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Stefano Vecchi: “Castiglia e Bocalon hanno grandissime qualità”

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Mister Stefano Vecchi in esclusiva a SalernoSport24

Altro appuntamento con gli addetti ai lavori, i veri esperti del rettangolo verde. E’ la volta, infatti, di Stefano Vecchi, ex tecnico del Venezia. Il mister, ancora sotto contratto coi lagunari, oggi allenati da Walter Zenga, si è concesso in esclusiva a SalernoSport24 per parlarci della Serie B e di… Castiglia e Bocalon!

Salve mister. Si sta rivelando un campionato molto particolare, non a caso sono saltate già nove panchine su diciannove. Cosa sta succedendo?

“Capita quando una dirigenza non è contenta dell’operato del mister; altre volte capita, invece, che quando una squadra non esprime un gioco convincente sia più facile mandar via l’allenatore. E’ sicuramente un dato particolare l’alta incidenza del cambia tattico, nove su diciannove è davvero tanto ma sono i ‘pericoli del mestiere’ cui ogni allenatore deve mettere in conto se vuol fare questo lavoro”.

Ha grande conoscenza di come si cresce un calciatore, con l’esperienza dalle giovanili dell’Inter. Oggi, specie in Serie B, non sembrano tante le squadre che attingono dal vivaio. Si sta spendendo ancora troppo all’esterno anziché in casa. Da addetto ai lavori vede un miglioramento rispetto al passato o stiamo andando incontro all’ennesimo flop del movimento calcio?

“Non è facile per una squadra, che vuol vincere un campionato, puntare sui giovani. Oggi un ragazzo, per imporsi, ha bisogno di un paio d’anni minimo per imporsi in una Serie B come questa, così fisica”. 

È la Serie B più equilibrata degli ultimi anni. Alla fine il distacco dalla prima all’ultima non sarà tanto. E anche lo spettacolo non ne beneficia. Quale squadra l’è piaciuta di più?

“Pescara, Benevento, soprattutto all’inizio, e Lecce. Sono queste le squadre che fino ad ora, a mio giudizio, hanno espresso il calcio più piacevole”. 

A proposito di giovani: le ha avuto Castiglia e Bocalon. Oggi si stanno affermando a Salerno. Come erano all’inizio?

“Luca (Luca Castiglia, ndr) era davvero un ragazzino quando era alla SPAL (Lega Pro, Iª Divisione, campionato 2011-2012, ndr). Un ragazzo splendido e davvero generoso, sono felice per lui dei progressi che sta facendo e dello spazio che sta riuscendo a ritagliarsi in un centrocampo forte come quello della Salernitana. Riccardo (Riccardo Bocalon, ndr) lo avevo al SüdTirol (Lega Pro, Iª Divisione, campionato 2012-2013, ndr) quando era ancora dell’Inter;
giocò solo la prima parte del campionato fin quando si fece male al perone. Quando poi rientrò preferì andare altrove per cui perdemmo un valido attaccante. E’ un calciatore davvero valido e lo sta dimostrando, quest’anno ancor più più che lo scorso campionato. E’ un attaccante generoso e tecnico, vede sempre la porta. In un campionato così fisico anche lui aveva bisogno di tempo per adattarsi e ora si sta vedendo. Entrambi i calciatori hanno grandissime qualità”. 

Come vede la Salernitana?

“Credo che memori dello scorso campionato, quest’anno la voglia sia quella di fare qualcosa in più. La rosa è davvero valida con nomi importanti in tutti i settori, soprattutto a centrocampo e in attacco. Lo stesso Castiglia, poi Palumbo, Akpa Akpro e, senza dimenticare un talento come Di Gennaro; poi in attacco un calciatore come Jallow può far male in qualsiasi momento in una Serie B come questa, per non parlare un colosso come Djuric. E Bocalon poi… Anche le qualità infinite di Rosina, quando tornerà a disposizione di mister Colantuono, saranno un’arma in più”.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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