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Focus Fabiani – Dove sono le disfatte granata

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La Salernitana crolla a La Spezia e chi ci mette la faccia è Fabiani.

Fabiani scende in sala stampa per annunciare il silenzio stampa dei tesserati granata ed evitare, dice, il rischio che escano frasi che possano esporre gli stessi a provvedimenti disciplinari del Giudice Sportivo. Il direttore si lascia andare a poche frasi ma concise, parole che lasciano trasparire il malumore del gruppo per l’ennesimo torto arbitrale. Certo, gli errori. Non è a causa degli errori arbitrali però che la Salernitana ha preso tre gol ieri sera, ed la terza volta che la squadra di Colantuono becca tre gol senza farne neppure uno, colpa di Colantuono quindi?

Se la verità sta nel mezzo, qui però andrebbe divisa tra tutte le componenti in causa, solo i tifosi si salvano i quali hanno raggiunto La Spezia dopo una settimana burrascosa. Anche a La Spezia sono arrivati, e bisognerebbe che la società rivolgesse a loro ma anche a chi è rimasto a casa, delle pubbliche scuse. Chi fa la squadra? Si potrebbe dire che la squadra la fa chi apre i cordoni della borsa ma chi decide il profilo del futuro tesserato che possa migliorare la squadra, fa questo di mestiere e non può farsi sovrapporre dal presidente di turno, altrimenti non starebbe facendo bene il proprio lavoro. Ieri abbiamo visto Fabiani angosciano, deluso e amareggiato per l’ennesimo torto arbitrale; sappiamo bene quanto il direttore tenga in maniera passionale alla causa granata; lo abbiamo visto più volte schizzare in piedi per andare ad unirsi all’abbraccio collettivo dopo un gol dei granata. E dice bene quando afferma che una partita può essere risolta da un episodio; dice bene anche quando afferma che se un rigore c’è, va dato, punto.

Va altrettanto detto che questa Salernitana è più debole in avanti della squadra affidata a Bollini in precedenza; va altresì affermato che è priva di un costruttore di gioco da anche prima. Poi, se Sprocati non era in forma, dentro va Kiyine, peccato però che si avesse in rosa un calciatore dell’estro di Alex. Vero, mai tenuto in considerazione da Colantuono, mentre con Bollini era stato spesso tra i migliori in campo. Ad un tecnico nuovo privato di quanto buono avesse questa squadra andava forse però ricordato che Kiyine non è, di ruolo, un esterno; così come va ricordato che Rosina non è lo stesso giocatore che il calcio italiano ha conosciuto.

Ecco, non c’è un vero artefice del male che attanaglia i granata. Certamente una unione di concause che non si risolvono con allenamenti a porte chiuse e muri e distanze che allontanano la gente dal vero padrone della maglia granata, la gente di Salerno. Quindi, che tutte, tutte le voci in causa si facessero un esame di coscienza e ricordassero bene a chi devono le scuse, e non quelle di circostanza, bensì da chi è il responsabile della baracca, chi dirige insomma.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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