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[VIDEO] ESCLUSIVA – Roberto Breda: “Minala e Della Rocca mi piacciono molto ma ci vuole tempo. Venerdì tiferò per i granata”

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Dopo Pietro Strada tocca al capitano, Roberto Breda, simbolo, insieme ad un manipolo di ragazzi, in grado di portare Salerno così in alto come nessuno, da cinquantanni a questa parte e più ha fatto. Roberto Breda per molti sarà sempre Che l’Italia lo sappia, Breda al 76′, ma in tanti altri è molto di più, un uomo come pochi, carismatico e allo stesso tempo umile. Oltre che bandiera e capitano, è stato anche allenatore di un’altra squadra di eroi, di quelli che mettono i valori umani al primo posto, capace di arrivare in finale Lega Pro senza stipendio per un campionato, e nonostante la lista piena di punti di penalizzazione in classifica. Roberto Breda è ancora il capitano in una città che lo ha adottato come un figlio, lui che si prese anche la responsabilità pesante dell’assessorato allo sport salernitano – senza grossi risultati poiché fu chiamato ad allenare nel settore giovanile della Reggina – uno che non ha mai tirato indietro la gamba insomma. Alle porte di Parma-Salernitana, lui che giocato in entrambi i club, noi di SalernoSport24 lo abbiamo chiamato per un’intervista e l’immancabile selfie-saluto che sta spopolando sul nostro canale YouTube.

Ciao Roberto. Di cosa ti occupi attualmente?

“Sto aspettando una chiamata. Purtroppo è così questo lavoro, bisogna aspettare; ho avuto qualche offerta dalla serie C ma vorrei rimanere in cadetteria”.

Venerdì sera la Salernitana incontra il Parma. Cosa puoi dirci di questa squadra?

“Non conosco direttamente questa proprietà, conosco però molto dei calciatori della rosa, molta gente di un certo livello tecnico. In più hanno un pubblico che nei momenti di difficoltà si stringe intorno alla squadra e la sostiene”.

Un nome su tutti da tenere sottocchio?

“Dico Yves Baraye, è un ottimo calciatore. Ho allenato il fratello a Chiavari, due ruoli diversi”.

Cosa pensi di questa serie B?

“È la solita serie B. I valori che si stanno esprimendo ora non saranno gli stessi per tutto il campionato. Le squadre che sono partite ad handicap non è detto che manterranno lo stesso rendimento negativo”.

La favorita… outsider?

“Troppo facile dire Perugia, è già partita. C’è il Cittadella però che secondo me sta facendo bene, con un lavoro un po’ sottotraccia. Anche lo scorso anno hanno fatto un gran campionato”.

E la Salernitana, può rientrare in questo discorso la squadra di Bollini?

“Secondo me sì, già se migliorasse la posizione dell’anno scorso sarebbe una gran cosa”.

Tu che sei stato il metronomo della Salernitana, secondo te chi nella rosa dei granata potrebbe ricoprire al meglio questo ruolo?

“Già è stata una gran cosa mantenere lo stesso tecnico, però hanno perso molto in attacco con le partenze di Coda e Donnarumma, e di un portiere ottimo come Gomis. I nomi del centrocampo mi piacciono molto, soprattutto Minala e Della Rocca, così come Odjer; quello che serve è il tempo e la pazienza”.

 

Per chi farai il tifo?

“Parma e Salernitana mi hanno dato tanto, tanto da informarmi sempre sul risultato di queste sue squadre; Salerno sono stato molti anni, è una parte della mia vita è là, quindi dico Salernitana”.

Ce lo fai un bel saluto?

Resta collegato su SalernoSport24, nel pomeriggio il doppio saluto con sorpresa finale.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.
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