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Sam Olivi: “Spero che con l’Ascoli, la Salernitana svolti il suo campionato”

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Nel prossimo week-end la Salernitana proverà a raddrizzare ancora una volta il suo campionato. Arriva l’Ascoli, in una sfida che si rinnova. Sabato non ci sarà probabilmente l’atmosfera degli anni passati, ma è senz’altro l’occasione di sentire vecchi amici, uno di questi è Samuele Olivi, la nostra redazione lo ha contattato per una intervista.

Olivi e Salernitana, un legame indissolubile

Uno dei colpi migliori della Salernitana del nuovo millennio, fu Samuele Olivi, per gli amici Sam. I granata, molto attenti ai giovani in quella fase della storia della Salernitana, lo strapparono al Cesena quando Sam era ancora un ventenne, ma di sicuro avvenire. Un contratto di 5 anni sottoscrisse con la Salernitana targata Aniello Aliberti, uno che sui giovani ha sempre avuto l’occhio lungo. Il patron di San Giuseppe Vesuviano non si fece scappare l’affare. Prima gli fa assaporare il granata sulla pelle per un campionato intero, poi lo manda in prestito, prima Venezia e poi proprio all’Ascoli.

E dopo un ventennio di calcio, Sam Olivi tira ancora calci al pallone, con la stessa passione. E la parte più bella della sua carriera è arrivata sul tramonto. Un Sole che stenta a calare. SalernoSport24 lo ha contattato per un’intervista.

Ciao Sam. Wikipedia mi dice che sei ancora un calciatore in attività. Tante soddisfazioni nella tua carriera ma, evidentemente, il meglio è nella coda?

«Sono ancora in attività e, se fosse per me, giocherei fino a 50 anni. Il calcio è troppo bello e la passione che ho per questo Sport è indescrivibile, ed è bello in qualsiasi categoria. Ho avuto la fortuna di giocare tanti anni in serie B e questo accentua di più il fattore passionale. Gli ultimi anni mi hanno fatto assaporare anche quel sogno che ogni calciatore desidera… ascoltare la canzoncina della Champions League dal campo. I turni dei preliminari che grandi emozioni! E a 39 anni forse ho anche avvertito di più l’emozione».


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Ai tuoi nipoti racconterai che San Marino ti ha regalato qualcosa di più del campionato italiano?

«Certamente ricordi che porterò dentro e che racconterò ai miei nipoti e, soprattutto, raccontargli che ho fatto un lavoro che mi ha dato grandi soddisfazioni. Ma anche una strada lunga con tanti sacrifici. E veder da fuori uno può pensare che sia tutto facile quando, invece, non è così».

Parliamo di Salernitana

Torniamo a noi. Salernitana e Ascoli forse arriva nel momento peggiore per i granata, quanto meno per il morale.

«Un match fondamentale per i granata che vengono da due sconfitte, ma credo anche che ci possono essere momenti delicati in una stagione. L’importante sarebbe farli durare poco, o comunque devono essere bravi i giocatori e il mister a cercare di farli durare il meno possibile. In questa gara dovranno cercare di tirare fuori quel qualcosa in più per svoltare. E sperare poi di fare, e me lo auguro, una striscia positiva, così da attaccarsi ai primi posti. La serie B è molto dura ma allo stesso tempo, siccome in pochi punti ci sono tante squadre, si fa presto a salire o scendere. Il contraccolpo di perdere un derby a Salerno si sente un po’ di più. Ma la Salernitana ha i giocatori e l’allenatore giusto per ritornare in alto classifica. Ho giocato in tutte e due le squadre, ma il mio cuore, come detto mille volte, rimarrà granata a vita».

Il club sembra incastrato in un limbo. Per i tifosi c’è l’incubo di rivivere un campionato simile a quello dello scorso anno.

«Certo che il periodo è difficile. Per una società e una squadra come la Salernitana, partiti molto forte e che ora devono armarsi di personalità ancora maggiore, ma i giocatori sanno che per togliersi delle soddisfazioni devono passare anche per momenti come questo. Quindi, ora i tifosi, ovviamente, si fanno delle domande. Ma i conti si vedono alla fine. Anch’io da tifoso mi aspetto questo, con l’augurio di vedere ai play-off lo stadio infuocato».

Capitolo centenario

Te la senti di rispondere dopo 5 mesi?

«Tanti compagni mi hanno chiamato per sapere come mai non fossi andato, ma purtroppo nessuno mi ha chiamato. Più di 100 presenze coi granata, quasi 5 anni in Campania che è una mia seconda casa. Sinceramente un po’ mi ha fatto male… poi non so se sarei potuto esserci, ma una chiamata me l’aspettavo. Non voglio essere polemico, con Salerno e tutta la gente di Salerno ne sarò sempre debitore. Sarei stato felicissimo di poter tornare e rincontrare tanti ex compagni di squadra e riabbracciare una città intera. Ho anche tanti amici e ho dato tantissimo a questi colori e una mia metà di cuore è».

Il tuo legame permane, un po’ come un fidanzato tradito.

«Il mio legame a Salerno resterà a vita».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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