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Salernitana-Juve Stabia, intervista al collega avversario Mario Vollono

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Come di consueto, insieme al turno di campionato, torna la nostra rubrica riservata all’intervista al collega avversario. Le opinioni del giornalista Mario Vollono in vista della gara di questa sera tra Salernitana e Juve Stabia

Qui Juve Stabia, intervista al collega avversario Mario Vollono

Torna SalernitanaJuve Stabia, uno tra i derby campani più sentiti. Un derby che all’Arechi, in Serie B, manca da ben 68 anni. L’ultimo precedente in cadetteria tra le due squadre, infatti, risale alla stagione ’51-’52, quando la Salernitana s’impose sull’allora “Stabia” con il risultato di 3-1. Una rivalità lunga quasi un secolo, quella tra i granata e le Vespe, che arrivano al match di questa sera con obiettivi differenti, ma con umori pressoché identici. Entrambe le compagini, infatti, per usare un eufemismo, non sono ripartite nel migliore dei modi. Mentre la Salernitana, dopo due pareggi e una sconfitta, è chiamata alla vittoria per riprendere la corsa play-off, la Juve Stabia sembra aver vanificato il discreto vantaggio sulla zona play-out accumulato prima dello stop. Le tre sconfitte in altrettante partite, hanno fatto scivolare gli uomini di Caserta in quindicesima posizione, con appena 3 punti in più dalla zona spareggi per non retrocedere. Si preannuncia, dunque, un derby piuttosto infuocato ma, allo stesso tempo, insolito, vista la mancanza dei tifosi sugli spalti.

L’intervista

Di seguito le opinioni del collega Mario Vollono, vice direttore di vivicentro.it, vicino alle sorti delle Vespe.

Partiamo da una considerazione: il calcio senza pubblico non può considerarsi tale, anche se il lavoro va salvaguardato. In ogni caso, cosa si prova ad assistere alla promozione in A di un comune piccolo che quello di Benevento?

«Il pubblico è il sale del calcio, ma il campionato andava ripreso per tutta una serie di fattori. Per quanto riguarda il Benevento, in A ci va soltanto chi ha una società forte alle spalle. Vigorito ha speso, spende e spenderà ancora tanti soldi per aprire un ciclo anche in massima serie. Basti pensare che ha messo nel mirino calciatori del calibro di Llorente, Sturridge e Hamsik che, a prescindere se arriveranno o meno, fanno capire le ambizioni del presidente. Purtroppo le piazze importanti, intese come pubblico, non vincono da sole».

La Juve Stabia era tra quelle che maggiormente si opponevano alla ripresa, a causa della mancanza di strutture adeguate. Com’è ora la situazione?

«Per fortuna, finora, non ci sono stati problemi, e spero che non ce ne saranno fino alla fine. Le difficoltà strutturali restano perché non ci si è potuti organizzare in maniera preventiva, pensando che il campionato non riprendesse. Diciamo che, a mio parere, ci si è ritrovati un po’ con le spalle al muro».

Un derby senza spettatori è quanto di più brutto e triste ci si possa aspettare dal calcio…

«Sicuramente è così. Già assistere ad una partita normale a porte chiuse è come assistere ad una seduta di allenamento, con le urla dei calciatori e le indicazioni degli allenatori. Per quanto mi riguarda, comunque, il derby lo sto vivendo con l’attesa di sempre. Entrambe le squadre, che stanno attraversando un momento difficile, hanno bisogno di punti importanti per i rispettivi obiettivi. Sarà un derby atipico, in cui conteranno molto di più i punti in palio rispetto alla soddisfazione di avere la meglio sul “cugino”. Magari, però, questo aspetto potrà aggiungere quel pizzico di sale in più alla gara».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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