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Le parole dei tecnici del Girone G di Serie D

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Si è concluso, nella giornata di ieri, il 10° turno del Girone G di Serie D. Al termine dei match di Cavese e Nocerina, i tecnici delle rispettive squadre hanno rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni ufficiali dei club.

Serie D, le dichiarazioni di Cinelli e Nappi

La Cavese esce con un buon punto dalla sfida esterna contro l’Ardea. Un pareggio a reti bianche che consente alla formazione blufoncé di mantenere così il primato in classifica. La Nocerina, dopo aver risolto il nodo allenatore, ospita al “San Francesco D’Assisi” l’Anzio. La squadra del nuovo tecnico Nappi va in doppio svantaggio, accompagnata dai fischi dei propri sostenitori. Nella ripresa, i rossoneri entrano in campo col piglio giusto, ribaltando la gara da 0-2 a 4-2.


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Cinelli: “Complimenti all’Ardea, si tratta di un buon punto”

«Complimenti agli avversari che hanno disputato una grande partita sotto ogni punto di vista. Noi siamo stati in grado di saper soffrire, ma avremmo dovuto far meglio negli ultimi venti metri. Bravi noi a non disunirci e rimanere compatti durante la gara. Vedo sempre le cose in maniera positiva: si tratta di un buon punto, non sono due punti persi. Non ho fatto giocare subito Felleca e Addessi perché non possiamo reggere il sistema di gioco con quattro attaccanti per tutti i 90′. Dobbiamo essere più cattivi negli ultimi venti-venticinque metri. Piovaccari doveva essere supportato meglio da Antonelli perché bisognava arrivare diversamente sulle fasce. Sottolineo: non è mai facile vincere sempre».

Nappi: “Noi bravi a non mollare, vi regaleremo tante emozioni”

«I cambi hanno dimostrato quanto io credessi a questa squadra. Io già li voglio bene, tra qualche domenica li amerò. Non posso non giocare a calcio con questi giocatori. Ho visto giocare il pallone dal portiere fino a Uliano quando lo stadio fischiava, poi i ragazzi hanno dimostrato le loro qualità e abbiamo vinto la partita. Per farvi capire, un giocatore importante come Parravicini è rimasto in panchina per la maggior parte del tempo, poi gli ho detto: ‘Entra e fammi vincere la partita’, lui mi ha risposto: ‘Mister, segno e ti faccio vincere’. Piccioni mi ha un po’ ‘schivato’ poi, quando è terminata la partita, è venuto ad abbracciarmi con un sorriso a trentadue denti. Tutti hanno disputato una grande prestazione, questa squadra vi regalerà tante emozioni, però dovrete darci tempo: non abbiamo ancora fatto nulla. I fischi? Fanno parte del calcio, ma vanno fatti alla fine. L’adrenalina ti porta a vincere una sfida che chiunque pensava che fosse finita. Non abbiamo mollato, rimanendo sul pezzo fino alla fine. La felicità poi è quella di andare dal pubblico a fine partita, in tutti settori dello stadio».

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Elio Granito
Elio Granito
Sono un ragazzo di 28 anni, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute all'interno del mondo del giornalismo, con diverse figure di rilievo, e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".

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