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Qui Venezia, Poggi: “Società ha creato progetti internazionali”

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A TuttoCalcioNews Paolo Poggi ha parlato del suo ruolo nei Progetti Internazionali del Venezia, un ruolo nuovo per l’Italia, ancora molto indietro nella diffusione dei suoi brand all’estero:

Qui Venezia, Poggi: “Società ha creato progetti internazionali”

“È da tre stagioni che sono il Responsabile dei Progetti Internazionali di questo club. Quando sono arrivato, il presidente aveva nella sua programmazione l’utilizzo del nome di Venezia per sviluppare il brand al di fuori dei confini nazionali. In che modo? Innanzitutto partendo dall’idea di esportare la metodologia del nostro settore giovanile attraverso camp, academy, club affiliati e seminari per allenatori. Poi andando a cercare dei partner che avessero voglia di legarsi al nome della nostra città e della nostra società dei progetti, senza trascurare l’apertura di supporter club per legare la fan-base del Venezia. Tutto ciò sembrava difficile da portare avanti agli inizi perché il progetto è partito quando stavamo in Serie C. Ma grazie al buon nome della città e alla reputazione acquisita dalla nostra società la cosa ha funzionato a tal punto che adesso lavoriamo in quattro continenti. Gli investimenti? All’inizio investiamo sempre di tasca nostra, in modo tale da dimostrare il nostro valore e cosa possiamo fare attraverso la qualità delle persone che siamo. In seguito, se il nostro lavoro piace, cominciamo a sviluppare la cosa in maniera più decisa stabilendo un’academy oppure trovando delle collaborazioni coi governi per lavorare sulle scuole pubbliche. Capita anche che qualche azienda privata all’estero ci chieda di fare delle attività per conto dei dipendenti o dei loro figli. Perchè noi e non altri club? La cosa che ci contraddistingue è che non abbiamo un format fisso, ma preferiamo sempre modularlo a seconda delle richieste. Noi però preferiamo la qualità alla quantità, privilegiando luoghi dove percepiamo che ci sia la possibilità di fare un lavoro a medio lungo termine. Adesso andremo in Cina il 17 ottobre per un camp in collaborazione con una multinazionale, poi a gennaio saremo in Vietnam per lavorare in una scuola pubblica e ad aprile saremo nuovamente in Mongolia con delle scuole internazionali. Per ora non abbiamo inviato dei tecnici permanenti perché non riteniamo che sia arrivato il momento giusto per farlo. La tournée in Asia del Venezia, invece, è un obiettivo che ci siamo posti e vogliamo raggiungerlo al più presto”, ha rivelato il dirigente veneto.

L’idea di Tacopina

Ovviamente tutto questo è possibile grazie alle idee e ai mezzi di un presidente come Tacopina: “Gli sta molto a cuore il progetto, vuole sempre aggiornamenti e prepara messaggi di saluto per i nuovi contatti. Lo ringrazio personalmente per la fiducia che ha riposto in me assegnandomi questo ruolo con grande entusiasmo, perché sa bene che da veneziano e tifoso del Venezia lo svolgo innanzitutto con grande passione. A lui piacciono le sfide ed è bravo a trasmettere la sua voglia di combattere a tutti coloro che lavorano per la sua società. Ha mosso i primi passi con Saputo e Pallotta, ma è più presente rispetto a loro. È una persona che non passa mai inosservata, quindi riesce a incidere pur rimanendo in silenzio. Non voglio paragonare la nostra situazione alle altre dal punto di vista tecnico, ma penso che sia importante la presenza di un presidente al fianco della squadra in qualsiasi situazione. Tacopina c’è sempre stato, sia nel bene che nel male”.

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