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L’ex Dino Fava Passaro: “Colantuono? Deve fare un lavoro psicologico”

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Nel corso di “Punto Nuovo Sport Show”, su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Dino Fava Passaro, ex giocatore della Salernitana. Ecco le parole dell’attaccante.

Dino Fava Passaro: “La speranza è l’ultima a morire”

L’ex attaccante della Salernitana, Dino Fava Passaro, ha parlato dei granata e del momento molto complicato che squadra e società stanno vivendo. Con la maglia della Bersagliera ha collezionato, tra il 2008 e il 2011, 79 presenze condite da 17 gol e 2 assist divise tra Lega Pro, Serie B e Coppa Italia. Ecco le sue parole.


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«Non mi aspettavo un crollo simile, sinceramente. Sono molto colpito da questo calo della Salernitana, ma la speranza è l’ultima a morire e mi auguro che possa dare uno strappo finale. Mai dire mai».

«Dia? Sono cose inaccettabili, a prescindere dal minutaggio. Ci sono situazioni che non conosciamo, magari, ma devi sempre fare il tuo dovere. Puoi anche essere arrabiato con l’allenatore, ma per rispetto della società e dei compagni non puoi rifiutare di entrare in campo».

«Colantuono deve fare un lavoro psicologico. In una situazione del genere il pallone diventa un macigno e correre è più faticoso. Purtroppo la situazione non aiuta. Deve fare sicuramente un lavoro a livello di testa, sgomberarla: non c’è più niente da perdere».

«Alla Salernitana è mancata una figura forte e autorevole? Mi sono trovato anche io in queste situazioni. In questo momento, a prescindere se si possa raggiungere o no la salvezza, devo dare il meglio per risolvere la situazione. Questo a prescindere dalla classifica».

«È difficile, ma fino all’ultimo c’è sempre quella luce che ognuno di noi prova a tenere accesa. In questo momento bisogna fare gruppo, stare vicini. Si proverà a chiudere il campionato nella maniera più degna possibile, altrimenti butti davvero tutto in aria. Ma anche per rispetto di chi ha pagato l’abbonamento, per la società…».

«Iervolino? Quello che dice il presidente a noi calciatori interessa poco. Il presidente può anche dire o fare qualsiasi cosa, ma non può mai intaccare quello che i giocatori fanno in campo. Ci sono presidenti più passionali, che vengono al campo e si fanno vedere. Ma quello che interessa ai calciatori è che tutto sia in regola. Per il resto, se il presidente fa interviste può anche dare fastidio, ma ci sta. Il giocatore pensa solo alla squadra e al campo».

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