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Salernitana-Inter, le pagelle dei granata: Ochoa e Lovato disastrosi, bene Gyömbér e Bohinen

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Salernitana e Inter faccia a faccia per la settima giornata di Serie A. Di seguito, un breve racconto della partita e le pagelle dei granata scesi in campo all’Arechi.

Salernitana-Inter: nerazzurri esagerati

Parecchie novità in campo sia per i granata che per i nerazzurri, viste le brucianti sconfitte nell’ultimo turno per entrambe le squadre. Sousa ha deciso di rinunciare a Mazzocchi, Pirola e Maggiore, dando spazio a Daniliuc, Legowski e Bohinen. Dia, invece, seppur non a meglio, rimpiazzerà l’infortunato Candreva. Rivoluzione anche per Inzaghi, costretto a dover rinunciare a Frattesi all’ultimo secondo per far esordire l’olandese Davy Klaassen. Spazio dal 1′ anche per Pavard, De Vrij, Carlos Augusto e Alexis Sanchez al posto di Darmian, Bastoni, Dimarco e Lautaro Martinez.

Primo squillo della partita dopo 6′, con Ochoa subito decisivo sul tentativo in area di Carlos Augusto. Poco dopo, è Alexis Sanchez a creare scompiglio in area granata sparando alto da posizione ravvicinata. Al 10′, è Dumfries a rendersi pericoloso dalle parti di Ochoa su una rimessa laterale lunga di Carlos Augusto, tirando alto da ottima posizione. Il forcing dell’Inter è pressante e Lovato è salvifico nel deviare in angolo un colpo di testa ben indirizzato di Thuram.

Dopo il primo quarto d’ora in affanno, la Salernitana inizia a prendere campo e a controllare meglio possesso palla e spazi. I nerazzurri fanno molta fatica ad avvicinarsi alla porta di Ochoa e i granata provano ad approfittarne due volte con Cabral. Il capoverdiano viene prima fermato in extremis da Pavard su assistenza di Martegani e poi angola troppo il diagonale. Al 26′, è Kastanos ad esaltare l’Arechi con un tiro a giro in area che soltanto la deviazione di De Vrij ha impedito che finisse in porta. La 30′, è ancora il cipriota a mettersi in proprio con una conclusione mancina dal limite dell’area a sfiorare il palo alla destra di Sommer.

L’Inter si riaffaccia dalle parti di Ochoa con Klaassen al 38′ e poco dopo con Calhanoglu, ma è un monumentale Gyömbér a negare la segnatura ad entrambi immolandosi a corpo morto sulle loro conclusioni. L’occasione migliore del primo tempo, però, capita sul piede di Cabral: il capoverdiano viene lanciato a rete da Bohinen approfittando di un passaggio a vuoto di Pavard, ma il tiro finisce alto.

Andati all’intervallo sul punteggio di 0-0, le squadre riprendono le ostilità con gli stessi undici del primo tempo. Dopo un buon inizio da parte dei granata, Inzaghi decide di giocarsi i primi cambi dopo 10′, gettando nella mischia Asllani, Mkhitaryan e Lautaro per Chalhanoglu, Klaassen e Sanchez. La mossa funziona: cross dalla sinistra di Thuram e scavetto dolce di Lautaro che non lascia scampo ad Ochoa in uscita. Al 63′ è 1-0 Inter. La reazione della Salernitana è immediata e al 66′ Legowski va a segno su assist di Martegani, ma la segnatura viene annullata per fuorigioco del polacco. L’Inter manca il raddoppio su punizione con Mkhitaryan direttamente da calcio di punizione e Sousa si gioca la carta Mazzocchi al posto di Martegani. Il calo fisico dei granata manda a nozze l’Inter nella gestione del risultato. Infatti, un erroraccio di Ochoa in fase di disimpegno permette a Dumfries di recuperare palla e liberare al cross Barella sulla sinistra. L’ex Cagliari serve un cioccolatino in area a Lautaro che, con una splendida conclusione volante, firma il 2-0 al 77′. Sousa, a questo punto, si gioca il tutto per tutto inserendo Stewart e Maggiore per Cabral e Bohinen, mentre Inzaghi risponde inserendo Darmian al posto di Dumfries.

