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Matteo Pisapia, pres. Olympic: “Salernitana più business che passione”

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Destinazione Sport è il programma trasmesso tutti i lunedì, dalle 12:00 alle 13:00 in diretta su Radio Castelluccio. Ospite del giorno il presidente dell’Olympic Salerno, Matteo Pisapia.

Matteo Pisapia: “Da Peppino Soglia manca un presidente appassionato”

Ha investito tanto nel centro sportivo Casa Olympic, un piccolo fiore all’occhiello dei centri sportivi salernitani, il presidente dell’Olympic Salerno Matteo Pisapia. Proprio con il presidente abbiamo analizzato il momento della Salernitana e, ovviamente, un pensiero da imprenditore quale Pisapia è, per aver creato una struttura all’avanguardia per la piazza salernitana e non. Casa Olympic è “un sogno che si realizza” come lui stesso ci racconta ai microfoni di Radio Castelluccio in Destinazione Sport

Presidente il tuo rapporto con la Salernitana, oltre ovviamente alla passione per l’Olympic?

“Io sono stato un assiduo frequentatore dell’Arechi dal 1990 ovvero da quando salimmo in Serie B fino alla retrocessione con il relativo fallimento. Al Vestuti ci sarò stato una volta perchè in quel tempo se non ti portava tuo padre non ci potevi andare anche perchè non abitavo in centro. Tornando all’Arechi, l’ultima partita che ho visto è stato contro il Genoa, l’anno in cui perdemmo i playoff con Lombardi”.

Hai avuto modo di giocare anche contro la Salernitana dell’era “romana”…

“Sono stato il primo a giocare, da squadra dilettantistica salernitana, contro la Salernitana di Lotito-Mezzaroma il 29 marzo del 2012. Ho giocato contro e poi l’occasione si è ripetuta a Baronissi davanti a 5mila persone. Lì ho capito cosa significa avere una squadra che muove così tanti tifosi anche in una partita praticamente inutile perchè un precampionato”.

Ecco, partendo da questa tua risposta, pare che qualcuno questa passione ancora non l’abbia compresa…

“Si tratta di imprenditoria. L’imprenditoria calcio professionistico è totalmente diverso da quello che faccio io a livello dilettantistico. Da quella parte non so fino a che punto c’è la passione perchè ovviamente si tratta di business dove girano un bel pò di soldini. Quindi l’imprenditore si fa due calcoli”.

Quindi la Salernitana è solo un business senza passione?

“Penso che l’azienda Salernitana è un’azienda che ha dei pro e dei contro, ovviamente se c’è un imprenditore intenzionato ad acquistare la Salernitana non penso che l’attuale proprietà risponda picche anche perchè c’è sempre una domanda e un’offerta”.

Le cifre che circolano però sono relativamente alte rispetto al valore…

“Per quanto mi riguarda, credo che la Salernitana porta nella casse almeno un milione all’anno, quindi penso che nessuno rinunci a questa cifra”.

Da imprenditore quale tu sei, qualora vedi un distacco della tifoseria, non ti fai due domande?

“Purtroppo non esiste più la tifoseria. Gira tutto intorno ai diritti TV. Il biglietto non c’entra più nulla. Ti faccio l’esempio del Chievo Verona che è stato per anni in Serie A e non ho mai visto un tifo con la T maiuscola al Chievo rispetto ai granata. Tutto il business gira intorno ai diritti TV e alle sponsorizzazioni. O fai una situazione tipo Inghilterra e Germania dove lì è cultura perchè purtroppo noi italiani siamo comodi. Io ho amici che si vedono le partite in televisione piuttosto che andare allo stadio”.

Credi che con questa proprietà, nonostante la potenza economica, non si possano raggiungere ambizioni tali da sognare il salto di qualità?

“In Italia è difficile fare lo stadio e quindi i relativi progetti di imprenditoria. Detto questo, per me è assurdo che una proprietà come quella attuale che ha molte possibilità perchè parliamoci chiaro, la Salernitana paga regolarmente gli stipendi senza ritardi ecc e al giorno d’oggi è tanta roba, la proprietà attuale ha una forza economica importante appunto da Serie A. Dall’altro lato il modo in cui si approcciano alla realtà locale è “io sono io tu sei tu comando io” e stop questo perchè forti dal fatto che magari grazie a loro a Salerno si vede il calcio e un pò di pallone. Purtroppo dai tempi di Peppino Soglia non abbiamo un presidente realmente appassionato ai tifosi e alla piazza. Aliberti ha fatto tanto ma non era di Salerno, Lombardi ci ha provato ma purtroppo non aveva la forza”.

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