Domenica prossima, Pescara e Salernitana torneranno a sfidarsi sul rettangolo verde dell’Adriatico. Per l’occasione, abbiamo intervistato il direttore editoriale di PescaraSport24, Luciano Rapa.
Il collega avversario, Luciano Rapa di Pescara
Prima di ritorno scoppiettante per Salernitana e Pescara. Un match, vista l’accesa rivalità che intercorre da sempre tra le due tifoserie, che si preannuncia dal clima infuocato. Per quanto riguarda il campo, la Salernitana ha l’obiettivo di reinserirsi nella corsa play-off, ad oggi distante una sola lunghezza. Discorso pressoché identico anche per il Pescara, reduce da 3 risultati utili consecutivi dopo un periodo di appannamento molto simile a quello incontrato dai granata. Le due squadre, infatti, sono appaiate al nono posto in classifica a 26 punti, uno in meno del Perugia che, momentaneamente, occupa l’ultima posizione utile per un piazzamento play-off. Per registrare umori ed auspici in casa abruzzese in vista della gara di domenica, abbiamo contattato il direttore editoriale di PescaraSport24, Luciano Rapa.
La nostra intervista a Luciano Rapa
Ciao collega. Quella di sabato sarà il 15° confronto tra le due squadre in Serie B allo stadio “Adriatico”. Qual è il precedente che ricordi con maggior enfasi?
«Le sfide tra Pescara e Salernitana sono sempre connotate da grande agonismo e da tanta rivalità sugli spalti e, inevitabilmente, ogni precedente porta con sé qualche ricordo emblematico. Al di là dell’ultima, elettrica partita dello scorso anno, all’Adriatico ricordo il match della stagione 1994/1995 in Serie B, che ha visto il Pescara cadere per 4-1 grazie alle reti De Silvestro e Ricchetti e alla doppietta di Pisano, poi transitato senza eccessive fortune in biancazzurro»
La Salernitana, dopo il periodo nero tra novembre e ottobre, sembra aver ritrovato la strada. Gennaio, però, è sempre un mese particolare. Quanto potrebbe incidere sul match il fattore calciomercato?
«Al momento credo poco, perché non ci sono stati troppi movimenti e dunque credo che le questioni di mercato avranno pochissima incidenza domenica. Entrambe le squadre – il Pescara sicuramente – sono ancora alla ricerca dei puntelli giusti per fare il salto di qualità, ma per la prima gara del girone di ritorno immagino che tanto Zauri, quanto Ventura, si affideranno “all’usato sicuro” dell’ossatura-base proposta nel girone d’andata».
Lo scorso anno il Pescara fece il bottino pieno tra andata e ritorno, ma entrambe le squadre sono abbastanza diverse da allora. Che match ti aspetti?
«La prima partita dopo una lunga sosta è sempre una vera e propria incognita, sia per l’approccio mentale e sia per le condizioni fisiche. Bisognerà vedere innanzitutto quale delle due squadre ha smaltito meglio i carichi di lavoro e quale avrà una maggiore brillantezza. Così come all’andata, insomma, più che una questione tattica credo sarà una questione atletica, oltre che di atteggiamento e di interpretazione».
Chi toglieresti ai granata?
«Più che un giocatore, toglierei il tecnico. Anche all’andata, la grande esperienza nella preparazione e nella lettura della partita di Ventura rispetto al debuttante Zauri ha giocato un ruolo importante. Credo che anche nel return match questo aspetto possa avere una sua rilevanza in positivo per i granata».