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Monticciolo: “Gelbison, occhio al Santa Maria. Andremo a giocarcela anche senza Croce”

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Forte di due vittorie consecutive ottenute nelle ultime uscite stagionali, la Gelbison di mister Monticciolo si appresta ad affrontare il Santa Maria Cilento, in quello che sarà il secondo derby disputato dalla formazione rossoblù.

Intervista a Monticciolo, allenatore della Gelbison

I rossoblù sembrano aver cambiato marcia in favore di un campionato ambizioso. Con 7 punti accumulati finora, la squadra di Alessandro Monticciolo vorrà provare a raggiungere subito quota 10, proprio nel derby salernitano in programma domenica 8 alle 16:00 a Santa Maria di Castellabate. Gli ospiti dovranno però fare a meno di Antonio Croce, bomber della formazione vallese, out a causa del rosso (somma di ammonizioni) rimediato contro il Martina.


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Le dichiarazioni del tecnico rossoblù

La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare l’allenatore dei cilentani, a pochi giorni dal match del “Carrano”.

Cosa possiamo aspettarci dal Santa Maria che sta vivendo un periodo non idilliaco della propria stagione e, soprattutto, dalla sua Gelbison?

«Il Santa Maria non sta passando un bel periodo dal punto di vista dei risultati, ma guardando le prestazioni si può dire che giochi bene. Ha raccolto meno punti di quanti ne avrebbe meritati, ad esempio a Barletta la squadra ha disputato una partita splendida, ma ne è uscita sconfitta a causa di due errori individuali; domenica ha giocato un’altra bella partita. Insomma, per noi sarà una gara difficile, solida. Si tratta di un incontro particolare essendo un derby, però noi siamo in crescita, abbiamo dimostrato carattere e acquisito consapevolezze. Queste due vittorie consecutive ci danno fiducia e andremo a giocarcela, nonostante l’assenza pesante di Antonio Croce».

Lei ha parlato di Croce definendolo “come il vino”, la ‘pietra miliare’ della Gelbison. Quanto peserà la sua assenza?

«Lui è il capocannoniere, era in un momento di forma straordinario. Al tempo stesso, abbiamo una squadra ricca di giocatori importanti che possono sostituirlo, tutti i ragazzi dovranno farsi trovare pronti in questi momenti. Quando manca un giocatore come Antonio però un po’ ne risenti. Siamo comunque fiduciosi di poter affrontare una grande partita. Non credo che cambieremo sistema di gioco, cambierà ovviamente l’interprete».

Che tipo di gestione viene utilizzata per un giocatore di così tanta esperienza e valore?

«Ogni giocatore ha la propria gestione: in funzione degli infortuni, del momento che sta vivendo e dei recuperi. Si tratta di un vero e proprio lavoro individualizzato. Ovviamente, in base all’età la gestione differisce. Nel caso di Croce, fisiologicamente, va fatto un discorso diverso per favorirne un pieno recupero. Da domenica, infatti, è stato fermo due giorni poiché ha accusato un fastidio nell’ultima partita».

Come le sembra il Girone H e quali sono le sue favorite?

«Le favorite sono tante, il Girone H è imbottito di grandi società. Le dinamiche possono cambiare col passare delle settimane e le partite da disputare sono ancora tantissime. Per il momento, le squadre che si sono dichiarate sono l’Altamura, la Fidelis, – che ha costruito una squadra pazzesca – il Casarano, la Paganese: tutte società che hanno investito tanto per cercare di vincere il campionato. Si parla di Gelbison come sesta-settima forza del girone. Il nostro progetto è costruito su tre anni. Dunque, bisognerà meccanizzare certi princìpi, i giocatori dovranno conoscersi e solo col duro lavoro verranno fuori i risultati».

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Elio Granito
Elio Granito
Sono un ragazzo di 28 anni, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute all'interno del mondo del giornalismo, con diverse figure di rilievo, e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".

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