Intervista a Marco Schiavino, difensore classe 1993 della Paganese.
Intervista a Marco Schiavino
Inizia la sua carriera nel settore giovanile del Crotone. Nella stagione 2012-2013 debutta in Serie C con la maglia del Como. La stagione dopo passa all’Ascoli sempre in Serie C dove colleziona 26 presenze condite da due reti. L’anno dopo la Paganese ingaggia il calciatore originario di Roma ma gioca solamente 13 gare in due anni. Nell’annata 2016-2017 gioca per la prima volta gioca in Serie D con il Vultur Rionero. Da qui, infatti, Schiavino gioca per le squadre di: Gelbison, Nardò e Acireale prima di tornare a Pagani nella stagione 2018-2019 dopo totalizza una sola presenza visto il grave infortunio che, l’ha tenuto fermo per un anno intero. Lo scorso anno Schiavino tornato a pieno regime dall’infortunio totalizza 24 presenze condite da 4 gol tra cui un gol contro il Monopoli realizzato da oltre centrocampo che è stato segnalato come uno dei gol più belli della scorsa annata.
Schiavino: “Non vediamo l’ora di tornare a giocare”
Dopo sei mesi, salvo cambiamenti dell’ultima ora, si tornerà a giocare in Serie C. Un tuo pensiero su questa situazione?
«Sicuramente per un calciatore manca giocare la domenica. In Serie A e in Serie B hanno continuato a giocare ed hanno avuto un minimo di continuità. Noi siamo fermi dal mese di marzo. Adesso, invece, è presente questa voce dello sciopero per via delle liste ridotte. La domenica manca sempre, che sia colpa del COVID o dello sciopero, a noi calciatori manca quella continuità e non vediamo l’ora di tornare a giocare».
Un pensiero sullo scorso campionato? Prima del COVID eravate a ridosso della zona play-off
«È stato un vero peccato. Fino a quel momento avevamo disputato un ottimo campionato. Potevamo ancora dire la nostra perché, avevamo cinque gare in casa su otto rimanenti. Non possiamo sapere però, come sarebbe andata. Sicuramente c’é un po’ di amaro in bocca, ma siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto. Adesso pensiamo al prossimo»
Questa sarà la tua quinta stagione a Pagani. Cosa si prova ad essere il vice-capitano della Paganese?
«Innanzitutto è un senso di responsabilità. Però è anche un segno di gratitudine e di stima da parte del gruppo. È una responsabilità piacevole ed importante».
Dove può arrivare quest’anno la Paganese? Cosa pensi del mix di giovani e over che il direttore ha regalato all’allenatore?
«Il nostro obiettivo è la salvezza. Appena saremmo arrivati ad un quota punti che, ci potrà far stare tranquilli vedremo se si potrà riuscire a fare un qualcosa in più. Per quanto riguarda il mix tra giovani e over è una politica che segue la Paganese da alcuni anni. Questo mix è presente sia per una questione economica, che di prospettiva.
Domenica si inizia. Come sta la squadra?
«Se domenica si giocherà, sicuramente lotteremo per un risultato positivo. Cercheremo di fare il nostro meglio ed andare a Catania per fare risultato. Sarà una gara molto dura, da non sottovalutare la forza del Catania che, si sta rinforzando con gli acquisti di Reginaldo e Sarao su tutti. Sappiamo che, il campionato è lungo e che dobbiamo dare il 100% in ogni gara.
Un commento sulle squadre che compongono il girone C?
«Sarà un girone difficilissimo. Una Serie B2 come l’hanno chiamata tutti. Ci sono piazze e realtà che, in Serie C ci sono state poco e hanno tanti campionati di Serie A e Serie B alle spalle. Speriamo che, riaprono gli stadi perché per queste gare ci deve essere una particolare atmosfera anche per noi giocatori. Perché quando si gioca con il pubblico è tutta un’altra cosa».