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Matteo Liviero: “Perugia esperienza importante”

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Matteo Liviero: “Perugia esperienza importante”

La fortuna di esordire in campionato europeo con la squadra che tifavi da bambino e che ti ha permesso di crescere dalle giovanili. Poi i prestiti alternati in squadre del Nord e del Sud dove ha avuto modo di assaporare le varie “piazze” del calcio nostrano. Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con l’ex grifone Matteo Liviero…

Ciao Matteo e grazie del tempo concessomi. Sei cresciuto nelle giovanili della squadra più forte d’Italia fino ad esordire in Europa League… cosa si prova a giocare in competizioni internazionali con la maglia della Juve?

“Emozioni davvero uniche. Forse ancora non mi rendevo conto dell’importanza di un momento del genere. E’ stato il mio sogno fin da bambino giocare almeno una partita con la maglia della Juventus e sono contento di aver regalato una gioia sia a me che a tutta la mia famiglia”.

Poi arrivano anche gli esordi con la maglia della Nazionale, dall’Under 17 all’Under 21… come mai oggi la Nazionale stenta ancora a trovare la sua caratura necessaria?

“Ho avuto la fortuna e il piacere di fare le Nazionali Under fino alla 21. Faccio fatica a comprendere come mai oggi la Nazionale maggiore stenta a trovare il tanto inseguito successo. Il talento c’è ma forse si fa fatica a mettere il talento nelle condizioni di esprimersi. Non stiamo attraversando un momento splendido ma sono sicuro che ci riprenderemo”.

Dopo due stagioni con la Primavera bianconera passi in prestito al Perugia. Com’è stata l’esperienza biancorossa?

“L’esperienza è Perugia, posso affermare che è stata una delle migliori. Sicuramente. Ho avuto modo di mettermi in mostra in un campionato importante dove ho imparato tanto. Avevo compagni di squadra fantastici e devo dire che quest’esperienza, anche a livello mentale, mi ha aiutato molto. Avevo il bisogno di mettermi alla prova, diciamo, in una competizione diversa da quella della Primavera. Un campionato di vertice come lo era il Perugia quell’anno”.

Come vivono il calcio a Perugia?

“Perugia mi ha dato tanto sia come tifoseria che come società. In alcune occasioni hanno dimostrato di apprezzare davvero cosa mettevo in campo e me l’hanno dimostrato più volte anche oggi”.

La prossima partita dei perugini è contro la Salernitana. Dove pensi possano arrivare quest’anno i biancorosso?

“Hanno un’ottima squadra quest’anno, anzi, colgo l’occasione per fare un saluto a Vido che l’hanno scorso era a Cittadella con me, e a Moscati, che ho conosciuto durante l’esperienza a Perugia. Hanno un ottimo organico”.

Segui ancora il Perugia?

“Sicuramente sì. Sono rimasto molto legato a livello emotivo, sono un piccolo tifoso diciamo”.

Sei stato sia in squadre del Nord che in quelle del Sud… c’è differenza di calcio tra le squadre del Nord e quelle del Sud?

“Credo che ci siano delle differenze. Sicuramente al Sud ci sono piazze molto calde ed è molto bello giocare perché ci si sente davvero giocatori. Al Nord la situazione è un po’ diversa però al tempo stesso, vedi Cittadella, le pressioni vengono più dall’interno, dalla società, molto ambiziosa e dalle pretese del campionato. Ogni posto ti da degli stimoli diversi. E’ stato molto utile, per me, cambiare spesso situazioni perché ho potuto costatare varie pressioni”.

Nella tua esperienza a Perugia c’era un certo Francesco Di Tacchio oggi a Salerno… tu che lo conosci bene che tipo di giocatore è?

“Ho avuto un ottimo rapporto con lui fin dall’inizio, tanto è vero che dal primo giorno siamo rimasti sempre insieme. Andavamo anche a cena fuori spesso oltre che a dividere la camera nelle trasferte. E’ un bravissimo ragazzo e sono contento che ha trovato la sua dimensione, può solo fare bene”.

C’era anche Matteo Politano… si intravedevano già le doti dell’attaccante?

“Oltre ad essere un mio amico perché c’ho giocato insieme anche in Nazionale, sapevamo tutti che Matteo era un ragazzo dalle grandi qualità e sicuramente speravamo che facesse la differenza. Se lo merita”.

La tua ultima esperienza è stata col Cittadella… cosa ha funzionato e cosa no?

“E’ stata ottima dal punto di vista di squadra, ma a livello personale posso dire che è stata negativa solo per colpa dell’infortunio. Non mi ha permesso di esprimermi come volevo e come speravo. Purtroppo nella prima partita ho subito questo infortunio stando lontano dai campi di gioco senza poter dimostrare. Volevo quantomeno dimostrare il mio valore in una squadra comunque vicino casa quindi accessibile ai miei amici e alla mia famiglia. E’ una squadra organizzata al meglio, dall’allenatore al direttore sportivo. Tutti professionali, un organico importante”.

Cosa ne pensi della B a 19 squadre?

“Sarà un campionato molto competitivo, come lo è da sempre la B”.

Progetti futuri?

“Trovare una squadra il prima possibile, una squadra che mi permetta di esprimermi al meglio perchè ho ancora tanto da dimostrare, da trovare il giusto ritmo. Ho bisogno di continuità e mi sto preparando da diversi mesi a questo. Sono in attesa di una chiamata e spero che arrivi presto”.

Grazie Matteo e in bocca al lupo per una nuova avventura!

“Ciao e grazie a voi”.

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