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Paulo Sousa incontra i giornalisti: la diretta testuale della conferenza pre Udinese

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L’allenatore della Salernitana, Paulo Sousa, è pronto per il match di lunedì 28 agosto contro l’Udinese di Sottil. Ecco le dichiarazioni del tecnico portoghese nella conferenza stampa pre partita.

Paulo Sousa, la conferenza pre Udinese

Prima gara interna della stagione per la Salernitana. Allo stadio “Arechi” arriva l’Udinese di Sottil, reduce dalla sconfitta tra le mura amiche contro la Juventus. I granata si presentano con un punto in classifica conquistato contro la Roma allo stadio “Olimpico”. L’allenatore del Cavalluccio, Paulo Sousa, incontra i giornalisti nella consueta conferenza stampa alla vigilia dell’incontro. La diretta testuale partirà alle 12. Ecco le dichiarazioni.

Le parole del mister

«Altri moduli con Cabral e Martegani? Quando finirà il mercato penserò a chi c’è e se eventualmente c’è un modulo in più su cui lavorare. Le caratteristiche di Cabral ci possono aiutare in questo senso. Questi ragazzi che sono arrivati, purtroppo, non c’erano la scorsa stagione e ci vorrà tempo. Dovremo incrementare la velocità dell’analisi del gioco, della visione, di muoversi negli spazi o nei cambi di spazi. Su questo saremo più pronti in futuro. Sono meno preparati di chi è andato via, ma hanno potenziale. Tocca a me e al mio staff lavorare al meglio per metterli in condizione e portarli al massimo potenziale. Il ruolo di Martegani? Nasce come trequartista e ha giocato sempre come trequartista. Abbiamo esigenze diverse oggi, dovrà abituarsi. È un giocatore tecnico, ha capacità di uscire dalla pressione, è dinamico, ma dovrà adattarsi. I giocatori dell’anno scorso hanno fatto e stanno facendo un lavoro straordinario, fanno in modo che i nostri tifosi credano al processo. Quest’unione tra giocatori dell’anno scorso e tifosi aiuta i nuovi».

«L’Udinese ci ha sempre messi in difficoltà, anche lo scorso anno quando abbiamo vinto. L’abbiamo vinta perché abbiamo sfruttato gli episodi, ma dovremo fare di più domani».

«Martegani potrebbe giocare, tutti hanno la chance di giocare, anche se c’è bisogno di adattarsi. Uso voi della stampa per far passare questo messaggio per i tifosi: i nuovi hanno bisogno di tempo e c’è bisogno di pazienza da parte dei tifosi. È importante il sostegno di tutti nei minuti iniziali con la nuova maglia. L’equilibrio emozionale è importante. La città e i tifosi ci aiuteranno. Bradaric? Oggi si è allenato ed è pronto a darci una mano».

«Tutti i centrali difensivi, tra di loro, possono giocare. Pirola sta crescendo tantissimo, crescerà ancora di più e ne sono sicuro. A livello di costruzione, Fazio ha decisioni valide, anche se potrebbe essere più veloce a volte».

«Credo che il direttore parlerà a fine mercato. Devo concentrarmi sui giocatori che ci sono. I nuovi arrivati sono disponibili per giocare. Come detto, hanno potenziale e ci daranno una mano nella partita di domani e nel futuro, anche se sono indietro nella preparazione con la squadra».

«La valutazione sulle altre squadra la faccio, devo sapere con chi competiamo. Quelle come il Frosinone sono squadre che hanno, nel campionato, l’idea di salvarsi, e quindi devono partire a mille. Dia? Ogni settimana migliora, sta crescendo. Non è ancora al suo livello. Già a Roma l’ho visto, sul breve, molto più brillante. Lavora per avere molti più minuti andando avanti. È ancora lontano dalla sua piena forma, ma è il migliore che abbiamo».

«Se fossimo una squadra che per il 90% della partita sta nella metà campo avversaria, vedrei comunque Dia come punta. Invece, per quello di cui abbiamo bisogno e per come giochiamo, con una punta fisica e centrale lo vedo meglio. Da punta fa bene il suo lavoro, ma per il nostro gioco, farebbe meglio da seconda punta e con una punta al suo fianco».

«Nessun allenatore è mai contento con quello che ha. Vuole sempre meglio. Così può scegliere in base all’avversario. Amo questo mestiere perché amo vedere giocatori come Gyomber, crescere così come sta facendo. Domani potrebbe fare 100 presenze. Non è una questione di giocatori che vengono dall’estero o dalla Primavera. È una questione di maturità, di lavoro che porta ad una continua crescita sia tecnica che tattica. Come allenatore amo vedere i miei giocatori crescere nello sviluppo della comprensione della complessità del calcio. Vedere i miei ragazzi crescere mi rende molto orgoglioso».

«Ikwuemesi? Lo vedo punta centrale. Ha il fisico per farlo».

Fine conferenza.

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