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Ciccio Galeoto: “Tiferò sempre per il colore che ho nel cuore: il granata”

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 Acquistato dal Palermo nell’estate del 1997 il difensore Francesco, meglio conosciuto come Ciccio, Galeoto prese parte a quella fantastica annata che trascinò la Salernitana di Delio Rossi alla vittoria del campionato e alla conquista della massima serie dopo cinquanta anni. Lui, giovane palermitano, innamorato di Salerno e della Salernitana e ancora oggi, dopo più di venti anni, parla di quei momenti con commozione e gioia, facilmente percepibile anche da una semplice chiacchierata telefonica.

Ciao Francesco e grazie per la disponibilità… Solo un anno alla Salernitana vissuto in una stagione fantastica. Cosa ricordi oggi, a distanza di anni, di quel periodo?

“Ciao e grazie a voi. Fu un anno fantastico, ancora oggi mi commuovo solo a pensare a quei momenti. Una stagione che nella vita di un calciatore vale tanto sia a livello calcistico che umano. Ho tantissimo materiale di quella stagione e ancora oggi ogni tanto mostro tutto a mio figlio che gioca a calcio. Le cose belle però finiscono presto e l’unico rammarico è non aver esordito in serie A con la maglia granata. Ho fatto panchina con Roma, Milan e le due successive prima di passare al Pescara, mi è dispiaciuto ma per il bene della squadra si faceva anche questo”.

Qualche ricordo particolare?

“Sono tanti per potertene dire uno. L’insieme del gruppo che il lunedì si riuniva a giocare a bowling ed il giovedì insieme in pizzeria, mister Delio Rossi, la società con Aliberti che era sempre al nostro fianco ad invogliarci a fare bene; eravamo una famiglia, quello che manca oggi. E poi il pubblico. Salerno ha una tifoseria magnifica, ogni partita in casa sugli spalti era uno spettacolo. Come dimenticare la coreografia con il Titanic e quella dei baci perugina… Impossibile avere rivali. Ancora oggi quel pubblico merita di sognare in grande”.

Hai giocato anche a Crotone. Come è stata l’esperienza in terra calabra?

“Anche a Crotone sono stato bene, ho vinto campionato ed indossato la fascia di capitano sia in c che in b ma l’esperienza di Salerno a soli 24 anni è superiore a tutte le altre”.

Segui il campionato di serie B e cosa pensi della Salernitana?

“Seguo sempre tutte le mie ex squadre, posso dirti che mi aspettavo la Salernitana almeno nelle prime sei formazioni. Sulla carta la squadra l’ho sempre reputata forte, soprattutto per il livello della stagione attuale. Era anche partita bene poi qualcosa si è inceppato. Certo ha tutto il tempo di giocarsela ancora proprio perché come ti dicevo il livello è basso e con un campionato a 19 squadre bastano sei punti per essere nei play-off e provare fino alla fine a giocarsi un posto in massima serie. Però vi è il rovescio della medaglia e con una classifica corta basta poco anche per trovarsi in basso. Cosa che ovviamente non mi auguro accada a Salerno visto che per me dovrebbe essere fissa in serie A”.

Dicevi di un livello più basso rispetto al passato…

“Onestamente si. Ai miei tempi la serie B te la dovevi sudare e davvero meritare. Oggi basta dare due calci ad un pallone e giochi anche in serie superiori. Poi mettiamoci che oggi non vi è più quella fame di calcio ma solo business e si è poco disposti a fare veri sacrifici”.

Dicevi anche che ti aspettavi una Salernitana più in alto visto la rosa a disposizione, secondo te cosa non ha funzionato oltre sicuramente al reparto avanzato? Pensa che il nostro miglior marcatore è Casasola che è difensore…Però nel mercato invernale si è puntato su Calaiò. Pensi possa fare la differenza?

“E hai detto bene, se il giocatore che segna maggiormente è un difensore qualcosa che non va c’è. Anche perché fare pochi gol in serie B non porta da nessuna parte. Ci saranno problemi interni, poca tranquillità e una società che è distratta da altro. Non credo non si voglia andare in massima serie perché è l’ambizione di tutti ed è un vantaggio anche economico. Vedi anche il Palermo, se non va in serie A rischia parecchio. Però pensiamo anche al Crotone che ha una squadra creata per tornarci subito eppure rischia altro. Ci sono tanti fattori che influenzano in positivo o negativo una stagione. L’anno che ero a Salerno avevamo come obiettivo la salvezza tranquilla eppure alla fine abbiamo ammazzato il campionato. Forse oggi vi è troppo business, troppi soldi che girano di sponsor anche per i calciatori e si punta anche poco sul settore giovanile. E non parlo solo di Salernitana, anche se ho sentito pareri non positivi sul suo settore giovanile; ad oggi tolte società importanti solo l’Atalanta ha un settore giovanile fortissimo. Per quanto riguarda Calaiò è un ottimo giocatore che può ancora fare la differenza ed è uno che nonostante l’età e la carriera ha ancora fame di calcio. Spero lui riesca a sollevare le sorti del reparto avanzato granata”.

Cosa fa Ciccio Galeoto oggi?

“Si gode la sua scuola calcio ed i suoi 150 ragazzi e segue il figlio Antonio che gioca a calcio e prossimamente sarà impegnato nel Torneo di Viareggio”.

Salernitana- Crotone, che partita ti aspetti?

“Mi aspetto una partita dura per entrambe le formazioni. Il Crotone sta uscendo dal periodo negativo ed ha bisogno di punti per uscire dalla zona retrocessione ma giocare all’Arechi è cosa difficilissima per tutti. Anche se il pubblico come dici non è più quello di una volta per gli avversari è sempre difficile. Ovviamente io guarderò la partita tifando un solo colore, quello che ho nel cuore: il granata”.

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