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Salernitana-Benevento, Ventura: ‘Vincere per essere importanti’

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E’ tempo di conferenza stampa in vista del derby tra Salernitana e Benevento. Appuntamento mattutino per mister Ventura davanti la stampa.

Ventura: ‘Dobbiamo continuare per la nostra strada’

E’ intervenuto nella sala stampa dell’Arechi mister Gian Piero Ventura nella consueta conferenza stampa pre-match. Tante le domande al quale il tecnico dei granata si è sottoposto:

Dopo la sosta come si affronta un derby?

‘Sul piano psicologico se cambia qualcosa vuol dire che dobbiamo lavorare ancora. Abbiamo lavorato tanto su questo e non possiamo essere condizionati tanto dalla critica perché stiamo lavorando cercando di costruire qualcosa di importante. Poi durante il campionato ovviamente ci sono i derby che hanno un livello mentale diverso. Il problema non è chi hai di fronte ma cosa tu stai cercando di fare. Abbiamo rispetto di chiunque viene ad affrontare la Salernitana’.

L’eventuale vittoria…

‘È una verifica importante per noi perché l’avversario è una squadra forte. Il derby dà sempre altri e alti stimoli. Ma non è la squadra di fronte che deve darci stimoli ma i nostri stimoli interiori’.

Su Inzaghi calciatore prima e allenatore poi…

‘Inzaghi sta iniziando adesso a fare la carriera di allenatore. Al Milan ha avuto qualche difficoltà poi ha fatto un bel gesto mettendosi in gioco in C e ora un test importante giocandosi la A. Da giocatore è stato un nome importantissimo’.

Cosa aspettarsi…

‘Mi aspetto difficoltà maggiori rispetto alle squadre che abbiamo incontrato. Hanno giocatori di spessore e di Serie A. Sono partite diverse da punto di vista qualitativo. Siamo consapevoli delle difficoltà ma soprattutto che se vogliamo possiamo fare molto bene. Se dovessimo vincere nonostante la terza di campionato vuol dire che siamo sulla strada giusta. Il calcio è fatto di lavoro di professionalità e di lavoro’.

I ragazzi tornati dalle Nazionali sono stanchi?

‘Se un ragazzo di 20 anni è stanco per aver fatto minuti in campo vuol dire che deve cambiare lavoro. Djuric sta benissimo e sono contentissimo per come si sta allenando. C’è un sacco di gente che ha voglia di giocare. Posso dire di essere un allenatore fortunato perché ci sono giocatori per cui io provo affetto perché quando sono arrivato hanno intrapreso la strada giusta e vado al campo con il piacere di aiutarli, mi danno energia ed entusiasmo. Sono convinto che ognuno di loro può raggiungere i propri obiettivi’.

Ci sarà lo società presente al derby?

‘Non so cosa proverò quando arriveranno i presidenti all’Arechi perché sarà la prima volta che lo vedo. Quando i presidenti vengono allo stadio è soltanto di buon auspicio. Salerno comunque ci sta dando grande risposta e mi aspetto che sarà sempre così’.

Eventuali strategie…

‘Quando c’è una partita di calcio uno parte sempre con un’idea poi l’avversario che hai di fronte ti fa cambiare idea. In Serie B a volte incontri la determinazione veloce altre volte la qualità. Ad esempio lunedì incontreremo la qualità e quindi bisogna mettere in preventivo queste cose. Ai nostri giocatori importa tantissimo la verifica degli obiettivi interni nostri’.

Cerci?

‘Il problema di cerci è che ritrovi la condizione fisica soprattutto quello schizzo di adrenalina. Nel momento in cui ritrova tutto Cerci è un giocatore importante’.

Il pubblico…

‘Chi fa questo lavoro è evidente che il calore che riceve dalla tifoseria, dalla stima che società è calciatori hanno verso di te può far solo che strabene. Siamo in debito per quello che i tifosi si aspettano. Il nostro obiettivo è quello di avere sempre tifosi perché quando sono arrivato qui le prime cose che dicevo erano quelle di costruire e creare una strada di obiettivi. Il pubblico oggi ci ha gratificato in anticipo per quello che ci sta dimostrando nonostante la situazione da cui proveniamo. È evidente che all’inizio non c’era ne fiducia ne entusiasmo. Vale quello che il tifoso vede, percepisce, la pelle d’oca che riusciamo a trasmettere’.

Il pubblico e la squadra stanno percependo qualcosa di nuovo in positivo…

‘C’è stato un episodio quando Jaroszynski ha preso palla, si è girato verso la curva esultando, battendo i pugni in segno di coraggio e forza e sentendo il calore corrisposto dei tifosi. Per me questo gesto significa tanto soprattutto da un giocatore che non parla nemmeno l’italiano. Questo è il collante tra tifoseria e squadra che ci deve stare’.

Dziczek e quelli che non sono stati impiegati come stanno?

‘Le verifiche che dobbiamo fare sono sul piano fisico. È una squadra giovane e ovviamente come tutti i giovani bisogna testarli e verificarli. Dziczek ha delle potenzialità enorme. Ha dei piedi più che buoni ma non conosce le dinamiche del calcio italiano. Bisogna che deve capire la palla lunga il pressing ecc ma sono le stesse cose che riferisco a Karo. Patryk legge la situazione, parla di calcio perché ne capisce. Ha le potenzialità we diventare un giocatore importante e come tutte le cose bisogna dargli il tempo’.

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