro ha fatto un lavoro incredibile e si è sacrificato per i compagni. Ha fatto un grande lavoro per arrivare nella condizione ideale, anche se ora non è pronto per giocare dall’inizio. Il ragazzo ne è cosciente e neanche possiamo forzare per rischiare di perderlo. Teniamo tutte le precauzioni necessarie per averlo al top della condizione. Le sue qualità sono indubbie e possiamo fare affidamento su di lui con molta pazienza».

«Qualcosa in più serve sempre, ma da parte di tutti, non solo dal centrocampo. Sebbene sia un reparto ricco, noi non siamo carenti da nessuna parte. Non credo possiamo lamentarci. I passi avanti devono essere fatti, ma da tutti quanti. Al centrocampo si richiede geometrie, continuità, quantità e qualità. Quando metti insieme il reparto, cerchi sempre di fare delle scelte che ti diano sicurezza, sacrificando qualcosa, ma rendendolo il più completo possibile. C’è molta predisposizione da parte dei ragazzi all’ascolto e all’applicazione, quindi sono certo che cresceremo anche a centrocampo».

«Il gruppo è unito, ha voglia di migliorare e questo mi conforta. C’è una cosa su cui vorrei mettere l’accento: non è semplice dopo cinque sconfitte avere un pubblico a favore come lo abbiamo avuto domenica, che ha sostenuto e osannato i calciatori fino alla fine. Qui nessuno ha richiesto le scuse dai calciatori, ma c’è l’entusiasmo di cercare di contribuire ad aiutare la squadra ad uscire da una situazione deficitaria. Tutti quanti insieme la possiamo far diventare favorevole ed è quello che auspichiamo. Il pubblico ha riconosciuto il nostro impegno».

«Non si può interpretare come lavoro la nostra attività. Deve essere un lavoro per ciò che riguarda l’impegno, la dedizione, la cura dei particolari, la sopportazione di fatica, allenatore e compagni, però alla fine il calcio è sempre un gioco e deve essere interpretato come tale. Se il gioco lo interpreti come un peso, non ti dà i risultati voluti. Ciò aiuta non solo a migliorare la squadra, ma anche noi stessi. Noi non abbiamo stelle che ti fanno vincere le partite, quindi abbiamo bisogno di queste altre componenti per raggiungere gli obiettivi prefissati».

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