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Paulo Sousa in conferenza pre match presenta Monza-Salernitana

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Paulo Sousa presenta in conferenza pre gara il match con il Monza, 7ª giornata del campionato di Serie A 2023-2024. In programma domani, domenica all’U-Power Stadium, la gara avrà l’inusuale fischio d’inizio alle 12:30. La partita rappresenta già un importante crocevia per le sorti della Salernitana ma anche del tecnico lusitano. SalernoSport24 seguirà LIVE la conferenza per i suoi utenti dalle 12.

Aggiorna il LIVE | Paulo Sousa conferenza pre match

E venne il giorno! Il tecnico della Salernitana mai come stavolta può sentire il cigolare della sua panchina. La buona ora di gara contro la corazzata Inter fa ben sperare per la trasferta di Monza, includendo i recuperi di Candreva e, soprattutto, di Coulibaly, per i quali se avrà certezza solo dopo aver preso visione della lista dei convocati, verso le 19 di questa sera. D’altra parte le ombre nello stesso match con il biscione meneghino non sono mancate, un aspetto che non fa dormire sogni tranquilli.

«Candreva e Coulibaly saranno convocati».

«Non possiamo dimenticare che cambiano avversari e complessità. Ad Empoli abbiamo avuto difficoltà per la velocità della pressione avversaria. Nel secondo tempo siamo cresciuti, uscendo meglio dalla pressione e creando, ma sempre soffrendo sulle transizioni difensive. Oltre all’Empoli nel secondo tempo, anche l’Inter ha sofferto il nostro attacco della profondità. Certo, sono partite diverse a livello di ambiente e difficoltà. Anche l’accento tattico e strategico che abbiamo adottato con l’Inter ci ha aiutato e la squadra è cresciuta a livello di fiducia. Poi ci sono momenti in cui gli episodi ci penalizzano, a differenza dell’anno scorso. Oggi stiamo soffrendo e siamo meno efficaci dell’anno scorso. Sarà una partita diversa dalle altre: Raffaele è uno dei giovani allenatori che stanno modernizzando il calcio italiano. Il Monza ha qualità nel possesso palla, tutti hanno voglia di giocare, di creare spazi e questo porta ad una maggiore concentrazione al fine di non farli giocare. Se dai tempo al Monza ti mettono in difficoltà, come hanno fatto con avversari importanti. Serve concentrazione, disponibilità di ognuno, una buona percezione strategica e dare continuità alla qualità del gioco e all’efficacia (che deve migliorare). Dovremo essere forti al centro, dove loro hanno molti giocatori di qualità. Sulle fasce, chi vincerà i duelli si avvicinerà di più alla vittoria perché troverà più spazi».

«Candreva e Coulibaly? Antonio può partire dall’inizio, Lassa no. Ci può dare una mano con un minutaggio giusto, al fine di non avere ricadute».

«Tutti devono essere pronti per giocare. C’è qualcuno che è meglio preparato al livello della Serie A e noi ci basiamo anche su questo per le decisioni. Approfitto per mandare un messaggio: m’intristisce molto che nella nostra famiglia riescano ad uscire cose che provengono da dentro la nostra “casa”. Si sta pensando individualmente e questo non va bene, c’indebolisce. Voi fate il vostro lavoro e cercate notizie, ma noi, all’interno, dobbiamo capire l’importanza di non far uscire informazioni. Comunque, giocherà Memo».

«Dovunque sono stato abbiamo sempre fatto cose in cui coinvolgere tutti. Stando in Italia, in questo territorio, niente sarebbe stato meglio di condividere un’esperienza come quella di una pizza per integrarsi e capire questa cultura. Nel calcio la variazione emozionale del momento e le nostre 18 nazionalità diverse cambiano tanto. Perciò cerchiamo di integrare tutti, e i nuovi soprattutto, nelle dinamiche creative ed in quelle dei rapporti tra i compagni che erano già qua e si conoscevano nella maniera più veloce possibile, per raggiungere risultati il più velocemente possibile».

«Vedo una squadra convinta, allegra, che vuole lavorare. Vedo tutti i ragazzi che vogliono dare una mano a raggiungere risultati ed è su questa strada che dobbiamo continuare. Conosciamo le difficoltà e sappiamo che la famiglia dev’essere unita. I nostri tifosi, su tutti i campi, in questo sono fondamentali: noi vogliamo sempre renderli orgogliosi».

«Quando sono arrivato in Italia, quando ho letto il libro di Phil Jackson sui Bulls, ho capito che senza disciplina non si va sulla strada giusta. Io sono stato sempre molto attento a ciò che gli allenatori mi dicevano sui miei diretti avversari e a conoscere bene i miei compagni, per prendere decisioni migliori. L’approccio alla partita era ricordare questo e visualizzare tutto ciò che ho visto e sentito, per progettare la partita come la vedevo io. Ho avuto due momenti di grande difficoltà: in finale di Champions contro la Juve, col Dortmund, e la partita con Real, quando giocavo alla Juve. Sono state due partite difficilissime a livello emozionale. Perciò dico sempre ai miei di concentrarsi su ciò che si può controllare, quindi le decisioni e la preparazione individuali».

Fine conferenza

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