Ci avviciniamo ad un altro Salernitana–Crotone, e come spesso avviene, chiediamo l’opinione del collega avversario di turno, Laura Leonardi della Gazzetta del Sud.
Laura Leonardi, la penna di Crotone
La Salernitana va incontro ad un match che, in questo momento del campionato cadetto, appare quanto mai ostico. Il Crotone, infatti, nonostante la sconfitta a Pordenone, è una delle squadre accreditate al salto di categoria. La formazione di Stroppa arriverà all’appuntamento di domenica sera con assenze importanti: Benali e Maxi Lopez. La nostra intervista a Laura Leonardi, collega avversaria della Gazzetta del Sud, la quale da tempo segue le vicende sportive della formazione pitagorica.
Ciao collega. Qual è il precedente all’Arechi che ti regala maggiori suggestioni?
«Il precedente tra Salernitana e Crotone che ricordo maggiormente, e con più emozione, è quello del 2016. Sulla panchina c’era Ivan Juric. In campo un Raffaele Palladino che stava per esplodere… Non fu una grande partita per noi ma fu un momento importante nel corso del nostro campionato che poi ci portò in Serie A».
Il Crotone è caduto nell’ultimo match con il Pordenone, una squadra che si sta rivelando una sorpresa. Come valuti il lavoro di Stroppa bis?
«Lo Stroppa Bis lo valuto in maniera positiva. Nonostante il momento di difficoltà per il Crotone, dovuto senza dubbio ad assenze importanti. Parlo di Benali, di Maxi Lopez. Giocatori sui quali Stroppa contava e che, invece, i problemi fisici tengono fuori dal campo. A Pordenone non si è visto il vero Crotone. Ma in questo momento particolare, non si è purtroppo riusciti a fare di meglio».
La Salernitana è in piena crisi. Vista da fuori che idea ti sei fatta?
«L’idea che mi sono fatta della Salernitana è la stessa che ho del Crotone: non bisogna fidarsi dei numeri e dei risultati perché sono squadre costruite per fare bene. Io dico che all’Arechi vedremo una bella sfida».
Chi toglieresti alla Salernitana sabato?
«Alla Salernitana non toglierei nessuno. Quando le squadre hanno a disposizione giocatori forti, questi devono giocare perché il bello del calcio è questo: giocarsi tutte le carte e vedere poi chi è il più forte».
Chi sarà il protagonista del match?
«Il protagonista del match mi auguro che possa essere Simy. Non fosse altro se non per il mio essere di parte…».
