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Dia infilza “Giulietta” al 94’, Nicola respira

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La Salernitana torna alla vittoria battendo il Verona in pieno recupero nella 9^ di Serie A.

A decidere lo scontro tra squadre in difficoltà è Dia che fa esplodere l’Arechi al 94′. Nicola respira, mentre Cioffi infila la quarta sconfitta di fila e viene esonerato dal presidente Setti.

La partita

Si inizia a ritmi blandi all’Arechi e la prima “emozione” è l’infortunio di Maggiore, costretto subito ad uscire. Al 18′ il match però si sblocca in favore della Salernitana: Bonazzoli lavora un buon pallone e trova il corridoio giusto sulla corsa di Piatek, che tiene a distanza Hien e Tameze e batte un Montipò poco reattivo. Il Verona fatica a creare pericoli, poi al 35′ Gunter di testa colpisce una traversa con una parabola velenosa per Sepe. Nel finale, Piatek un po’ egoista cerca il tiro da posizione defilata e manda alto.

L’Hellas riparte con un cambio (l’ex Djuric per Henry) e con un atteggiamento più intraprendente. Al 58′ arriva il pareggio: cross di Doig, reso velenoso da una deviazione, Depaoli indisturbato irrompe sul secondo palo e segna.

La Salernitana accusa il colpo e il Verona insiste: il VAR revoca un rigore agli ospiti, palo per l’ex Verdi.

Quando però la partita sembra scivolare verso il pari arriva il gol del subentrato Dia che di sinistro trova l’angolo su ottima sponda di Botheim e regala 3 punti d’oro a Nicola. Per ironia della sorte proprio un calciatore di colore condanna alla sconfitta la squadra che rappresenta la città di Giulietta. I rivali veronesi tornano a casa a mani vuote, come divino compenso del loro tifo discriminatorio e offensivo.

L’analisi post gara

La Salernitana vince ma non convince. È questa la sintesi della partita con l’Hellas.

Certo il balzo in avanti in classifica è fondamentale, così come lo è il ritrovato entusiasmo del gruppo, sceso ai livelli di guardia dopo due sconfitte consecutive.

I granata rialzano la testa contro un avversario spigoloso dopo i cinque schiaffoni patiti in Emilia.

Il Verona a caccia di punti non è certamente cliente facile, ha anche qualche buona individualità in organico, nonostante il ridimensionamento del progetto tecnico rispetto alle scorse stagioni.

La Bersagliera si gode i tre punti ma deve necessariamente riflettere su ciò che non è andato per il verso giusto. Nel complesso gli scaligeri, sulla carta indubbiamente non superiori ai campani, hanno dimostrato più brillantezza e maggior piglio. Nel complesso hanno messo in opera una maggiore intensità di gioco e anche qualche soluzione tecnica-tattica più dei granata, apparsi più guardinghi e col baricentro basso, specialmente nella ripresa.

Il timore che potesse ripetersi l’epilogo di gara vissuto con il Lecce ha probabilmente condizionato Radovanovic e compagni. Proprio l’inserito dell’ex Atalanta ha conferito maggior equilibrio al centrocampo e un punto di riferimento alla manovra, sebbene ancora poco fluida, almeno rispetto a precedenti uscite.

L’infortunio di Maggiore ha poi complicato i piani del trainer, che, tuttavia, continua ad attingere poco dalla panchina. Nicola attua le sostituzioni in attacco contemporaneamente e attende i minuti di recupero per dare linfa alla corsia destra, nonostante un Candreva stremato da molto prima dell’uscita dal campo. L’impressione netta è la scarsa fiducia del tecnico negli elementi subentranti, messi a disposizione dal DS nella campagna acquisti. L’assenza di Bohinen e Fazio completano il quadro delle attenuanti ma ben presto a Nicola mancheranno le giustificazioni per le assenze e la squadra sarà chiamata ad interpretare le partite in maniera diversa. Società e tifosi si aspettano che torni presto la Salernitana ammirata ad esempio con Samp, Bologna e Juve, auspicando che quella non sia stata una chimera.

A circa un quarto di campionato messo in archivio la Salernitana ha centrato gli obiettivi necessari in chiave salvezza, mettendo in cascina 10 punti. Un quarto di quelli necessari per il traguardo finale, in attesa di un vero e proprio tour de force in programma nelle prossime settimane.

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