Oggi facciamo un altro nome che a Salerno tutti ricordano, Andrea Pippa. Agropolese, giocò due anni a Salerno, il primo in serie B, culminato con l’amara retrocessione all’ultimo posto, la seconda quella degli eroi del campionato 2010-2011 in Lega Pro. Allenati da Breda e senza stipendio, Fava&Co., tra mille traversie e penalizzazioni in classifica, arrivarono a giocarsi la finale della Lega Pro per la promozione in serie B, venendo eliminati da un gol di differenza e da una condotta arbitrale quanto meno scadente nella gara di andata. Oggi Andrea, è senza squadra, ma non si dà per vinto e, dopo essersi laureato in Legge, ha portato a termine il corso di Coverciano guardando già al futuro che verrà. Noi di SalernoSport24 lo abbiamo intervistato e lui ci ha risposto con il selfie-saluto, ormai già in voga da qualche settimana sul nostro sito. Grazie Andrea!
Ciao Andrea. Ricordiamo tutti la tua esperienza a Salerno. A te cosa è rimasto di quell’esperienza? Quale il ricordo più bello?
“Esperienza fantastica. Per un calciatore è il massimo perché Salerno ha una grande piazza, con una tifoseria meravigliosa. Essendo di Agropoli poi, per me, valeva ancora di più. C’è solo il rammarico di come andò a finire, con quella finale a Verona. Fu un annata fantastica e il ricordo più bello lo lego alla semifinale di ritorno ad Alessandria che coincise con la partita più bella della mia carriera”.
Quali sono i tuoi programmi? Hai avuto qualche chiamata da qualche club?
“Al momento sono fermo, ho avuto delle offerte. Sono in attesa di sistemarmi in un’altra ‘posizione’. Ho sistemato tutto ciò che concerne la parte amministrativa del calcio e a breve dovrei andare in una società e, a seconda del club in cui andrò vedremo se potrò continuare a giocare perché stare fermo un anno intero è dura. Ho trentadue anni e qualche altro anno buono lo potrei fare”.
Le prime tre giornate del campionato cadetto hanno regalato un grande spettacolo agli appassionati, molti gol e risultati tutt’altro che scontati. Ti aspettavi una partenza del genere?
“E’ un campionato dove si bada meno alla fase difensiva, più proteso all’attacco. Ci sono più gol e ne beneficia lo spettacolo”.
Cosa ne pensi di questo ridimensionamento della Salernitana imposto dalla proprietà, dopo che la stessa aveva promesso l’assalto alla serie A dopo tre anni in serie B? Programmazione sbagliata?
“Il ridimensionamento dichiarato dalla società appare sia avvenuto solo sulla carta, poiché guardando i nomi della squadra, sembra tutt’altro, ha una rosa importante. Ci tengono ai conti, questo concetto in Italia si sta rafforzando; negli ultimi anni si contavano più società in fallimento anziché quelle che riuscivano ad andare avanti, secondo me è giusto così. Salerno è piazza importante, si aspetta sempre grandi cose, merita grandi prospettive, e io mi auguro che arrivino quei risultati che i tifosi meritano”.
La Salernitana gioca bene ma raccoglie poco? Qualcosa da registrare o solo sfortuna?
“Sto seguendo la Salernitana, dal punto di vista dei risultati ci si aspettava qualcosa in più anche se il gioco non è mancato
Ci fai un saluto speciale?