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Nocerina: il pensiero del dottor D’Auria sul COVID-19

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Con il campionato di Serie D fermo per l’allarme COVID-19 si fa faticare a parlare di calcio giocato, ma al momento si parla solamente di come e quando si potrebbe ripartire.

Nocerina: l’idea del dottor D’Auria

Negli scorsi giorni il medico sociale della Nocerina, Giovanni D’Auria, ha lasciato un’intervista ai canali social dei molossi sulla situazione COVID-19. Inoltre ha parlato di un futuro ritorno sui prati verde da calcio. Ne riportiamo un estratto.

Salve Dottore, ormai abbiamo abbondantemente superato il primo mese di quarantena a che punto siamo con l’emergenza COVID-19?

«Salve, venerdì il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato di aver firmato il nuovo DPCM con cui vengono prorogate fino al 3 maggio le misure restrittive sin qui adottate per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Quindi almeno fino a quella data sicuramente non ci sarà un cambio di rotta. Come più volte dichiarato dall’Istituto Superiore della Sanità, l’Italia come il mondo intero dovrà imparare a convivere con questo virus».

Ci stiamo avvicinando verso la fine della fase 1 dell’emergenza, cosa succederà dopo?

«I segnali della curva epidemiologica di questi giorni sono abbastanza incoraggianti e non possiamo vanificare ciò che di buono è stato fatto fin ora. Dunque dobbiamo continuare a perseguire nel distanziamento sociale che è ad oggi l’unica arma a nostra disposizione per tenere lontano il virus da noi e dai nostri affetti più cari. La fase 2 dovrebbe, il condizionale è d’obbligo in questi casi, iniziare dopo il 3 maggio quando le misure del contenimento saranno allentate, in che misura poi ce lo spiegheranno le Autorità, ma comunque come detto in precedenza dovremo abituarci a convivere con il COVID-19 almeno fino a quando non verrà trovato il vaccino».

Secondo lei, quando sarà possibile rivedere un pallone di calcio rotolare sul prato verde del San Francesco?

«Lo stadio è il luogo che sicuramente manca ai tifosi di tutte le squadre. Purtroppo il calcio deve ancora restare fermo ai box, ne vale della salute degli addetti ai lavori. Siamo però sulla buona strada. Sono sicuro che ben presto riempiremo di rossonero il nostro San Francesco».

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Ugo D'Amico
Ugo D'Amico
Classe 1996, giornalista pubblicista dal 2022 e prossimo alla laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Nato praticamente con una palla tra i piedi, ma vista la scarsa qualità il sogno ora è di raccontare le mille emozioni che regala quel magico prato verde. Sono cresciuto seguendo le gesta di: Del Piero, Buffon, Ronaldo, Messi e tanti altri. Appassionato di calcio locale, passione che permette di capire a 360° le innumerevoli sfaccettature che sono presenti in questo fantastico mondo.

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