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Il 2023 è stato l’anno dello Scafati

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Il 2023 sta giungendo al termine. L’anno ha regalato ai tifosi dello Scafati Basket tante emozioni. Riviviamole assieme.

Scafati Basket, l’anno del ritorno in serie A

Il 2023 inizia con Attilio Caja seduto alla panchina di Scafati. La squadra gialloblù era tornata in Sserie A dopo anni d’assenza e la società, già durante la fine dell’anno precedente, aveva fatto sforzi enormi per accontentare il nuovo coach per avere un organico adatto a rimanere nella massima serie. Al roster iniziale si uniranno nuovi giocatori come Hannah, Mian e Butjankovs (quest’ultimo, vera e propria delusione della stagione).

La prima partita dell’anno solare è il coronamento di mesi di fatiche: Scafati vince il derby campano per 91 a 61. Caja è incoronato Re di Scafati e la salvezza sembra essere un facile obiettivo. Ma le aspettative non sono allo stesso livello della realtà: dopo il trionfo nel derby inizia un periodo difficile per la squadra del patron Longobardi, con cinque sconfitte nelle sei gare disputate tra gennaio e febbraio.

Caja è costretto alle dimissioni: «Diciamo che c’erano idee diverse su come proseguire la stagione. All’inizio eravamo d’accordo su tutto, poi qualcosa è cambiato e ho detto, con onestà, che non c’erano più i presupposti per migliorare ancora. Per cui ho preferito dare le dimissioni. Mi ero reso conto che era difficile ottenere i risultati che mi chiedevano. A quel punto ho pensato che fosse meglio salutare tutti».

L’arrivo di Sacripanti e la grande salvezza

Stefano Sacripanti è arrivato in un momento critico della stagione. Scafati navigava in zona rossa e la squadra sembrava non volersi riprendere. Inoltre, un calendario poco favorevole sembrava ostacolare i piani del nuovo allenatore. La prima sfida (persa) è contro l’Olimpia Milano. La società dà fiducia, cambia alcuni tasselli nel roster e dà piena fiducia.

Grazie a uno Stone e a un Logan in piena forma, e ai nuovi meccanismi offensivi del coach, la salvezza arriva all’ultima giornata. È festa. Ai nostri microfoni il coach ha rivelato: «Sono arrivato in un momento un po’ difficoltoso per Scafati, soprattutto da un punto di vista mentale: si era in piena lotta-salvezza, in un campionato molto complicato e con una classifica cortissima. Il mio compito principale è stato quello di responsabilizzare i giocatori, consegnando loro la squadra e cavalcando le cose positive che avevano fatto fino a quel momento. Nessuno voleva retrocedere e così è stato».

La stagione 2023-2024 avrebbe dovuto essere la consacrazione del buon lavoro fatto da coach Sacripanti. Il campionato era iniziato a buon ritmo, con buone prestazioni, anche se troppo spesso annullate da cali mentali durante i terzi quarti delle gare. Tutto sommato, però, la piazza sapeva che il roster poteva regalare soddisfazioni. Gli stessi giocatori voluti da Sacripanti – Rivers, per dirne uno – si muovono bene.

«A inizio stagione, avevano un problema con le palle perse, ma ci abbiamo lavorato e siamo migliorati. Poi, abbiamo riscontrato problemi di carattere difensivo, sui quali stiamo lavorando. Abbiamo avuto qualche black-out, è vero, ma penso che, alla fin fine, ci sia un processo di lavoro che sta avvenendo con una squadra abbastanza nuova. Bisogna assemblare diversi giocatori, con diverse filosofie. La squadra sta crescendo e continuerà a farlo», aveva detto ai nostri microfoni poco prima di un suo malore.

Poche ore della partita in terra sarda contro la Dinamo Sassari, coach Sacripanti viene soccorso dai medici. La squadra, senza di lui, si perde. Qualche settimana dopo, viste le condizioni di salute che non gli permettevano di svolgere appieno il suo lavoro, rassegna le dimissioni da capo allenatore.

L’Era Boniciolli

Il ritorno di Matteo Boniciolli in LBA, al finir dell’anno solare, non è dei migliori. Il coach triestino non deve solo ereditare la squadra di Sacripanti in un momento così particolare della stagione, ma deve anche guidarla dopo le dimissioni, a causa di problemi di salute, del suo ex timoniere. Non è un caso che la prima partita è una disfatta, complice anche un contraccolpo non indifferente della squadra sul lato psicologico. Le successive due partite sono vinte dallo Scafati, tra cui la magica vittoria del derby campano. La mano di Boniciolli è subito presente. In una intervista al giornalista Mario Castelli, quest’ultimo aveva detto «è più facile che Boniciolli si plasmi sui giocatori che ha, anziché il contrario. […] Continueremo secondo me a vedere uno Scafati molto offensiva».

Parole vere, in parte. L’ultima partita dell’anno, contro Trento, trasforma il PalaMangano in fortino. Scafati blocca una delle squadre con la maggior media punti a partita a soli 61 canestri. Scafati festeggia la terza vittoria nelle ultime quattro mettendo la squadra a un passo dalla qualificazione alla Coppa Italia.

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Daniele Alfano
Daniele Alfano
Laureato in Scienze storiche.

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