Si è appena concluso il derby tra Scafati Basket e Napoli. Statistiche, analisi e commento post partita. Come si è conclusa la gara più attesa dell’anno?
Scafati Basket, è guerra al PalaMangano
Si è concluso il derby campano. La partita ha subito regalato momenti di tensione quando le due tifoserie hanno sfiorato più volte gli scontro nel pre-partita, con le forze dell’ordine costrette a intervenire per sventare il peggio. In campo si è mantenuta l’atmosfera incandescente, con un ritmo alto per tutti i quattro tempi di gioco.
Scafati Basket scende in campo con un quintetto tutto tecnico: Pinkins, Rossato, Robinson, Nunge e Rivers. Tutti buoni palleggiatori, con la richiesta sottintesa di coach Boniciolli di mantenere il pallino di gioco sin dal primo minuto. La squadra gialloblù domina infatti i primi due tempi conducendo la gara per 25-16 nel primo quarto e 46-41 nel secondo.
Tra i due tempi, una piccola lite tra tifosi si placa solo dopo l’arrivo dei carabinieri; nonostante questo le squadre non sembrano perdere la concentrazione: la partita rimane fisica e la differenza punti non aumenta mai per più di dieci. Da segnalare l’ottimo esordio di Julian Gamble che mette fin dai primi minuti sul parquet fisico e grinta. Il terzo tempo si conclude con i gialloblù ancora in vantaggio per 67-60.
L’ultimo quarto si apre con una GeVi pronta a ribaltare il risultato. La partita continua a essere dura e Jaworski – guardia statunitense della GeVi – rimane a terra a seguito di un contrasto. Intanto una Scafati concentrata e sempre sul pezzo – nota positiva della giornata – mantiene il vantaggio. La partita finisce 91 – 85. È festa gialloblù.
I dati alla mano
Nei derby i numeri lasciano il tempo che trovano, ma alcuni dati sono fondamentali per comprendere la lotta che c’è stata questa sera sul parquet del PalaMangano. Alla fine dei primi due tempi di gioco, Scafati aveva subito 10 falli e ne aveva commessi 12 (Nunge il più “colpevole” con 3); i 18 rimbalzi totali per Scafati e i 13 per Napoli danno l’idea della fisicità che c’è stata.
Terzo e quarto tempo viaggiano sugli stessi binari dei primi due. Al fischio finale, le squadre collezionano rispettivamente 23 e 26 falli. Da segnalare un instancabile Pinkins, MVP della partita (ancora una volta).
