Intervista a Francesco Scarpa, di Castellammare di Stabia, attualmente in forza alla Paganese di mister Erra ed ex calciatore di Salernitana, Cavese, Savoia, Taranto e Portogruaro.
Intervista a Francesco Scarpa
Inizia la sua carriera nell’annata 2001-2002 con la maglia della Cavese in Serie C2 e, con la maglia biancoblù, racimola 21 presenze e 3 gol. Dopo alcune stagioni tra Gladiator, Giugliano e Foggia approda alla Paganese dove in due stagioni ottiene la promozione in Serie C1 e si fa notare dalla Salernitana, appena promossa in Serie B. In un campionato Scarpa, con i granata, timbra il cartellino per 37 volte e riesce a siglare 6 gol. Nel campionato successivo il calciatore stabiese passa al Taranto, che al torneo successivo lo gira al Portogruaro Summaga in Serie B.
Il ritorno in azzurrostellato
Dal 2017 è ritornato alla Paganese dove attualmente è il capitano della squadra di mister Erra, e in cui gode della stima della società e dell’ambiente. E, nonostante, l’età non sia più dalla sua parte (è classe ’79), è sempre l’ago della bilancia che decide le partite.
Scarpa: “Ci vorrà molto tempo per tornare alla normalità”
Con lui abbiamo parlato della situazione Coronavirus e abbiamo approfondito il discorso sul suo futuro, quando avrà appeso gli scarpini.
Cosa pensi della situazione Coronavirus? Il mondo del calcio potrà tornare alla normalità o ci saranno cambiamenti?
«È una situazione difficile. Non sarà facile riprendere. Si potrà ritornare ma ci vorrà molto tempo, forse la Serie A potrà riprendere ma per i campionati minori la vedo molto difficile».
Un giudizio sulla tua carriera, hai dato quello che potevi o hai dei rimpianti? Hai deciso già cosa fare in futuro dopo il calcio?
«Penso di aver dato tutto ma sicuramente potevo fare qualcosa in più. In futuro mi piacerebbe entrare nello staff della Paganese che sia dirigenziale o tecnico. Per ora ho ancora tanta voglia di giocare».
Hai giocato per un anno a Salerno cosa ti è rimasto di quella annata?
«A Salerno è stato un anno indimenticabile che mi porterò nel cuore per tutta la vita. È stato il primo anno in Serie B e credo di aver disputato un buon campionato e la piazza di Salerno di certo non ha bisogno di presentazioni. È stato un anno importante in una piazza importantissima».
Che cosa rappresenta la Paganese per te?
«La Paganese rappresenta la mia vita calcistica. Sono arrivato al settimo anno in azzurrostellato e sono quasi alla soglia delle 200 presenze. Devo tanto alla società di Pagani e alla città che mi hanno sempre sostenuto durante il corso della mia carriera».