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Federico Giampaolo: “A Salerno ho toccato il punto più alto della mia carriera”

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Intervista a Federico Giampaolo, doppio ex di Pescara e Salernitana. Eterne rivali che, domani alle ore 15, si ritroveranno ancora una di fronte all’altra allo stadio “Adriatico”.

Federico Giampaolo, il bomber del campionato cadetto

Nativo di Teramo, Federico Giampaolo può essere tranquillamente considerato un pescarese d’adozione. Con ben 253 gare disputate, condite da 68 reti dilazionate in 7 anni complessive, Giampaolo è uno dei calciatori con più presenze con la maglia del Delfino. Un legame, quello con i colori biancazzurri, molto forte, diventato nel corso degli anni pressoché indissolubile. Ex bomber pescarese che, in un modo o nell’altro, aveva la Salernitana nel destino. Dapprima vittima preferita (6 gol in 13 presenze), per poi diventare l’attaccante granata titolare della massima serie. Tre reti eccellenti (contro Milan, Inter e Roma) in 23 presenze con la maglia granata, e una salvezza sfumata di un soffio che grida ancora vendetta. Raggiunto telefonicamente, ha ricordato i momenti più significativi vissuti con entrambe le casacche.

Ciao Federico. Domani si affronteranno due squadre che hanno fatto del tuo passato, Salernitana e Pescara. Che ricordo ha delle esperienze vissute con entrambe le casacche?

«A Pescara ho vissuto 7 anni intensi e bellissimi che porto sempre nel cuore. A Salerno, invece, ho toccato il punto più alto della mia carriera, riuscendo ad esordire e segnare in Serie A. Si tratta di due esperienze indimenticabili sotto tutti i punti di vista».

Di Pescara-Salernitana ne hai giocati tanti, sia all’Adriatico che all’Arechi. Qual è il match che ti è rimasto più impresso?

«Senza dubbio il match all’Arechi della stagione ’95-’96 quando vincemmo per 2-0 con gol mio e di Michele Gelsi. Quella vittoria ci permise di balzare al primo posto solitario in classifica. Devo dire che, però, tutti i match contro i granata hanno dato sempre spettacolo e li ricordo tutti con piacere, persino quelli in cui ne siamo usciti sconfitti».

In questo momento le due compagini si trovano appaiate in classifica ad una sola lunghezza dai play-off. Credi che possano entrambe competere per posizioni di vertice?

«Per il blasone di entrambe le squadre, a mio parere, sono obbligate quantomeno a provarci. In questo momento sono entrambe in difficoltà e, senza dubbio, sono stati commessi degli errori, quindi si dovrebbe intervenire con investimenti seri. Non bisogna trascurare, al contempo, la forza di entrambe le piazze, che possono contribuire certamente alla definitiva consacrazione. Occorre alzare l’asticella e spingere sull’acceleratore perché i mezzi ci sono tutti. C’è bisogno di trovare continuità di risultati in quanto, Benevento a parte, la Serie B è un campionato equilibrato e con una serie di risultati positivi è possibile raggiungere traguardi che, all’inizio, possono sembrare insperati».

Qual è, invece, il ricordo più bello vissuto in maglia granata?

«Gol segnati a parte, ricordo la grande carica e il calore del pubblico. Intorno a noi c’era un’atmosfera magica. Era davvero un piacere giocare all’Arechi a quei tempi. Ricordo l’adrenalina di quando raggiungevamo il tunnel degli spogliatoi prima dell’ingresso in campo, le coreografie e il tifo incessante dal 1′ al 90′. Tutto molto bello».

Cosa pensi dei tifosi della Salernitana? Per te che hai vissuto gli anni d’oro, credi sia possibili ricomporre il muro granata di un tempo e se sì in che modo?

«Innanzitutto me lo auguro, perché la passione che c’è a Salerno faccio fatica a trovarla in altre parti d’Italia. Una passione che, sono convinto, ci sia ancora adesso, nonostante sia momentaneamente sopita. Il calcio, purtroppo, è fatto di alti e bassi, ma il tifoso rimane sempre innamorato della sua squadra a prescindere. Se la Salernitana riuscirà a ricompattarsi con i tifosi, si possono certamente raggiungere risultati importanti».

Oggi Federico Giampaolo è il tecnico della Recanatese in Serie D. Come ti trovi nella nuova veste di allenatore?

«Ormai sono allenatore da un po’ di tempo e devo dire che mi trovo bene. La Serie D è un campionato difficilissimo perché vince una sola squadra. Arrivare secondi è quasi un fallimento, in quanto non si ha la possibilità di arrivare tra i professionisti. Non essendoci più la C2, il livello si è alzato in modo esponenziale. A Recanati sto bene e c’è una società sana in cui è possibile fare calcio. Spero di raggiungere quanto prima obiettivi importanti».

Pescara-Salernitana si avvicina. Qual è il tuo pronostico?

«Sarà una partita a scacchi, dove può accadere tutto e il contrario di tutto. Da questo momento in poi occorrerà sbagliare il meno possibile. In Serie B l’equilibrio è fondamentale».

Grazie Federico. Ti va di mandare un saluto ai tifosi granata?

«Saluto tutti calorosamente. La passionalità dei tifosi granata è un qualcosa di unico che, ripeto, si fa fatica a trovare persino in Serie A. Il calore della piazza di Salerno è uno dei ricordi indelebili della mia vita che porterò per sempre con me».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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