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Morgan De Sanctis: “Mercato estivo complicato ma soddisfacente”

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Come è ormai abitudine, Morgan De Sanctis incontra i giornalisti alla fine della sessione di mercato in cui è riuscito a ‘liberare’ dal bilancio ben 16 giocatori. Alcuni nodi rimangono, ma il più fatto.

Morgan De Sanctis in conferenza stampa

Sono dieci, tra nuovi arrivi e riscatti, gli acquisti della Salernitana. Il presidente Iervolino ha messo mano a 25,80 milioni di euro, e il valore della rosa è ulteriormente salito, ben 103 milioni e rotti. In sala stampa De Sanctis parla di un mercato che si è dimostrato difficile per molte squadre, proprio i Granata hanno mosso poco o niente, rinforzando soprattuto le seconde linee, e con qualche scommessa.

La sessione di mercato

«Sessione di mercato estivo complicata ma soddisfacente. Durante il periodo abbiamo cercato di capire cosa potesse succedere, sapendo di avere già un parco giocatori importante. Abbiamo agito in virtù di una squadra da completare, prima di tutto con i riscatti, e con una strategia mirata a giocatori giovani. La Salernitana non è mai stata invischiata nella lotta salvezza, questo in virtù di una squadra importante, da qui la decisione di cercare giovani, anche per rendere sostenibile il progetto per non chiedere un impegno economico dalla proprietà».

La lista condivisa con il mister

«Scelta condivisa tra me, l’allenatore e la proprietà è quella sulle caratteristiche dei giocatori. Il mister non può conoscere tutti i giocatori, ancor di più se arrivano da campionato meno importanti. Alcuni di questi Sousa li conosceva già, altri li conoscerà negli allenatori. All’epoca dichiarò di non conoscere Kastanos, poi sappiamo come ha lavorato sul calciatore. Siamo la Salernitana e sappiamo dove vogliamo andare e come andarci, puntando anche su un virtuosismo finanziario. Al momento abbiamo 28 giocatori. Nella prossima finestra di convocazioni avremo 9 giocatori che potrebbero essere chiamati, altri 5 che non rientreranno per raggiunti limiti di età ed altri che potrebbero arrivarci. In queste prime due partite abbiamo visto che c’è stato un miglioramento delle squadre dal basso verso l’alto».

Il rapporto con i club italiani

«Nel mercato italiano c’è poca solidarietà, si fa fatica per scambiarsi giocatori, anche competitor. C’è più voglia di ottenere un valore sproporzionato che ottenere un 50 e 50 che sarebbe più una Legge di mercato».

«Iervolino, nella sua storia, è stato un rivoluzionario. Probabilmente la scelta su di me è stata rivoluzionaria. La sua visione deve essere perseguita, e la difficoltà che abbiamo avuto con i club italiani va nella direzione in cui ci sono club che ‘pagano’ gli agenti. Spesso portare idee nuove in un mondo che va al contrario come quello del calcio, fa paura. Alla lunga sarà un discorso che farà bene alla Salernitana».

Modelli tra presente e futuro

«Sono stati citati dei modelli come quello dell’Ajax che non potrà mai essere un riferimento per la Salernitana, penso più a qualcosa come Atalanta o Villareal, ma con il tempo, sarà un percorso lunghissimo. Sui 28 in rosa (più otto in presti) oggi abbiamo solo due in prestito con diritto di riscatto, è un fattore sul quale pensare: solo una proprietà come la nostra può permettersi una cosa del genere. La Salernitana non ha solo venduto ma ha anche comprato».

«Io non mi sto fissando un obiettivo sulla mia carriera, se ci pensassi adesso vorrei restare qui cent’anni. Sono legato per 24 mesi alla Salernitana, ed è una rarità, il mio futuro è adesso».

Cosa è mancato

«Di tutto quello che avevamo immaginato di fare, non siamo riusciti a prendere un terzino (o braccetto) di sinistra. Non abbiamo una vera alternativa a Bradaric, si può pensare solo a Mazzocchi che lo scorso anno a sinistra ha fatto benissimo. In tal caso a destra andrebbe Kastanos, ma il mercato non è chiuso nell’ambito degli svincolati, abbiamo una rosa completa e quindi non ci stiamo perdendo il sonno».

Statistiche e algoritmo, e un uomo nuovo in staff

«Ci sono società che individuano giocatori in base ad un algoritmo. Tutti i giocatori che abbiamo scelto li abbiamo visti da vivo. Quest’anno è con noi anche Daniele De Serio che ho introdotto nell’area scouting, il quale si occupa dei dati. Conta poi soprattutto la capacità di saper scegliere. Al momento siamo su un valore totale di 30 milioni di stipendio, e siamo ancora sui dieci milioni in più, credo che il valore della rosa si attesti sui settanta milioni totali».

Più forti dell’anno scorso?

«La Salernitana non è più forte dell’anno scorso, ma è potenzialmente più forte dell’anno scorso. Questo lo dirà il campo e il lavoro del mister. So bene che sostituire un giocatore come Piatek con Ikwuemesi è un fattore che delimita un tempo. Stessa cosa con Martegani. Un aneddoto: Martegani ha fatto una settantina di partite, io l’ho visto due volte, e in una delle due giocava mediano, davanti alla difesa. In Europa potrebbe sviluppare questo tipo di gioco».

KO il pacchetto Juve, cosa non ha funzionato?

«Iervolino ha un ottimo rapporto con la Juventus così come io con alcuni dirigenti. Sapevamo che si poteva entrare in un discorso su Nicolussi Caviglia e Miretti, abbiamo atteso anche tanto, anche per farci trovare pronti. Per Facundo Gonzalez non potevamo garantire il minutaggio del quale aveva bisogno».

«Tre dei giocatori della Juve andati al Frosinone, sono stati proposti anche alla Salernitana, ma non li abbiamo presi perché non servivano. Tutto questo senza togliere al grande lavoro fatto dalla dirigenza del club laziale. Abbiamo fatto questo tipo di scelta poiché siamo coperti in quei ruoli e le condizioni non ci soddisfacevano».

Il centravanti

«Per quanto mi riguarda il nostro numero 9 potrebbe essere benissimo Dia, nonostante abbia il 10 sulle spalle. Abbiamo preso quattro attaccanti, Cabral ha preso il 22, tutti gli altri hanno chiesto il 9 e gli è stato detto che quel numero se lo guadagneranno il prossimo anno. Per il mister l’attaccante deve avere determinate caratteristiche e vedremo se serviranno eventualmente un giocatore diverso. L’allenatore sa che, in accordo, con la società, si è scelta un’altra linea, quella dei giovani, e in questo senso rientra Ikwuemesi. Inoltre direi di dare tempo a Stewart».

Primo contratto per Sfait, da tempo non arriva un giovane dalla Primavera

«Da quest’anno farà parte della prima squadra, è una scelta del mister e noi crediamo su questo calciatore.  È un caso oggettivo che deve migliorare nelle qualità tecniche che già possiede. Ha davanti a lui grandi prospettive, è intelligente e si sacrifica tantissimo. È bello che riparta questo discorso di rapporto tra settore giovanile e prima squadra. Le liste della Serie A sono infinite e in giro per l’Italia non c’è un solo giocatore formato dalla Salernitana, evidentemente per le scelta passate la gestione era diversa. Neanche D’Ambrosio che non ha completato i 36 mesi».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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