Come di consueto, insieme al turno di campionato, torna la nostra rubrica riservata all’intervista al collega avversario. Le opinioni del giornalista Alessandro Ragazzo in vista della gara di questa sera all’Arechi tra Salernitana e Venezia.
Qui Venezia, intervista al collega avversario Alessandro Ragazzo
Questa sera, allo stadio “Arechi”, si affronteranno due compagini dagli obiettivi differenti. La Salernitana, contrariamente ad alla stagione scorsa, sta disputando un campionato di ben’altra “natura”. I granata, da ormai diverse settimane, oscillano tra le primissime posizioni della graduatoria. Attualmente, però, dopo la sconfitta rimediata in Ciociaria 3 giorni fa, la zona promozione diretta dista ben 7 punti. A fare la differenza, finora, l’ottimo rendimento interno della Banda Ventura, il quinto del campionato, frutto di 7 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta. Diametralmente opposto, invece, quello del Venezia guidato dall’emergente tecnico Alessio Dionisi. I lagunari, infatti, hanno conquistato la maggior parte dei punti lontano dalle mura amiche (21 punti su 32). Il ruolino di marcia esterno degli arancioneroverdi, infatti, è il terzo dell’intero campionato, frutto di 5 vittorie, 6 pareggi ed appena due sconfitte. La gara di stasera, al netto dei tanti assenti per motivi fisici in casa granata, e la voglia di allontanarsi dalle zone calde della classifica dei lagunari, dunque, si preannuncia molto combattuta e dal risultato incerto. Per scoprire qualcosa in più sulle condizioni mentali e fisiche della compagine arancioneroverde, abbiamo raggiunto telefonicamente il collega Alessandro Ragazzo, collaboratore de La Nuova Venezia.
Ciao collega. Questa sera torna Salernitana-Venezia e, come ormai è abitudine, le polemiche non mancano mai. Come è noto, 25 tifosi lagunari sono rimasti a casa dopo aver già fatto il biglietto. Qual è il tuo punto di vista su questa situazione del rischio contagio, stadi aperti o chiusi?
«Per me si dovrebbe giocare comunque, credo che l’allarme sia esagerato. Certo, ci sono dei timori, ma allora non ha molto senso tenere aperti i centri commerciali e far correre i mezzi pubblici. Domenica i tifosi dell’Atalanta sono andati e Lecce regolarmente, quelli del Venezia devono restare a casa. Non vedo una linea comune. Se proprio dovevano interrompere le manifestazioni sportive, come hanno fatto in questi giorni, allora si sarebbero dovuti fermare tutti i campionati e farli riprendere dalla giornata interrotta, facendo slittare la fine o trovare dei turni infrasettimanali per chiudere i tornei alla data stabilita».
Come è stata accolta la decisione di Tacopina di puntare su Cesena? “Un getto di spugna” rispetto alle difficoltà sullo stadio?
«C’è del timore sul futuro del Venezia. Tacopina ha fatto un passo indietro rimanendo presidente onorario, ma è ovvio che la decisione dell’artefice della rinascita della società faccia alimentare dei dubbi. La questione stadio è vecchia di decenni, ben prima dell’era Zamparini. Ero adolescente, ma ricordo ancora le idee per i Mondiali in Italia del 1990. Inutile girarci attorno, mancano i soldi per farlo, ossia gli investitori, e i risultati recenti della squadra non stanno aiutando la spinta per la costruzione. Inoltre, anche il vecchio “Penzo” non è mai pieno e più volte Tacopina aveva chiesto una risposta al pubblico, senza quasi mai essere accontentato».
Inzaghi è al primo posto in serie B con il Benevento e con un vantaggio significativo. Rosa a parte degli “stregoni”, ti aspettavi qualcosa del genere dall’ex mister del Venezia?
«Inzaghi ha fatto molto bene a Venezia vincendo il campionato di Lega Pro, la Coppa Italia di categoria e arrivando a un passo dalla finale playoff per la promozione in Serie A. Successivamente gli è andata male a Bologna, ma a Benevento si sta riprendendo con gli interessi. Lo considero preparato perché studia molto e sa preparare bene le partite. Non è una sorpresa quanto sta ottenendo».
La Salernitana, al netto dei numerosi problemi di natura fisica, non arriva benissimo alla partita di questa sera. Che gara di aspetti?
«Mi aspetto una gara difficile per il Venezia, anche se in questa stagione sta facendo molto bene in trasferta a differenza delle gare in casa dove fatica parecchio e non vince da quasi quattro mesi. Lontano dal “Penzo”, il Venezia si è tolto delle belle soddisfazioni e, in questo momento, la sua salvezza passa proprio dalle partite fuori casa. Sembra un controsenso, ma i risultati e il cammino del campionato dicono questo».