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Gennaro Troianiello: “Che spettacolo segnare dinanzi i tifosi all’Arechi”

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Arrivato alla Salernitana sicuramente non nel periodo migliore. Certo a Salerno vi era l’entusiasmo della serie B conquistata dopo anni travagliati ma dopo lo splendido inizio di campionato e le prime difficoltà a risentirne non è stato solo il tifoso sugli spalti ma anche la squadra che si è trovata allo sbando con cambi di panchina e di vari uomini. Anche lui, alias Gennaro Troianiello, il Peter Pan del calcio italiano, ha risentito e non poco del travagliato periodo. Ma  a raccontarci tutto, e non solo, è lui stesso durante la divertentissima (e non poteva essere diversamente ndr) chiacchierata pre allenamento.

Grazie Gennaro e scusa il disturbo fra riunione ed allenamento… Comincio con il chiederti del tuo periodo, seppur breve, nelle fila della Salernitana.

“Ciao e grazie a te… figurati qua si lavora ancora tantissimo anche se siamo in serie D – e sorride – Premetto che io da ogni esperienza fatta mi porto dietro sempre il bello ed il brutto rendendo tutto positivo. Salerno è stata una bella esperienza, sono stato in una grande città, con una grande piazza e una bella tifoseria. Non potevo chiedere di meglio anche se onestamente potevo fare molto di più”.

Infatti, come mai hai avuto poco spazio in quella Salernitana che, dopo un buon inizio, ha cominciato a sbandare?

“Era iniziato tutto nel migliore dei modi per la squadra e per me. E chi dimentica l’esordio con l’Avellino, il gol ed il pubblico in festa. Tutto bellissimo finché la squadra girava bene e i risultati si ottenevano. Ricordiamoci però che in quel periodo Gabionetta andava a duemila e togliergli il posto era impossibile, così io e la Salernitana abbiamo divorziato – racconta ironicamente – a gennaio son cambiate tante cose e non solo per me”.

Un matrimonio lampo si può dire…ma cosa ti porti dietro di quei momenti e di quei compagni?

“Come già detto il mio gol dinanzi una magnifica tifoseria e i ricordi di una splendida città. Dei compagni a Salerno c’è ancora Raffaele Schiavi e ci sentiamo spesso. Anche lui ora non sta avendo molto spazio ma sono sicuro che tornerà a riprendersi il suo posto nella difesa granata. Inoltre conosco Emanuele”.

Emanuele Calaiò. Cosa puoi dirci di lui tu che lo conosci bene? Può essere il trascinatore di questa Salernitana?

“Di Emanuele parla la storia, lui fa differenza ovunque vada. Può dare sicuramente una grossa mano alla squadra perché lui è un ragazzo che sa farsi rispettare ma vive di calcio. Ancora oggi vuole giocare e vincere, in campo ci mette l’anima. Sicuramente il suo acquisto ha alzato l’asticella dell’attacco granata, senza nulla togliere agli alti ma, lui negli ultimi anni ha trascinato le sue squadre e spero che possa farlo anche alla Salernitana”.

Da buon napoletano e persona schietta, senza peli sulla lingua avendo vissuto l’ambiente societario di Salerno pensi che il tifoso abbia ragione nel credere che Lotito e company non vogliano aspirare alla massima serie e quindi “impongano” alla squadra ed ai giocatori il galleggiamento?

“Ma non esiste proprio – ammette sorridendo per la mia domanda impertinente –  Quando c’ero io non ho mai sentito storie simili e per quello che conosco la società posso solo dirti che sono i primi a voler vincere. Così come i calciatori. Nessuno accetterebbe per la propria carriera di giocare male o perdere. La vittoria e la buona prestazione è una soddisfazione personale in primis. Capisco le regole calcistiche che vieterebbe di avere una doppia squadra ma i modi si trovano per aggirare l’ostacolo. Resta che posso capire il tifoso che vuole vincere e sognare e senza risultati pensa a qualunque piano oscuro ma devono solo avere pazienza e i risultati arriveranno”.

Cosa pensi dell’attuale serie B?

“E’ molto livellata e sicuramente le formazioni retrocesse sono avvantaggiate rispetto ad altre. Anche se questo a Crotone non sta accadendo, le altre restano un passo avanti perché mantengono calciatori che hanno fatto la A e con il paracadute possono permettersi  giocatori di alti livelli. Per me alla fine se la giocano Verona, Brescia e Benevento anche se bisogna fare attenzione alla sorpresa Lecce che gioca un buon calcio. La Salernitana spero possa ambire fino alla fine e se si trova nuovamente entusiasmo, la giusta organizzazione e il mister continua a metterci il suo penso davvero possa sognare”.

Un napoletano a Verona…dimmi la verità, come ti sei trovato in terra “nemica”?

“Per la verità benissimo. È stata una bella esperienza ma è sempre più facile quando si vince. Pensa che i tifosi mi facevano anche i cori –  e sorride ancora – Poi diciamocela tutta, è una società ben organizzata, attrezzata al meglio per gli allenamenti etc. Esperienza positiva e vincente come in tante formazioni nelle quali o militato. Ora però dovrei correre ad allenarmi…”.

Va bene Gennaro, però prima di chiudere vorrei chiederti come mai hai scelto Nola e la serie D?

“Devo dirti che ho avuto varie richieste anche in Lega Pro ma tutte del nord ed alla fine ho scelto di scendere di categoria ma restare vicino casa. Del resto in Campania avevo giocato solo a Salerno. Ho scelto di aiutare il Nola a salvarsi, e speriamo di farcela, per restare vicino ai miei bambini piccoli e poi conoscendo il presidente De Lucia ho deciso di sposare il suo progetto”.

Chiudo chiedendoti che partita ti aspetti di vedere questa sera fra Verona e Salernitana?

“Sicuramente sarò dinanzi la tv a vedere una partita bellissima sul campo e fuori viste le splendide tifoserie. Sarà una partita aperta ad ogni risultato anche se il Verona sulla carta ha qualcosa in più essendosi rafforzata”.

Vabbè dai allora ti lascio e mi raccomando tifa per il tuo amico Emanuele Calaiò…

“Va bene ma – sorridendo per ennesima volta – anche a Verona ho ancora tanti amici…”.

Chiudiamo così una piacevole chiacchierata con un sempre socievole e divertente Gennaro Troianiello sperando che a 35 anni smetta di sposarsi e separarsi, calcisticamente parlando, ogni sei mesi.

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