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Spurio: “L’obiettivo è riportare la Paganese in Serie C”

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Andrea Spurio è un portiere classe ’98 in forza alla Paganese. L’estremo difensore romagnolo si è diviso tra la Serie C e la Serie D, vestendo le maglie della sua Ravenna con cui ha vinto un campionato di Serie D, Bisceglie (retrocesse nel play-out di Serie C proprio contro la Paganese nella stagione 2020-2021). L’ultima esperienza prima della Paganese è stata all’Alessandria dopo la prima parte di stagione passata all’Aquila Montevarchi. Spurio è un portiere esplosivo e reattivo che ha dimostrato di essere un valore aggiunto per la Paganese di mister Esposito. In questa stagione i suoi clean sheets sono ben nove e la Paganese ha la miglior difesa del campionato con 9 reti subite in 16 partite.

Spurio: “Sogno di conquistare la C con la Paganese”

La Paganese sta vivendo un momento straordinario: primi in classifica, imbattuti al “Marcello Torre”. C’è stato un cosiddetto match della svolta che vi ha dato più consapevolezza dei vostri mezzi?

«Non c’è stato un match della svolta ma in tante partite ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che sia nelle vittorie che nelle sconfitte potevamo dare qualcosa di più. Attraverso il lavoro dettato dal mister abbiamo acquisito quella consapevolezza e quella voglia di lottare sempre di più per cercare di vincere il maggior numero di partite. La classifica che si sta delineando è dettata dai risultati che abbiamo conquistato pensando match dopo match. Il segreto è pensare una partita alla volta senza pensare a chi ci sarà successivamente».

Cosa ti aspetti e cosa vorresti per il tuo proseguimento di carriera? Il tuo sogno nel cassetto?

«I miei sogni sono incentrati sulla Paganese e quindi continuare a vincere il maggior numero di partite. Sono molto ambizioso e so che devo e posso fare sempre di più. Il mio obiettivo è riconquistare quella categoria che ho perso proprio a Pagani in quel play-out maledetto con il Bisceglie».


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Spurio: “Felicissimo di accettare la proposta della Paganese”

Cosa ti ha convinto nell’accettare il progetto Paganese?

«Guarda ti dirò la verità: c’è voluto veramente poco. Appena ho ricevuto la chiamata del direttore Accardi, c’ho messo veramente poco a decidere: ad una piazza del genere è difficilissimo dire di no. Sono stato felicissimo di ricevere la chiamata della Paganese e altrettanto felice di accettare e confermare la proposta azzurrostellata».

Tu sei ravennate, hai vissuto gioie e dolori (una promozione e una retrocessione n.d.r.) al Ravenna, società con una storia e un seguito importante. Alla Paganese hai ritrovato quelle emozioni romagnole grazie alla passione dei tifosi azzurrostellati? 

«La vittoria del campionato di Serie D con il Ravenna mi ha regalato grandissime emozioni, essendo ravennate. A Pagani il calcio è vissuto in maniera diversa: i paganesi vivono la Paganese 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Al nord o comunque a Ravenna è diverso. La passione che c’è qui è dura da trovare in altri posti».

All’Aglianese hai avuto mister Baiano che è campano come mister Esposito. Che differenze e similitudini trovi tra i due allenatori?

«Con Baiano ho un rapporto bellissimo così come lo sto instaurando con mister Esposito. Entrambi mi hanno trasmesso quella cattiveria agonistica e sportiva e poi ovviamente sono dei tecnici con una storia calcistica diversa. Mister Esposito tiene maggiormente alla costruzione dal basso e ha una organizzazione più offensiva. Con Baiano era diverso dettato anche dalla differenza di girone e di squadre».

L’idolo di Spurio e la promessa ai tifosi azzurrostellati

Chi è il compagno di squadra con cui ti trovi meglio? Qual è il segreto del gruppo Paganese che è così unito e coeso?

«Sceglierne uno è veramente difficile: è come dire chi voglio più bene tra mamma e babbo. Faccio veramente fatica ma ti dico Bucolo perché siamo sempre insieme però anche con gli altri ragazzi si è instaurato un bel rapporto. Il segreto del nostro gruppo è proprio questo: dal primo giorno si è creato un’unione d’intenti anche grazie al lavoro dello staff e della società».

Qual è il tuo punto di riferimento nel tuo ruolo?

«Buffon assolutamente. Lui rappresenta la scuola italiana dei portieri. Dal punto di vista del calcio moderno ci sono tanti portieri che hanno vari punti di forza ma Buffon è stato quello più continuo a giocare ad alti livelli e penso che per un portiere sia quella la mentalità con cui si scende in campo per avere anche una continuità di prestazioni di alto livello».

Il 2024 si sta per chiudere con la trasferta complicata contro il Latte Dolce Sassari. Cosa ti aspetti da questa partita?

«Sarà una partita difficile perché con una squadra sarda è sempre una battaglia ma noi siamo la Paganese e entriamo in campo per vincere tutte le partite».

Per il 2025 qual è la promessa che vuoi fare ai tifosi della Paganese? Dal punto di vista personale hai un obiettivo che vorresti raggiungere?

«Fare una promessa è difficile. Noi stiamo cercando di battagliare su ogni campo, onorando la maglia e cercando di vincere il maggior numero di partite. I tifosi hanno capito che il nostro gruppo sta mettendo il cuore oltre l’ostacolo e quindi cercheremo di continuare a dare il massimo fino a fine stagione. L’obiettivo è ormai chiaro: provare a vincere il campionato con la Paganese».

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Gioacchino Castrogiovanni
Gioacchino Castrogiovanni
Gioacchino Castrogiovanni nasce a Laufenburg (Svizzera) nel '91, laureandosi in Economia Aziendale nel 2016 presso l'Università degli Studi di Catania. Da sempre appassionato di sport con una predilezione verso calcio, NBA, ciclismo, tennis, nel 2016 si avvicina al giornalismo sportivo collaborando con SpazioInter (esperienza conclusa nel marzo 2020). Da febbraio 2022 è entrato a far parte della famiglia di SalernoSport24
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