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Il Torino di Juric: dalle idee del Gasp alla compattezza difensiva

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La Salernitana punta ai tre punti. Dopo la sconfitta contro il Milan condita da delle parate del portiere messicano Ochoa, la squadra di Davide Nicola dovrà vedersela contro il Torino di Ivan Juric, nella 17ª giornata di Serie A. Analizziamo quindi lo stile di gioco del Toro.

Fase di possesso

L’impianto tattico del Torino di Juric riprende i principi di Gasperini, il croato è stato uno dei suoi primi discepoli avendolo visto lavorare ai tempi del Genoa e del Palermo. La squadra granata parte con un 3-4-2-1, con gli uomini di Juric che prediligono la costruzione dal basso dove i tre difensori centrali ricevono palla dall’estremo difensore (v. Milinkovic-Savic) per poi allargare il gioco verso i due “braccetti” di centrocampo: Singo a destra e Vojvoda a sinistra.

Rifinitura e finalizzazione

La mediana a due è solitamente composta da giocatori di sostanza ma di grande duttilità e capacità nell’inserirsi nelle posizioni avanzate. Il Torino vanta giocatori delle grandi qualità come Ricci e Lukic. Proprio il classe 2001 italiano nella scorsa metà di stagione si era imposto scalzando dalle gerarchie Mandragora diventando titolare a centrocampo insieme all’oramai già affermato Lukic. Proprio i problemi scaturiti tra quest’ultimo e la società sono serviti all’ex Empoli per dare un segnale. Nelle prime tre giornate di Serie A l’italiano è stato uno dei pochi granata veramente insostituibili, piazzandosi al primo posto per percentuale di passaggi riusciti (91,2%) e secondo per big chance create. Contro il Monza dati alla mano è stato il:

  • 1° per occasioni da gol create (4)
  • 1° per palloni giocati (66)
  • 1° per passaggi riusciti (45)
  • 1° per velocità media in corsa (10,89 km/h)
  • 1° per km percorsi (11.349)

D’altra parte lo stesso Juric è rimasto stupefatto dalle enormi qualità del ragazzo, affermando:

“Lui ha una grande capacità di circolazione della palla, ed è sicuramente importante per gestione della palla e intelligenza tattica”.

In fase di finalizzazione le soluzioni di gioco variano in base ai giocatori in campo. Nella manovra si cerca di allargare le maglie avversarie. I due reparti: una linea a quattro formata dai centrocampisti e una linea a tre in attacco, con un trequartista o un esterno che si inserisce. L’obiettivo è allargare le maglie per attaccare gli spazi centrali portando più giocatori possibili in aria di rigore (immagine 1).

salernitana-torino
immagine 1

Nelle ultime partite l’allenatore di Spalato sta riutilizzando un sistema già utilizzato nella sua precedente avventura all’Hellas Verona. Nella scorsa partita, proprio Vlasic è stato schierato inizialmente come prima punta, con il compito di abbassarsi da falso nove e dare ulteriori appoggi ai compagni di squadra. Come il Gasp anche Juric lascia interpretare ai giocatori un calcio fluido con continue rotazioni e interscambi di posizione

Fase difensiva e compattezza

Benché costruite con un’impronta nella ricerca del pressing offensivo l’allenatore croato pretende anche particolare compattezza, che è stata anche un valore in più nella crescita dei singoli giocatori che si sono esaltati, un esempio su tutti Bremer. La presenza di Schuurs ha colmato il vuoto lasciato dal brasiliano, ricoprendo anche i suoi stessi compiti al centro della difesa aiutando nel recupero palla in caso di lanci degli avversari oltre la linea del centrocampo. Nella fase di non possesso i giocatori si dispongono alti per recuperare palla già nella metà campo disponendosi “uomo su uomo” per tutto il campo.

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