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Salernitana-Livorno: intervista al collega avversario Fabrizio Pucci

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Come di consueto, insieme al turno di campionato, torna la nostra rubrica riservata all’intervista al collega avversario. Le opinioni del giornalista Fabrizio Pucci in vista della gara di domenica prossima tra Salernitana e Livorno.

Qui Livorno, intervista al collega avversario Fabrizio Pucci

Domenica, allo stadio Arechi, Salernitana e Livorno si affronteranno nella gara valevole per la 25ª giornata del campionato di Serie BKT. La Banda Ventura è reduce dalla sconfitta rimediata nel posticipo contro il Chievo che ne ha ridimensionato leggermente le ambizioni di promozione diretta. I granata, sconfitta a parte, sono usciti dal “Bentegodi” letteralmente con le ossa rotte. Ventura, infatti, oltre allo squalificato Akpa Akpro, dovrà fare a meno di Lombardi (per almeno due mesi) e probabilmente anche di Cicerelli. Il Livorno, dal canto suo, con appena 14 punti conquistati in 24 gare sembra avere il destino già segnato. Per gli uomini del grande ex Roberto Breda, quella di Salerno potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per tentare di giocarsi le residue chanche di permanenza in cadetteria. Per scoprire qualcosa in più sulle condizioni mentali e fisiche degli amaranto, il nostro capo-redattore Lino Grimaldi Avino ha raggiunto telefonicamente il collega Fabrizio Pucci, giornalista de “Il Tirreno”.

Ciao collega. Questo Salernitana-Livorno arriva in un momento di classifica delicatissimo per i toscani.

«Il momento del Livorno non è delicato. La squadra è praticamente già retrocessa in serie C per cui tutto è perduto: la categoria, la dignità, la faccia. Le ultime giornate saranno buone solo per le statistiche. Tutto questo è semplicemente vergognoso».

Gli avvicendamenti tecnici non sempre portano risultati. Da dove nascono, secondo te, i problemi di questa squadra che anche lo scorso anno si è salvata nelle ultime battute della torneo?

«Il peccato originale è la rinuncia ad Alessandro Diamanti, uno che in B a 37 anni avrebbe giocato con una gamba sola. A farlo fuori fu Breda in modo incomprensibile e autolesionista. Poi il mercato estivo, condotto come al solito al risparmio dalla famiglia Spinelli, ha fatto il resto. Errore, quello di un mercato di basso profilo, ripetuto a gennaio. Se dovessi fare l’elenco degli errori, la risposta sarebbe lunga più di due pagine di giornale».

Quanto ha influito il cambio societario?

«Il cambio societario non è ancora stato definito e chissà se lo sarà mai. Le parti in causa (famiglia Spinelli e l’imprenditore olandese di origini libanesi Yousif Majd) hanno firmato un patto di riservatezza fino al 29 febbraio. Per quella data si va al closing o salta tutto. Squadra condizionata? Non credo. Spinelli paga sempre tutti e in modo puntuale. Non possono esserci alibi per questo campionato ignominioso».

Chi toglieresti alla Salernitana in questo momento?

«Non toglierei nessuno perché i granata potrebbero schierare anche i ragazzini e vincerebbero comunque. Se avete tempo guardate Livorno-Cosenza di sabato scorso, così vi rendete conto delle condizioni in cui versano gli amaranto. Si può perdere, ma non si può superare il limite della decenza, specie in un campionato dal livello tecnico mediocre come questo».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Le Cronache, TuttoSalernitana, Granatissimi e SalernoinWeb ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa e RCS75 e attualmente è corrispondete di Radio Punto Nuovo per lo Sport salernitano. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.
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