Giuseppe Danza, un King allo Smackdown
Per i calciofili il nome di Giuseppe Danza potrebbe non dire molto. In Italia il wrestilng non è praticato e Giuseppe, per i suoi avversari King Danza, è andato oltreoceano per inseguire il suo sogno. Oggi è un lottatore professionista, ha vestito i panni del commentatore, cantante e si sta facendo largo nel mondo del cinema. Scopriamo il mondo di King Danza
Ciao Giuseppe, come stai? Dove sei adesso?
“Ora sono proprio a Salerno”.
Ci parli un po’ del tuo mondo?
“Vivo tra Salerno e gli Stati Uniti. Il due dicembre sarò all’Estragon Club di Bologna per un grande evento, lo show del Wrestling Megastars, un grande evento per il genere”.
Sappiamo che sei anche un attore
“Wrestling e cinema vanno d’amore e d’accordo, infatti, molto wrestler sono attori. Il primo film in un cui ho lavorato è stato Venuto al Mondo, con Sergio Castellitto; poi sono stato il cattivo nella serie TV L’
Sportivamente dove sei cresciuto?
“Tutto ha inizio un po’ più di dieci anni fa, quando in Italia, dal punto di vista formativo non c’era nulla. Avevo diciassette anni e mi trovavo a Riccione, dove c’era uno stage di Ultimo Dragon, un guru del settore, una vera leggenda con esperienze che hanno attraversato Messico, Stati Uniti e Giappone. Da qui si apre un mondo nuovo e fantastico; mi presero che avevo 17 anni e dovetti aspettare i 18 anni per debuttare. Sono diventato un lottatore professionista, dove tanto lo spettacolo quanto l’espressione dinamica della lotta in sé, sono al primo posto. Si parla di finzione ma la verità è che c’è anche tanta preparazione sia fisica che atletica, sulle mosse, le prese e quando cadiamo possiamo davvero farci male. Entrare a far parte di questo mondo è stato incredibile. Mi ha dato e continua a dare tantissimo, e dopo tanti tour in giro per il mondo mi ha insegnato tanto, come anche a saper stare nel back stage”.
Di quale quartiere sei?
“Sono del centro, della zona del corso Vittorio Emanuele all’altezza del Capitol”.
Quindi abbiamo un vip tifoso della Salernitana. Come nasce il tuo amore per i granata?
“Questa cosa mi fa ridere se penso da dove sono partito, ai sogni ad occhi aperti che appartengono ad una passeggiata sul corso, ad una panchina del lungomare, sono molto legato a Salerno. Quando sono in tour il mio ingresso, e la mia vittoria, vengono accompagnate da ‘La Danza del King’, una canzone scritta da Patto Mc apposta per me, canzone in cui viene spesso menzionata Salerno. Anche allo speaker, quando dà la mia provenienza, gli vengono fornite indicazioni precise ‘From: Salerno City, Salerno’, e questo prende in giro un po’ gli stessi americani. Poi ammetto che durante i lotte nei tour, negli stivali porto sempre un braccialetto con lo stemma della Salernitana”.
Riesci a seguire il campionato della tua squadra del cuore?
“Purtroppo non riesco ad andare più allo stadio da quando ero ragazzino, il lavoro mi ha portato altrove. In casa però si parla sempre di Salernitana; anche mio padre segue i granata e quando sono a Salerno, la vediamo insieme in televisione”.
Ce lo fai un bel saluto?
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