Intervista a Pasquale Logarzo, ex centrocampista, tra le altre, di Salernitana e Pisa. Ex calciatore, oggi allenatore, che ha indossato la maglia granata nella stagione ’95-’96 con Franco Colomba in panchina.
Intervista al doppio ex Pasquale Logarzo
L’ex centrocampista granata, nativo di Rofrano (SA), in carriera ha collezionato 88 presenze e 5 reti in Serie B con le maglie di Perugia, Licata, Cosenza e, appunto Salernitana. Fugace, ma molto intensa, la sua esperienza all’ombra dell’Arechi, dove arrivò ad un passo dalla promozione in massima serie con Franco Colomba in panchina. Dopo l’esperienza in Calabria, venne ingaggiato proprio dal Pisa, allora militante nel campionato di C2. Con 29 presenze e 5 reti, contribuì alla promozione dei toscani in C1 dopo una cavalcata stratosferica, conclusa con ben 9 punti di vantaggio sulle inseguitrici Prato, Mantova e Albinoleffe.
Sabato riparte anche la Serie B. Giusto continuare, oppure sarebbe stato meglio darsi appuntamento direttamente alla prossima stagione?
«Se ci sono le condizioni, è giusto continuare. Sinceramente, non sono a conoscenza degli accorgimenti intrapresi per poter terminare la stagione. Al contempo, spero si possa andare avanti senza particolari problemi».
A sfidarsi saranno Salernitana e Pisa, due compagini che hanno fatto parte del suo passato. Che ricordi ha delle esperienze vissute in granata e in nerazzurro?
«Sicuramente sono stati due anni bellissimi ed intensi. A Salerno abbiamo sfiorato la Serie A con mister Colomba. A Pisa, dove approdai due anni dopo l’esperienza in granata, vincemmo il campionato di C2 rimanendo in testa alla classifica dall’inizio alla fine. Senza dubbio, sono state le due stagioni più importanti della mia carriera».
Al netto delle difficoltà che, gioco forza, incontreranno tutte le squadre, dove può arrivare la Salernitana di Ventura?
«Ventura è un allenatore di spessore, non lo scopriamo certo oggi. Sicuramente, organico alla mano, la Salernitana ha tutte le carte in regola per poter arrivare in alto, ma bisognerà vedere come reagirà le squadre dopo il periodo di stop. Si può dire che sarà un terno al lotto, in cui può accadere tutto e il contrario di tutto».
I granata dovranno giocare sei delle ultime 10 partite in casa, ma senza il sostegno del pubblico. Un fattore, che lei conosce bene, che può risultare determinante…
«Sicuramente è un fattore che andrà a sfavore della Salernitana. Sappiamo quanto il pubblico, a Salerno, può essere determinante. Tutto ciò, ahimè, rappresenterà un vantaggio per le squadre che verranno a giocare all’Arechi. Spero che la squadra reagisca nel migliore dei modi all’assenza dei tifosi».
Ora, appesi gli scarpini al chiodo, è un allenatore. Quali sono i suoi progetti futuri?
«Spero di trovare una squadra che faccia al caso mio. Non bado alla categoria, bensì al progetto sportivo. Spero si muova qualcosa al più presto perchè, specie nelle serie minori, è ancora tutto fermo».