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Danilo Iervolino: “Colantuono ha la totale fiducia di Sabatini”

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Intensa intervista di Radio Deejay a Danilo Iervolino, presidente della Salernitana. Una chiacchierata tra serietà e la classica ironia della radio campana. Alle porte c’è la ripresa del campionato con i granata contrapposti allo Spezia.

Salernitana, Iervolino a Radio Deejay

Il presidente dei granata intervistato a Radio Deejay. Ha preso una Salernitana ultima in classifica e ha preso un bel po’ di giocatori: «Abbiamo rinforzato la rosa con un bel numero di calciatori, c’è tanto entusiasmo. Salerno è una città straordinaria e ha una tifoseria legata al calcio caldissima, sono il primo entusiasta di quel che sta accadendo».

Le ha fatto ha fatto due conti anche in virtù del paracadute in caso di retrocessione? Sembra uno sforzo più d’amore che un investimento…

«Non sono un imprenditore che fa speculazioni, tanto più in questa ‘industria’ che ha un risvolto sociale così importante. Ho lanciato il cuore oltre l’ostacolo».

Lunedì c’è l’esordio ufficiale della ‘sua’ Salernitana.

«Ci auguriamo di poter pensare ad una rimonta, la partita è difficile, lo Spezia è una grande squadra, però noi siamo veramente carichi a mille. Sono passato dai giocatori che non vedono l’ora di scendere in campo, sarà una sfida avvincente. Sabatini è un condottiero, una legenda del calcio, lui crede che possiamo farcela, e allora ci credo anche io».

La cosa singolare è che lo Spezia, da cinque gare a questa parte, viaggia ad una media scudetto. Come lo trova questo mondo nel quale si è immerso?

«È un mondo che va veloce soprattutto. Ha una attenzione mediatica incredibile, molto disomogeneo, manca un po’ di professionalità in qualche punto, ma è un mondo straordinario».

È già stato a qualche riunione di Lega, mi hanno detto che sono straordinarie.

«Quasi da far volare gli stracci. Nella mia esperienza lavorativa sono cose che ho visto solo qui, sono un po’ tutti dei capi tribù (ride, ndr). Ora c’è da fare una scelta importante con la nomina del nuovo presidente, dovrà avere le competenze di fare sintesi tra le varie esigenze tra le grandi e medio-piccole (squadre, ndr). Io credo che abbiamo una grande opportunità».

Con il calcio, in termini economici, si vince o si perde?

«Con il calcio si può guadagnare così come si può perdere, così come in tutte le industrie. Si può perdere se si continua a fare come fare in un modo vecchio e grigio come si è fatto finora. Se, invece, si proiettano i fan in una nuova direzione con fan point e servizi innovativi ed accessori… io vorrei metterla in campo quanto prima, e quindi penso che l’industria del calcio possa essere anche profittevole».

Poi ci sono anche i risultati che contano.

«È evidente. Ci sono due gestioni: quella dei giocatori in campo e poi la caratteristiche economico-finanziaria».

Infine una parola su Colantuono.

«Contano i risultati. Lui ha totale fiducia da parte del direttore Sabatini e a me basta questo».

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