Intervista a Vittorio Tosto, doppio ex di Salernitana ed Empoli. Compagini che, venerdì prossimo, si giocheranno un’importante fetta di stagione.
Vittorio Tosto: calabrese di nascita, salernitano d’adozione
I ricordi di cinque anni fantastici restano. Così come l’amore per una città che gli ha dato tanto, da calciatore ma soprattutto come uomo. Per l’indimenticato ex numero 3 granata, quello di venerdì, sarà un personalissimo derby fra le due squadre che gli hanno dato le maggiori soddisfazioni in carriera. Due promozioni con la Salernitana, dalla C alla B e dalla B alla A, miglior piazzamento della storia dell’Empoli, con la qualificazione all’allora Coppa Uefa. L’ex difensore della Bersagliera, comunque, non ha mai nascosto la sua preferenza per i granata. Una passione forte, un attaccamento viscerale per Salerno e la Salernitana che continua a coltivare giorno dopo giorno… anche da lontano.
L’intervista
Nel prossimo turno si affronteranno Salernitana ed Empoli, due squadre che le hanno dato tanto e a cui lei ha dato altrettanto…
«A Salerno ho mosso i primi passi tra i professionisti. Mi ritengo fortunato di aver giocato con la Salernitana e di essere entrato a far parte della sua storia con due promozioni memorabili. Si può dire che anche ad Empoli abbiamo fatto la storia portando la squadra in Coppa Uefa. Diciamo che in queste due piazze mi sono tolto le soddisfazioni più grandi. Posso dire di essere contento di aver iniziato la carriera a Salerno e di averla chiusa ad Empoli».
Crede possano entrambe raggiungere gli spareggi promozione?
«Difficile. Dipenderà dal risultato dello scontro diretto. Credo che i tre punti di vantaggio per la Salernitana siano un bel margine. Inoltre, le due squadre arrivano da due momenti diversi. Sulla carta l’Empoli è leggermente più forte, ma è psicologicamente in difficoltà. La Salernitana, senza dubbio, è più squadra e, di conseguenza, ha più chance di raggiungere i play-off».
Quanto influirà l’assenza di un calciatore come Lombardi sul prosieguo della stagione?
«I calciatori, bene o male, si sostituiscono. L’assenza più importante è quella del pubblico».
Già, il pubblico. Lei una volta ha dichiarato che, ai suoi tempi, già dal riscaldamento era già 1-0 per la Salernitana…
«Assolutamente sì, lo confermo. Quella era una Curva Sud che dominava, anche se è fondamentale anche oggi. I tifosi sono l’unica componente insostituibile».
Come giudica, nel complesso, il lavoro di Ventura?
«Il lavoro di Ventura si potrà giudicare tra tre partite, non oggi. Certamente, se dovesse raggiungere i play-off e portare la Salernitana in Serie A, sarebbe straordinario, da statua a piazza della Concordia. In ogni caso, la sua esperienza sta venendo fuori ed è stato bravo a ricostruire dalle macerie dello scorso anno. Per ora posso dire buono, ma mi auguro che sarà straordinario».
In conclusione, dove può arrivare questa Salernitana?
«Credo che possa tranquillamente ambire alla promozione. Onestamente, tolto forse il Frosinone, analizzando le altre contendenti, ha tutte le carte in regola. Se possono ambire alla massima serie squadre come Pisa, Cittadella e Pordenone, non vedo perché non possa farlo anche la Salernitana».
Se la sente di fare un pronostico sulla gara di venerdì?
«Certamente è dura. L’Empoli verrà a Salerno per vincere e per colmare il gap in classifica. La Salernitana, dal canto suo, ha due risultati su tre perché, a differenza dell’Empoli, le andrebbe bene anche un pareggio. E’ una gara da tripla. Può succedere tutto e il contrario di tutto».
Per chi farà il tifo?
«Per la Salernitana, non ci sono dubbi. Tutti sanno che la Salernitana è la mia squadra del cuore fin da quando ci giocavo. Per l’Empoli ho il massimo rispetto. Ho l’Empoli Accademy, sono amico del presidente Corsi e ho tanti amici in Toscana e, in più, per i risultati raggiunti in questi anni e per il modo di lavorare, l’Empoli è da prendere ad esempio… ma il paragone, nel mio cuore, non regge».