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Cittadella-Salernitana, doppio ex Ganci: “Rivedo spesso il gol del derby”

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Tra meno di ventiquattro ore si affronteranno Cittadella e Salernitana e per l’occasione abbiamo rivolto qualche domanda a Massimo Ganci, doppio ex che ha vestito entrambe le maglie granata.

Salernitana, parla Ganci: “Salerno vive di calcio”

Quale occasione migliore di Cittadella-Salernitana per scambiare due chiacchiere con il doppio ex Massimo Ganci. L’attaccante milanese si è reso disponibile a rilasciare una breve intervista dove ha parlato con noi della stagione attuale di Serie B, del match di domani sera ed ovviamente di alcuni ricordi legati alla maglia della Salernitana e ad i suoi calorosi tifosi.

Una lunga carriera che gli ha permesso di girare lo stivale intero da nord a sud e viceversa. Dall’esordio tra i professionisti e in B con il Monza, alla grande stagione da protagonista con il Treviso, dove si mise in luce (realizzando quindici reti) in un torneo che, tra gli altri, vedeva in classifica marcatori Toni, Lucarelli, Protti, Zola ed una vecchia conoscenza granata e suo ex compagno di squadra come Arturo Di Napoli.

Dopo questa stagione il passaggio alla Reggina e l’esordio in Serie A. Dopodiché diverse stagioni in serie cadetta con Piacenza, Bari, Cittadella fino all’esperienza breve ma intensa con la maglia della Salernitana. Qui si toglierà la soddisfazione di trascinare alla salvezza i granata in un finale di stagione tanto complicato quanto incandescente, mettendo a segno cinque reti pesantissime nelle ultime quattro gare, tra cui, la rete a sua detta più bella, sotto la Curva Sud, che valse la vittoria nel derby casalingo contro l’Avellino.

A seguire tante presenze ed altrettanti gol tra Serie C e Serie D, intervallate da una breve parentesi maltese. Ad oggi ha intrapreso un’altra sfida, in promozione umbra, con la maglia dell’ASD C4 di Foligno, fermata soltanto a causa della pandemia da COVID-19. Ma soprattutto l’ambizioso progetto della Ganci Football Academy, un’accademia di perfezionamento tecnico-coordinativo a cui i giovani calciatori possono rivolgersi per affinare le proprie doti tecniche e le proprie caratteristiche.

L’intervista

Innanzitutto ti chiedo se stai seguendo il campionato. Cosa ne pensi di questa squadra e di questo campionato?

«La Serie B è un campionato molto difficile, non c’è mai un risultato scontato, ci si aspettano delle vittorie da determinate squadre che magari non arrivano. Se andiamo a guardare la rosa del Monza mi aspetto abbia almeno dieci punti dalla seconda ma invece è si trova a rincorrere a meno sei dall’Empoli. Dalla Salernitana magari ti aspetti una vittoria  contro il Cosenza ma non è mai facile né scontato vincere in un campionato come questo. In ogni caso ha una rosa competitiva e sono convinto possa arrivare fino in fondo».

Martedì ci sarà una sfida ardua contro il Cittadella, squadra che nelle ultime stagioni si è speso affermata come pretendente alla promozione in massima serie.

«É una partita complicata contro una squadra che conosce bene la categoria ed ha un gruppo compatto. Ormai il Cittadella non è più una novità, ma una certezza della Serie B.  Se però non dovesse arrivare la vittoria non c’è da fare drammi perché, come detto, è un campionato dove nulla è scontato e puoi vincere gare che non t’aspetti».

Quando hai vestito la maglia della Salernitana hai avuto anche mister Castori per pochi mesi. Che ricordi hai di lui?

«Si l’ho avuto per poco tempo, purtroppo all’epoca incappò in un momento complicato e in questi casi a pagare è sempre l’allenatore. In quell’anno ne abbiamo cambiati parecchi. In ogni caso è un allenatore che conosce bene la categoria, la sua esperienza può essere un vantaggio per la Salernitana».

Sei un doppio ex e sei arrivato alla Salernitana proprio dai veneti, conosci bene le due piazze. Immagino tu abbia notato differenze tra le due.

«Chiaramente sì, son due mondi diversi. A Salerno si vive di calcio, ricordo che ogni qualvolta andassi a fare la spesa mi fermavano. Con il massimo rispetto per il Cittadella, piazza a cui sono legato, sotto il punto di vista ambientale non possono essere paragonate».

A proposito di pubblico, in momenti concitati come questi, quanto può incidere la mancanza di quest’ultimo in piazze come Salerno?

«Il tifoso salernitano segue sempre la squadra a prescindere dalla posizione in campionato. Quando ero a Salerno a metà stagione eravamo a metà classifica ma i tifosi erano sempre lì a sostenerci, ricordo lo stadio sempre pieno. Seguono sempre la squadra, in ogni occasione. Certamente in questo momento sarebbe stato una marcia in più».

Un’ultima domanda. Ti sei reso decisivo nel finale di stagione 2008-2009 con cinque reti nelle ultime quattro gare. Qual è stato il tuo gol più bello con la maglia della Salernitana? E qui non puoi rispondere male.

«Non c’è neanche bisogno che te lo dica. Ancora oggi vengo ripagato per quel gol, mi chiedono sempre di quel momento. Lo rivedo spesso e provo sempre delle emozioni forti rivedendolo. Il cross di Fatic, il gol e poi… sono corso sotto la curva.

Finale di stagione? Come sempre è quello il momento in cui rendo sempre di più, trovo la carica in quella parte di stagione dove si decide tutto, dove si emettono i verdetti».

Non possiamo far altro che lasciarvi con le immagini di quel meraviglioso gol.

 


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