Che tra i due non scorra buon sangue già da un po’ è come scoprire l’acqua calda, eppure l’esternazioni dell’uno o dell’altro, sono sempre ad effetto, chiaramente parliamo di De Luca e Lotito.
De Luca e Lotito, è guerra, per niente fredda
Chissà come sarà il loro prossimo incontro, magari chiusi una delle stanze dei bottoni dalle quali tutto maneggiano. Da quel giorno in cui i romani conquistarono Salerno, ne è passata di acqua sotto i ponti. Tanto che ora sono fiumi in piena, entrambi, Claudio Lotito quanto Vincenzo De Luca.
Le due parti
Il deluchiano salernitano
Vincenzo De Luca, il secondo protettore di Salerno, è più volte invocato affinché prenda le redini della situazione. Un po’ come quando, in epoca lombardiana, si mise in prima linea per garantire il prosieguo del campionato ad una squadra che non vide un euro per tutto il torneo. Qualche volta non va oltre le righe, non le vede proprio, tanto da non chiarire qual che sia la sua posizione, meglio il suo posto. Un sindaco, (ops!), un tifoso così eccellente come il presidente della Regione Campania ha tutta la libertà di esprimere la propria opinione – così come fanno i tifosi. Ma non può ordinare ad un imprenditore cosa deve fare della sua azienda. Perché sì, ahinoi, la Salernitana è un’azienda.
Il lotito-pensiero
Claudio Lotito, si pensava fosse il salvatore della patria. Nulla di più lontano dalla realtà. È vero, 8 anni or sono l’Eccellenza avrebbe avuto i toni della mortificazione completa. Per una piazza e una squadra protagonista in Serie B per un decennio, proprio no. Troppo per una tifoseria come quella granata.
Eppure 8 anni sono passati, la Serie A tanto proclamata è un miraggio non meno di 8 anni fa perché, meno male, le regole non sono cambiate – mai sia vedere due squadre con la stessa proprietà, nella stessa categoria, abominio in Italia.
Per Lotito, Vincenzo De Luca, quindi per estensione tutti i salernitani, possono e devono essere contenti della serie cadetta. E tanti saluti quindi alla sana competizione e all’ambizione. Entrassimo nel campo delle proporzioni però Salerno avrebbe tutto il diritto di, oltre che la giusta ed essenziale ambizione, ambire al massimo al pari di un Napoli o di una Lazio che hanno vinto lo scudetto sole due volte nella loro storia. La Salernitana ha visto la Serie A appena due volte nella sua centenaria storia, e il campionato 2018-2019, le stava anche per andare storto. Perché, sempre per la legge delle proporzioni, Salerno dovrebbe relegare le proprie ambizioni ai piani inferiori di piazze come Sassuolo e altre che non possiedono i numeri del tifo dei granata? Qual si voglia presidente dovrebbe iniziare ogni intervista con un Scusatemi, non era nostra intenzione… Invece non è così.