Intervista a Christian Gorga, maestro di tennis presso il circolo “La Sequoia” di Salerno e “l’Olimpia Sport Village” di Nocera Inferiore.
Intervista al maestro di tennis salernitano Christian Gorga
Negli ultimi anni, in Italia, il tennis è diventato uno degli sport più seguiti e praticati. Sono moltissimi, infatti, coloro che preferiscono il tennis come alternativa a qualsiasi attività sportiva. Una partita di tennis, ad esempio, può essere paragonata ad alcune ore di intensa palestra, ma decisamente più avvincente e appassionante della semplice seduta di allenamento trascorsa “in solitaria”. Quando si gioca a tennis, inoltre, s’instaura sempre una piccola sfida tra gli appassionati (in continuo aumento) che lo praticano. Quel pizzico di agonismo e di competizione che, oltre all’attività fisica da cui è possibile trarre benefici, rappresenta il puro divertimento che pochi altri sport individuali offrono.
La competizione del gioco, infatti, fa da vero e proprio aggregante sociale “incentivante”. Inoltre, il tennis può essere praticato da tutti senza limiti di età, salvo, ovviamente, quelli fisici. Piace soprattutto perché si gioca tra amici nel “dopolavoro” o nelle pause, diventando anche un motivo d’incontro nel classico “appuntamento fisso” con l’avversario di turno. In più, negli ultimi anni, sono tantissimi i giovani che, anche a Salerno, hanno scelto di avvicinarsi a questa disciplina. Disciplina che, sempre più spesso, viene preferita agli sport cosiddetti “maggiori” come, ad esempio, il calcio.
Per saperne qualcosa in più sulla realtà salernitana, la nostra redazione ha intervistato Christian Gorga, maestro di tennis presso il circolo “La Sequoia” e “l’Olimpia Sport Village” di Nocera Inferiore.
Salve signor Gorga. Secondo lei, a Salerno, l’impiantistica sportiva è adeguata alla domanda degli aspiranti tennisti?
«Per quanto riguarda Salerno città, il problema non è la carenza di impianti, ma quella di strutture al coperto. Con un numero adeguato delle ultime, si potrebbe soddisfare o addirittura incrementare la domanda. Qualcosa, in verità, è stata fatta, come, ad esempio, la copertura dei campi del Dopolavoro Ferroviario e della “Sequoia”. Per il resto, però, la maggior parte delle persone che vuole giocare a tennis, soprattutto durante il periodo invernale, è costretta a spostarsi nei comuni limitrofi. Quelli dove è possibile giocare senza problemi sono il Fiore Club di Pontecagnano, il centro sportivo “Le Malche” di Giffoni, oppure il centro “Le Querce” di Ogliara».
Cosa occorrerebbe, in primis, mettere in pratica per far appassionare più gente possibile al tennis?
«Rispetto al passato, anche in questo ambito sono state intraprese diverse iniziative. Ad esempio, con il canale televisivo dedicato (Supertennis TV), la Federazione ha puntato molto sul “lato pubblicitario”. Senza dubbio si tratta di un buon veicolo che può servire a far avvicinare più persone possibili al tennis. In più, a dare una mano, sono stati gli ottimi risultati a livello internazionale di alcuni atleti italiani. Ad esempio, le vittorie Slam o Federation Cup a livello femminile e alcune semifinali Slam a livello maschile. Inoltre, ci sono anche altre attività promosse dalla Federazione che hanno avuto degli ottimi risultati come il progetto “Racchette di classe”, che avvicina i bambini delle scuole al mondo del tennis. Comunque, c’è da dire che la mancanza di strutture coperte fa un pò da freno. I genitori tendono ad indirizzare i propri figli verso uno sport che gli possa dare continuità anche nel periodo invernale.
C’è qualche atleta salernitano che, nel prossimo futuro, secondo lei ha le carte in regola per farsi conoscere dal grande tennis?
«Se si parla di ragazzi, c’è una giovane tennista di nome Claudia Galietta, allieva presso l’accademia Tennis Salerno, che è sicuramente il prospetto giovanile più importante del panorama salernitano. Mi auguro possa farsi conoscere dal grande tennis perché, obiettivamente, ha tutte le carte in regola per poter giocare ad alti livelli”.