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Punto di… speranza a Sassuolo: le scelte di Inzaghi

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La Salernitana conquista un punto a Sassuolo che non rilancia fortemente le ambizioni di salvezza ma muove quantomeno la classifica.

Inzaghi cambia ancora schieramento: 4-3-2-1 (il cosiddetto albero di Natale) con nuovi interpreti. Dinanzi ad Ochoa è Fazio a comandare la difesa, Pirola il partner centrale, Daniliuc e Mazzocchi presidiano le corsie laterali.

A centrocampo Bohinen in cabina di regia, assistito dai cursori Maggiore e Coulibaly.

Tridente d’attacco composto da Ikwemesi al centro, Dia e Tchouna a svariare a supporto.

Le soluzioni tattiche sembrano essere fruttuose perché consentono ai granata di sorprendere il Sassuolo, grazie anche ad un approccio ottimale, e trovare il doppio vantaggio in 17 minuti. Il Sassuolo però reagisce e accorcia le distanze grazie alla consueta dormita generale della retroguardia granata, la paura condiziona la residua prestazione. Inzaghi predica calma ai suoi ma i granata iniziano a cedere, mentalmente ed anche fisicamente, vessati anche da un arbitro insufficiente.

Ad inizio ripresa la Salernitana continua ad abbassare troppo il baricentro, Vina scappa sull’out mancino e Coulibaly perde la marcatura di Thorstvedt. Pari neroverde, in formato fotocopia del primo. Ecco quindi i primi cambi di mister Inzaghi dopo nemmeno un’ora di gioco: il redivivo Simy rileva Ikwemesi, peraltro ammonito. L’ex Crotone non incide (fallendo anche una buona occasione) e sembra lontano dalla forma migliore. Candreva sostituisce Tchouna, forse un po’ prematuramente tiraro fuori dalla mischia. Nessuna variazione tattica ma forze fresche in campo, la gamba duole.

Pochi istanti dopo entra anche Legowski per Bohinen, per conferire più dinamismo al centrocampo. Coulibaly scala al centro della mediana ma è ben lontano dalla sua miglior performance. Col trascorrere dei minuti la Salernitana, complice anche la paura, si rintana in difesa e fatica a uscire, tuttavia il trainer piacentino non muta il canovaccio tattico iniziale. Momenti finali a tratti thriller vissuti nell’area di rigore ospite, un super Ochoa e il palo salvano la Bersagliera.

La scintilla decisiva non scocca, la vittoria è ancora rimandata ma un brodino caldo tiene almeno ancora viva la Salernitana prima della sosta.

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