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San Marzano, Altobello: “Siamo partiti con altre aspettative”

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In attesa di conquistare la matematica salvezza in Serie D, Errico Altobello, difensore del San Marzano, ha sfruttato i microfoni di SalernoSport24 per fare un punto della stagione, parlando delle aspettative di inizio campionato, del suo futuro, del rapporto con Giampà e Zironelli e del suo amore per la Cavese.

San Marzano, Altobello: “Del futuro parleremo a giugno”

Errico Altobello è stato uno dei grandi colpi del mercato estivo dell’ambizioso progetto San Marzano. Classe ’90, il centrale è stato impiegato con continuità dai due tecnici che si sono avvicendati sulla panchina rossoblu, giocando la quasi totalità dei minuti in stagione, mettendo a referto anche tre reti.


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Sull’impatto che ha avuto sul mondo San Marzano

«Ad inizio anno mi è stato chiesto di portare carisma, leadership ed esperienza in una società che era nuova nella categoria e credo di aver fatto la mia parte nel mio piccolo. Il nostro obiettivo primario era quello di fare un campionato di vertice ma non ci siamo riusciti, ad un certo punto siamo stati bravi a capire che dovevamo lottare per non retrocedere. Ci mancano pochi punti e siamo convinti di poter fare questo regalo alla nostra gente».

Sul calo di metà stagione

«Il nostro momento negativo è coinciso con la ripresa del campionato dopo la sosta, prima della pausa avevamo ottenuto grandi risultati ed eravamo vicini alle zone alte della classifica. Alla ripresa abbiamo avuto un mese complicato e non siamo stati bravi e veloci nell’invertire la rotta che stavamo prendendo, perdendo automaticamente il treno play-off. Resta il rammarico perché, come detto, gli obiettivi erano altri ma al momento centrare la salvezza matematica per noi sarebbe un gran traguardo».

Sulle differenze tra Giampà e Zironelli

«Reputo entrambi due grandi mister che hanno fatto un grandissimo lavoro. Purtroppo o per fortuna siamo figli dei risultati e quando non arrivano è l’allenatore a pagare ma il gruppo non ha mai abbandonato Giampà. Quando una società è costretta ad operare un cambio in panchina è sempre una sconfitta prima per i calciatori ma in quel momento ci serviva una sterzata e possiamo dire che sia arrivata».

Sul suo futuro

«Mi auspicavo un campionato diverso ma sono contento per essermi integrato bene in un grande gruppo ed in una società che lavora con grande serietà. Al momento sono concentrato a dare il massimo in campo per centrare la salvezza, a giugno tireremo le somme e parleremo di futuro».

Sulla Cavese

«Sono contentissimo perché sono un tifosissimo della Cavese. Ho sognato di portare la Cavese in C con la fascia al braccio ma, come detto prima, il calcio non è una scienza esatta. Ho gioito comunque tantissimo, è la squadra che tifo da quando ero bambino».

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