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Salernitana-Pisa: intervista al collega avversario Andrea Chiavacci

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Come di consueto, contemporaneamente alla ripresa del campionato dopo tre mesi di sospensione forzata, ritorna la rubrica riservata all’intervista al collega avversario. Le opinioni del giornalista Andrea Chiavacci in vista della gara di sabato prossimo all’Arechi tra Salernitana e Pisa.

Qui Pisa, intervista al collega avversario Andrea Chiavacci

Sabato prossimo, la Salernitana ripartirà da dove aveva lasciato, ovvero dalla gara interna contro il Pisa. All’Arechi, dopo tre mesi di stop forzato, si affronteranno due compagini dagli obiettivi differenti. La Banda Ventura, attualmente al settimo posto, sarà chiamata a consolidare, e magari migliorare, la sua posizione in classifica per il raggiungimento dei play-off. Finora, a fare la differenza, è stato l’ottimo rendimento interno, il quinto del campionato, frutto di 8 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta contro la prima della classe Benevento.

Il Pisa, dal canto suo, attualmente è in undicesima posizione, praticamente equidistante dalla zona play-off e da quella play-out. Il rendimento esterno degli uomini di D’Angelo è il tredicesimo del campionato, con una media esatta di un punto a partita. L’obiettivo dei nerazzurri toscani è quello di allungare ulteriormente dalla zona play-out. Con un pensierino, perché no, a quella play-off, distante di soli 5 punti.

L’intervista

Di seguito, le opinioni del collega Andrea Chiavacci, giornalista de Il Tirreno, vicino alle sorti del Pisa.

Tra una settimana anche la Serie B riaprirà i battenti. Innanzitutto, giusto ricominciare o sarebbe stato meglio darsi appuntamento direttamente alla prossima stagione?

«Certamente è stato giusto fermarsi per un po’ di tempo, soprattutto con i tanti decessi e i tanti problemi che ci sono ancora oggi, ma lo sport, e il calcio in particolare, rappresenta un segnale di ripresa. Anche nel nostro lavoro, almeno all’inizio, alcune cose cambieranno un po’, ma credo sia giusto ripartire. Sarà un po’ come ricominciare da 0, visto che sicuramente la condizione fisica di tutte le squadre sarà simile a quella del precampionato. Salernitana e Pisa si giocheranno tre punti importanti e sarà quasi un salto nel buio. Non credo che il livello di forma sia migliore in una squadra piuttosto che in un’altra».

Dopo lo stop forzato di tre mesi, si può dire che si ripartirà, classifica a parte, da 0. Tutto ciò potrebbe consentire a diverse squadre, Pisa compreso, di rivedere le proprie ambizioni…

«Può darsi che sia così, anche se il Pisa cerca di volare basso perché l’obiettivo è la salvezza. Detto questo, è complicato fare pronostici. Ci si può ritrovare a lottare per evitare i play-out come pure per entrare nei play-off. La classifica è corta e il Pisa ora è a metà classifica. Può succedere tutto e il contrario di tutto».

In quali condizioni psicofisiche arriveranno i nerazzurri al match di sabato prossimo?

«Di sicuro, di positivo c’è il recupero di Varnier che, se non si fosse fermato il campionato, non sarebbe mai tornato a disposizione. In più, Masucci e Soddimo, quasi sicuramente, tre mesi fa non avrebbero giocato, mentre ora hanno recuperato appieno dai rispettivi infortuni. D’altro canto, però, venivamo dalla vittoria nel derby contro il Livorno che avrebbe dato una spinta in più, cosa che, ovviamente, ora non ci sarà più. L’unica defezione sarà la squalifica di Marin, un calciatore fondamentale per l’equilibrio della squadra. Gucher è ritornato il 3 giugno dall’Austria, dove ha trascorso il lockdown, ma se sembra pronto per scendere in campo. Moscardelli in settimana ha avuto un piccolo problema fisico ma dovrebbe farcela. Sicuramente c’è tanta voglia di giocare e di riprendere confidenza con il campo. A fare la differenza, comunque, sarà l’aspetto mentale. Chi sarà uscito meglio da tre mesi così difficili e, se vogliamo, inimmaginabili, potrà far bene».

La Salernitana sarà orfana di Jallow e Gondo per squalifica e forse di Micai per infortunio ma, al contempo, ha recuperato due pedine fondamentali come Lombardi e Djuric…

«Lombardi e Djuric sono due calciatori importanti che senz’altro daranno una mano alla squadra. Le assenze di Jallow e Gondo, al contempo, sono di un certo rilievo, specie per quanto riguarda il primo. In più, se anche Micai non dovesse recuperare, certamente sarà un’assenza pesante».

Il Pisa si ritroverà di fronte Ventura, Cerci, Di Tacchio e Aya. Quattro elementi che, in un modo o nell’altro, in Toscana hanno lasciato il segno…

«Cerci fu lanciato proprio da Ventura ai tempi del Pisa. Successivamente, sotto la sua guida, ha fatto molto bene, ma la prima esperienza importante l’ha avuta in maglia nerazzurra. La prima stagione con Ventura in panchina fu straordinaria, nonostante non riuscimmo a raggiungere la Serie A. Purtroppo, l’infortunio rimediato da Cerci a Brescia fece un po’ da spartiacque in quella stagione. Purtroppo non avemmo la possibilità di giocarci i play-off alla pari sia con lui in campo, ma anche con i miglior Castillo e Kutuzov. Magari, con questi tre elementi al meglio delle loro possibilità, e con il 4-2-4 collaudato di Ventura, poteva finire in un altro modo. In ogni caso, di Cerci conserviamo un bel ricordo perché fece delle cose straordinarie. Di Tacchio fu protagonista della promozione in B del 2016, con Gattuso che ne fece un perno imprescindibile del centrocampo. Anche in B, nonostante la retrocessione, fu uno dei pochi a salvarsi. Si può dire che è uno dei pochi di quella squadra che, successivamente, è riuscito a giocare in B con una certa continuità. Per quanto riguarda Aya, la società a gennaio ha fatto un certo tipo di scelta. Si è deciso di virare su Caracciolo che ha caratteristiche diverse. Aya è bravissimo nella marcatura a uomo, mentre in fase di impostazione fa un po’ più fatica. Certamente qui a Pisa ha fatto bene, segnando anche un gol decisivo contro lo Spezia. Considerando che ha giocato con noi appena sei mesi, non ha lasciato affatto un brutto ricordo».

In conclusione, considerando che si giocherà a porte chiuse, che partita ti aspetti?

«Sulla carta, ovviamente, giocare a porte chiuse sfavorisce la squadra di casa. Diciamo che sarà un po’ come giocare sempre in campo neutro, anche se, nel calcio di oggi, i valori alla lunga vengono sempre fuori. Il Pisa, dal canto suo, fuori casa non ha fatto male. Ha vinto tre scontri diretti importantissimi contro Juve Stabia, Cremonese e Trapani e, Pescara a parte, non è mai stata messa sotto da nessuno. Ciò che manca lontano dalle mura amiche è un po’ più di cinismo negli ultimi metri. Ad esempio, a Benevento non è riuscita a sfruttare diverse occasioni da gol piuttosto nitide per conquistare l’intera posta in palio. Ad Empoli, invece, a 20 minuti dalla fine era ancora in vantaggio, ma poi ha perso 2-1. Dal punto di vista del gioco e dell’impegno c’è davvero poco da dire».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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