All’85’, Lautaro cala il tris: Lovato stende Thuram in area e l’argentino realizza dal dischetto il 3-0. Ultima girandola di cambi per entrambe le squadre: fuori Daniliuc e Dia per Pirola e Tchaouna nella Salernitana; fuori Barella e dentro Agoume nell’Inter. All’89’, l’Inter cala il poker: cross dalla sinistra di Carlos Augusto e appoggio facile in porta di Lautaro.

Finisce, così, 0-4 il match dell’Arechi. Un risultato sicuramente esagerato per quanto visto in campo, ma che mette in chiaro la distanza siderale che c’è tra le due squadre.

Le pagelle dei granata: Ochoa e Lovato peccati mortali

Ochoa – Chiamato in causa meno rispetto al solito, si rende, però, subito decisivo su Carlos Augusto. Sul primo gol di Lautaro, però, esce nella terra di nessuno. E sul secondo dà una palla a Bradaric inquietante. 5.

Daniliuc – Il suo ingresso nel terzetto migliora il rendimento della difesa, soprattutto negli uno contro uno. Thuram non ha vita facile con lui e il suo lo fa egregiamente. 6. Dall’86’ Pirola – Troppo poco tempo per lui. s.v.

Gyömbér – Monumentale, a tratti commovente. Il recupero in velocità su Barella lanciato a rete ha strappato una standing ovation da parte dell’Arechi. Chirurgico sia sul gioco aereo che in fase di anticipo. 6,5.

Lovato – Di testa ha salvato un gol fatto su Thuram nel primo tempo e Sanchez dalle sue parti non ha punto. Con l’ingresso di Lautaro, la musica cambia e, infatti, se lo perde spesso e volentieri sui gol. Chiude male causando il rigore su Thuram. 4,5.

Kastanos – Tante le iniziative da parte del cipriota, tutte sfruttando il dribbling a rientrare da destra per accentrarsi e concludere col sinistro. Non avrà la stessa velocità di Mazzocchi, ma per ora offre giocate più efficaci. 6.

Bohinen – Il miglior Bohinen della stagione lo si è visto nella partita meno indicata. Corre, pressa, raddoppia, inventa e gestisce. Sprazzi del bel giocatore ammirato nei primi sei mesi del 2022, finalmente. 6,5. Dal 78′ Maggiore – Ingresso impalpabile, non per colpe sue. s.v.

Legowski – Tecnicamente è carente, ma corsa e polmoni ne ha a palate. Ha pressato tutti i portatori di palla avversari, lottando su ogni palla contesa. Non sarà Lassana Coulibaly, ma ha la giusta predisposizione per diventare il vice ideale del maliano. Solo il VAR gli ha negato la gioia del gol. 6.

Bradaric – Non ci voleva molto per offrire una prestazione migliore di quella offerta mercoledì a Empoli e, infatti, il croato ha alzato l’asticella. Meno propositivo in fase offensiva, ma tanta legna dietro. Si ritrova, suo malgrado, coinvolto nell’azione del raddoppio di Lautaro. 5,5.

Martegani – Rimesso nel suo ruolo principale, ovvero trequartista, ha mostrato tante belle cose col pallone tra i piedi. Non avrà il passo di Cabral o l’incisività di Candreva, ma è un giocatore validissimo e dotato di buoni colpi. Peccato per quel tocco in più in occasione del gol annullato a Legowski. 6. Dal 70′ Mazzocchi – Non un ingresso impattante, anche perché entrato nel momento di maggiore dei compagni. 6.

Cabral – È dappertutto, una vera spina nel fianco della difesa dell’Inter. Svaria su tutto il fronte d’attacco per ricevere palla e per andare in pressing sul portatore di palla, arrivando spesso e volentieri conclusione. Da quel punto di vista, ha dimostrato di essere non esattamente un cecchino. 5,5. Dal 78′ Stewart – Arriva al tiro dopo un’azione solitaria, senza, però, impensierire Sommer. Non poteva fare più di così, soprattutto a partita virtualmente chiusa. s.v.

Dia – Tanto lavoro sporco e qualche spunto individuale non banale. Attualmente, non ha alternative, è l’unico terminale offensivo della Salernitana che può creare apprensione nell’area avversaria. 6. Dall’86’ Tchaouna – Ingresso tardivo, poco tempo per incidere. s.v.

Sousa – L’aveva letta bene con il cambio di modulo e di uomini, ma non aveva previsto gli orrori di Lovato e Ochoa. Nel finale, la squadra molla e di certo non è una sua responsabilità. 6.

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