Destinazione Sport è il programma trasmesso tutti i lunedì, dalle 12 alle 13 in diretta su Radio Castelluccio. Ospite il presidente dell’Olympic Salerno, Matteo Pisapia.
Matteo Pisapia a Destinazione Sport
Il format di SalernoSport24 condotto da Francesco Di Pasquale e Lino Grimaldi Avino dal titolo Destinazione Sport in onda tutti i lunedì dalle 12 alle 13 su Radio Castelluccio. Seguici in diretta streaming sulla pagina Facebook di Radio Castelluccio e SalernoSport24, ascolta la radio sulle frequenze FM 103.2 e 92.8
Presidente, spiegaci un pò come è nata l’Olympic?
«È nata ufficialmente il 5 settembre 2007, con un gruppo di amici con i quali giocavo a calcio il lunedì sera. Un giorno mi chiesero se potevo aiutarli a partecipare ad un torneo di calcio a 5, subito dopo quel torneo avevano intenzione di iscriversi al campionato di terza categoria. Così nasce l’Olympic».
Parlando di colori e logo, il delfino richiama un po’ la rotonda giusto?
«Esatto, piazza Flavio Gioia di Salerno, ispirandoci ai colori dell’Atletico Madrid. Io giocavo a pallacanestro da piccolo, il mio mito erano gli Harlem Globetrotters, quando Bobo Vieri andò a giocare all’Atletico Madrid trovai ispirazione. Il logo è un delfino, avevamo intenzione di creare una mascotte e l’abbiamo creata, Holy».
Secondo te una città come Salerno ha spazi necessari per costruire e sfruttare spazi per praticare sport?
«Prima di costruire casa Olympic mi sono fatto un’idea sugli spazi a disposizione per costruire l’impiantistica sportiva. A Salerno gli spazi ci sono».
Come sta andando il campionato, siete quarti?
«Sì, la prima squadra è la punta dell’iceberg, ogni anno si spera nel successo fino alla fine. I ragazzi hanno incassato cinque vittorie consecutive».
Da presidente quanto è difficile organizzare, coordinare ecc..
«Noi abbiamo quattordici squadre, con incluso il settore giovanile. Io non sono presente a tutte le partite ma ci sono i miei responsabili, avere molti associati riempie il calendario».
La mia domanda è d’obbligo, qual è il tuo rapporto con gli arbitri? Sei mai andato in silenzio stampa per via degli arbitri?
«Ogni anno facciamo una fotografia con i due capitani e l’arbitro proprio per far distendere gli animi».
Vogliamo sapere di più di Casa Olympic…
«È un centro sportivo, dove si vive lo sport nel modo più giusto, abbiamo molti servizi e consulenti. C’è una sala dove i genitori possono assistere agli allenamenti in giorni piovosi al coperto, oltre i campi al coperto».
Il rapporto tra genitori e atleti?
«I miei genitori erano di un’altra generazione, prima lo sport veniva scelto per i principi ovvero, socializzare, imparare a stare tra la gente. Ora il nuovo prototipo di genitore pensa che il figlio debba vincere per diventare qualcuno, ovviamente quest’idea di pensiero è sbagliata, l’idea del vincere e perdere aiuta la crescita di un bambino, affrontare problematiche come quella della superiorità dell’avversario può far riflettere. Spero che i genitori chiedano ai figli se si divertono agli allenamenti. La professione da genitore è difficilissima al giorno d’oggi».