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Inzaghi sbaglia nel finale e regala il punto al Milan: l’analisi del match

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La Salernitana conquista un punto importante contro il Milan, ma avrebbe potuto fare molto di più. Dopo aver impostato bene il match, Inzaghi si è perso negli ultimi minuti, commettendo un errore importante nel momento decisivo.

L’analisi del match tra Salernitana e Milan

Inzaghi ripropone lo stesso tridente che ha faticato in casa dell’Atalanta, in un 4-3-3 spregiudicato, con due terzini di spinta come Bradaric e Mazzocchi. Con l’ingresso in campo di Ikwuemesi (ancora una volta) l’attacco granata ha cambiato in positivo i propri connotati.

Il Milan, decimato dagli infortuni, si affida ai suoi pretoriani per affrontare la Salernitana. Pioli schiera dal 1′ Bennacer e Kjaer, che hanno ormai superato i rispettivi acciacchi, e convoca un gran numero di ragazzi della Primavera.


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Il primo tempo

Come da pronostico, il Milan la fa da padrona nei primi minuti, anche non proponendo nulla di veramente pericoloso. Ad impensierire seriamente gli avversari è la Salernitana, che va vicina al gol con Dia all’8′.

Al 17′, sugli sviluppi di palla inattiva, arriva il gol del vantaggio dei rossoneri: Tomori deposita in rete di testa in seguito ad una carambola in area. Tuttavia, si è trattato di un’iniziativa isolata (come quella di Dia), in una gara abbastanza bloccata nei primi minuti. Entrambe le squadre sono molto più attente a limitare l’avversario che ha proporre gioco. Alla Salernitana manca (come a Bergamo) una punta fisica, che possa permettere alla squadra di salire, lavorando il pallone di spalle.

I Granata non si muovono in maniera adeguata per creare un’azione pericolosa e non riescono a portare il pallone nei pressi dell’area avversaria. In una situazione del genere, la soluzione più plausibile potrebbe essere quella della giocata in verticale, cercando di lanciare Dia in un duello in velocità con Kjaer. Dall’altra parte, neanche il Milan riesce a rendersi pericoloso, se non con iniziative individuali (e isolate) di Leao.

Nella seconda metà della prima frazione la Salernitana si alza e riesce ad arrivare più volte nei pressi della porta di Maignan. Tuttavia, la manovra è spesso confusa e nervosa, come dimostrano errori come quello (doppio: stop errato e mancato passaggio) commesso da Candreva al 32′. Intanto, però, Mazzocchi è in grossa difficoltà nell’affrontare l’esplosività di Leao e Loftus-Cheek domina a centrocampo quand’è in possesso del pallone.

Al 42′ arriva il gol del pareggio della Salernitana, sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Maignan non può nulla sull’incornata di Fazio. Il portiere francese (migliore in campo nel primo tempo) è stato decisivo in almeno due occasioni (sui tiri ravvicinati Dia e Kastanos) prima di arrendersi al numero 17.

Pochi minuti dopo, Costil scarabocchia su un tiro da fuori area, riuscendo, poi, a rimediare con i piedi all’errore.

Nel corso del primo tempo, abbiamo assistito ad una partita molto fisica e nervosa, anche in panchina, come dimostra l’ammonizione rimediata da un Inzaghi indiavolato. Il tecnico piacentino, consapevole di giocarsi la panchina in queste ultime partite dell’anno, ha cercato di spingere i suoi dal primo all’ultimo minuto.

Il secondo tempo

Il secondo tempo si apre con una doccia fredda: Dia si infortuna al 47′ e viene sostituito da Ikwuemesi. Intanto, il Milan, intanto, inizia su ritmi alti, come nella prima frazione. L’ingresso di Simic al centro della difesa sembra aver portato ordine nella manovra offensiva dei rossoneri. Il 18enne serbo agisce da play basso, aiutando i suoi ad evitare la pressione che i Granata portano sul centrocampo di Pioli quando Bennacer alza la testa per impostare il gioco.

Con Ikwuemesi in campo, la Salernitana riesce a sfruttare meglio un difetto mostrato dal Milan fin dall’inizio del match: la squadra è troppo lunga. Il nigeriano, con la sua abilità spalle alla porta, riesce a ripulire i palloni recuperati dai centrocampisti, risultando fondamentale nell’avviare le ripartenze dei suoi.

Al 63′, improvvisamente, arriva l’erroraccio di Mike Maignan, che va giù tardi e si fa sorprendere da Candreva sul proprio palo. Seguiranno polemiche riguardo questa rete, essendosi accasciato Tomori nel bel mezzo dell’azione, a causa di un problema muscolare. L’infortunio priva Pioli di un altro centrale, costringendolo a schierare Theo Hernandez da centrale di sinistra.

Per il 20′ finali, il tecnico rossonero si sbilancia, inserendo Jovic al posto di Bennacer: sarà 4-2-4. La Salernitana potrebbe approfittare in contropiede della scarsa solidità di questo schieramento così spregiudicato. Sarà fondamentale non farsi schiacciare e continuare a pressare alto, così da ‘soffocare’ la debole mediana rossonera.

Nonostante la squadra avesse trovato un equilibrio invidiabile, Inzaghi opera tre cambi al 77′. Cabral e Martegani (entrati al posto di Tchaouna e Kastanos) non cambiano nulla nell’economia dello schieramento granata. Anzi, il primo, puntando l’uomo, potrebbe mettere in seria difficoltà un Milan ormai sbilanciatosi. Sorprende, invece, l’inserimento di Bronn al posto di Mazzocchi, che porterà il centrale tunisino a dover marcare Leao, che ha un passo diverso rispetto al suo.

Proprio dai piedi di Leao arriva il cross in area sul quale Jovic va vicinissimo al gol: a fermarlo (per due volte) c’è Costil. Il 10 rossonero è ormai libero di puntare l’uomo e crossare, dato che Bronn sembra essere incapace di fermarlo: è suo anche il pallone che porta al tiro di Reijnders.

Negli ultimi minuti, Inzaghi prova a tenere la squadra più compatta, abbassando i due esterni offensivi quasi sulla linea dei centrocampisti. Proprio questa scelta porta la Salernitana ad abbassarsi, lasciando tanto campo al Milan. È al 90′, su un cross di Calabria, addomesticato di testa da Giroud, che Jovic segna il gol del pareggio. Ancora una volta, Inzaghi sbaglia nel momento decisivo, buttando al vento una prestazione importante dei suoi.

Nei minuti finali, la gara si fa incandescente, tanto che arriva un espulsione per Fiorillo (in panchina): entrambe le squadre hanno perso lucidità dopo la rete del 2-2.

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