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Di Gianni: “Amsterdam? Emozioni uniche spero di ripetermi”

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Intervista a Emiliano Di Gianni, pro player di Fifa dei No Limits Melagoodo.

Intervista ad Emiliano Di Gianni

Originario di Salerno il classe 1995 inizia a giocare al videogioco FIFA nell’anno 2010 alla modalità Pro Club. Dal 2018 ha iniziato a giocare alla modalità Ultimate Team di Fifa qualificandosi ai play-off che si sono tenuti ad Amsterdam nello stesso anno. Nel corso della sua carriera Di Gianni ha indossato le maglie degli: Inferno eSports, Empoli, Team Alessio Romagnoli ed ora compete per il team No Limits Melagoodo.

Oltre ad essere un pro player di Fifa, Di Gianni è anche un content creator. Il salernitano, infatti, gestisce un canale Twitch seguito da quasi 29.000 persone dove oltre a portare Fifa, trasmette anche sessioni di Call of Duty Warzone e di Fortnite. Assieme a Twitch gestisce anche un canale YouTube. Il salernitano, inoltre, è laureato in Comunicazione Digitale- indirizzo videogiochi.

Quando nasce la tua passione per i videogiochi? Quando hai capito che sarebbe diventato un lavoro a tempo pieno?

«La mia passione per i videogiochi nasce da bambino. Ho iniziato a giocare al videogioco FIFA nell’anno 2010 ma fino all’anno 2017 ho giocato esclusivamente alla modalità Pro Club che non è altro che giocare con altri 10 video-giocatori diversi. Dal 2018 ho iniziato a giocare alla modalità 1 vs 1. Nel 2018 attraverso la Fut Champions (modalità competitiva del gioco) ho ottenuto la qualifica ai play-off per arrivare al Mondiale (manifestazione tenutasi ad Amsterdam). Manifestazione che ho terminato nella top 32 mondiale. Poco prima della qualifica ad Amsterdam è arrivato il mio primo contratto da video-giocatore professionista». 

Quali sono i pro e i contro del mondo eSport?

«Uno dei pro è quello di lavorare da casa. A molte persone piace lavorare da casa, ma questo è un discorso soggettivo visto che molti potrebbero pensare il contrario. Un altro pro è quello che da casa si possono organizzare delle streaming on-line dove le stesse streaming portano ad essere seguiti da tante persone e le stesse persone ti iniziano a voler a voler bene creando un rapporto al dì fuori della stessa streaming. Nelle mie streaming oltre a portare Fifa, spesso porto anche Call of Duty Warzone. I contro sono molteplici: perché non è un lavoro che potrà durare per tutta la vita. Nascono tante questioni come la perdita dei riflessi, di rapidità e nel pensare determinate azioni di gioco. È un po’ come il lavoro del calciatore».

Hai mai avuto rimpianti nel corso della tua carriera? Soddisfazioni?

«Uno dei miei rimpianti è quello di non aver scoperto prima questo mondo, magari avrei potuto iniziare prima la modalità 1 vs 1 anche se non è un vero e proprio rimpianto poiché questo mondo si è evoluto poco dopo. Adesso la nuova generazione si troverà a conoscere prima questo mondo. Posso fare l’esempio di Andreas Vejrgang, danese 14enne che in Fut Champions ha vinto 510 gare su 510 match disponibili ed è un’ qualcosa d’incredibile. La soddisfazione più grande per me è la qualificazione ad Amsterdam. È stato un evento dal vivo organizzato dalla stessa Ea Sports (casa madre del gioco), spero di poter rivivere un emozione del genere accedendo in futuro ad un’altra qualifica».

Come i calciatori anche un pro player cambia spesso “casacca”. Hai giocato  con l’Empoli, con gli Inferno eSports e con il Team Romagnoli, calciatore del Milan. Al momento difendi i colori dei Melagoodo, famoso gruppo di Youtuber dove sono presenti anche JRohn e Zano XVII. Come ti trovi con questo team e come sta andando la stagione?

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«Con il nuovo team mi trovo molto bene. Con loro c’è un rapporto diretto, siamo innanzitutto amici e poi colleghi. È privilegiato prima il lato umano e poi quello lavorativo. I ragazzi comprendono i problemi che può causare il

gioco, sono sempre molto disponibili. La stagione è ancora in corso, mancano le ultime qualifiche e poi tireremo le somme».

Sappiamo che sei un tifoso sfegatato della Salernitana. Come nasce questa tua passione e come giudichi fino a questo momento il cammino dei granata?

Sono tifoso della Salernitana grazie a mio padre che è un sostenitore accanito. Sin da quando ero bambino l’ho sempre accompagnato allo stadio, anni fa feci anche l’abbonamento quando c’era il Salerno Calcio in Serie D. La Salernitana sta facendo bene ma a mio parere ha ottenuto qualche punto in più poiché secondo me in Serie B conta più il fattore mentale che quello tecnico. Sono soddisfatto del cammino fatto finora ma occhio alle prossime gare».



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Ugo D'Amico
Ugo D'Amico
Classe 1996, giornalista pubblicista dal 2022 e prossimo alla laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Nato praticamente con una palla tra i piedi, ma vista la scarsa qualità il sogno ora è di raccontare le mille emozioni che regala quel magico prato verde. Sono cresciuto seguendo le gesta di: Del Piero, Buffon, Ronaldo, Messi e tanti altri. Appassionato di calcio locale, passione che permette di capire a 360° le innumerevoli sfaccettature che sono presenti in questo fantastico mondo.

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