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Ferrarese: “Bollini è un allenatore bravo e preparato”

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Ferrarese: “La serie A è l’unica categoria per il popolo granata”

Claudio Ferrarese ha fatto la fortuna di tantissimi attaccanti. I suoi cross, specie quelli di prima, gli hanno permesso una carriera ad alti livelli tra Verona, Ternana e Salernitana. Sabato i granata vanno al Tombolato e noi di SalernoSport24 abbiamo contattato Claudio Ferrarese e ne è uscita fuori una piacevolissima chiacchierata.

Ciao Claudio. Come stai prima di tutto?

“Molto bene, grazie! E’ sempre un piacere sentirvi da Salerno”

Oggi sei un dirigente sportivo. Com’è la vita dietro ad una scrivania?

“E’ un’altra cosa, un’altra vita. Quando giocavo dovevo pensare solo a quello. Oggi ci sono altre responsabilità. Sono il direttore sportivo del Levico Terme in serie D. Una categoria difficile così come è costruire una squadra per il carico di responsabilità, appunto, che porta  tutto questo. Mi sto trovando bene però”.

Qualche programma per il futuro?

“Per il momento penso solo al Levico. Se arrivasse una proposta potrei valutarla ma solo dopo aver fatto bene qua perché la possibilità di crescere in questo ruolo”.

Prima di arrivare a Salerno vivesti al Cittadella un anno e mezzo importante, gol e presenze?

“Arrivai a gennaio al Cittadella in serie B dal Verona. Ci salvammo con un buon torneo concluso a metà classifica. L’anno dopo, invece, retrocedemmo. Nonostante questo feci un ottimo campionato tanto che andai al Napoli”.

Appunto… Napoli, Piacenza e Ternana. Come fu il tuo approdo in granata?

“A Terni sfiorammo la serie A. Poi fui contattato dal direttore Imborgia, e firmai un triennale con la Salernitana. Ero contentissimo, la presentazione al Vestuti fu bellissima con tutta quella gente che ci aspettava”.

Senza quel fallimento del 2005 saresti rimasto?

“Senz’altro, non tanto per il contratto, quanto perché Salerno è una piazza che ti trascina. Quando arrivò la notizia in ritiro fu un momento tristissimo. Si prospettava di essere anche capitano, una possibilità che avrei accettato con onore. Il campionato che feci mi diede l’opportunità di misurarmi ancora con la serie A, questa volta al Cagliari”.

Con chi sei rimasto in contatto di quell’anno?

“Mi sento spesso con Davide Bombardini che, ai tempi di Salerno, eravamo vicini di casa. Poi anche con Zaniolo; suo figlio quest’anno è arrivato all’inter. Poi mi sento anche con Palladino Molinaro”.

Tu che che hai vissuto l’Arechi in un certo modo, in categoria vedi la tifoseria granata?

“Solo la serie A. Quello sarebbe l’habitat naturale di una tifoseria del genere che ti trascina alla vittoria in ogni partita”.

Dopo tanti anni il Cittadella oggi è una realtà importante della serie B. Te lo saresti aspettato?

“Decisamente sì. E’ la piazza ideale dove poter fare calcio senza pressioni. Lo vedo come il Chievo e non è detto che non possa arrivare a quel livello quando si stabilizzerà in serie B. Ha un presidente ambizioso e ci sono le possibilità economiche per poter fare bene. Non manca nulla se non… la tifoseria ma neanche il Chievo ce l’aveva”.

Ti aspettavi una Salernitana così?

“Mi aspettavo un campionato così. So che c’è un allenatore bravo e capace, il quale ha formato un bel gruppo. Non lo conosco personalmente ma so che sta facendo un gran lavoro. Poi c’è Sprocati che ho visto nella vittoria della Salernitana a Novara. Quando l’ho visto giocare ho visto un calciatore che può spostare gli equilibri”.

Ti sta piacendo il campionato di Serie B?

“Sì, è un campionato che diverte grazie a tutti questi gol. Era ora! Da anni il calcio della serie B si era impoverito dei talenti e negli ultimi tempi stava diventando un po’ deprimente. Quest’anno, invece, sta regalando uno spettacolo”.

Diversi calciatori della Salernitana sono ai box ma quando torneranno dove vedresti i granata? Possono inserirsi secondo te nel discorso play-off?

“Senza dubbio. Se già ora riescono a tener botta riuscendo a conservare una buona posizione. Con una classifica così corta, i granata potranno certamente scalare qualche altra posizione con un organico al completo. E poi siamo quasi già a metà campionato…”.

Ce lo fai un bel saluto?

“Un saluto al popolo granata e agli amici di SalernoSport24”.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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