Intervista a Caetano Calil, attaccante brasiliano classe 1984 ex Salernitana e Paganese.
Intervista a Caetano Calil
Inizia la sua carriera nei settori giovanili di San Paolo e Corinthians.
Nel 2005 debutta nel Athetico Paranaense nel campionato brasiliano, nel 2007 passa al Siena in Serie A, dove colleziona due presenze. Nel 2008 passa al Crotone in Serie B dove totalizza 22 presenze condite da 7 reti. Da qui il lungo viaggio dell’attaccante di Guaxupé in giro per lo stivale. Passa al Frosinone dove in due anni colleziona 41 presenze e 4 reti. Ritorna al Crotone dove rimane due annate dove si esprime al massimo, infatti in 82 presenze segna 20 gol.
Nel 2014 Calil passa alla Salernitana dove conquista la promozione in Serie B. L’attaccante brasiliano all’ombra dell’Arechi in 35 apparizioni segna 15 gol.
Dopo l’approdo al Catania, l’attaccante continua il proprio viaggio per l’Italia giocando con: Livorno, Siracusa, Paganese e una breve esperienza a Malta con l’Hamrun Spartans Football Club. Attualmente si allena con l’Equipé Campania in attesa di un ingaggio.
Calil: “Niente è paragonabile a Salerno”
Hai giocato sia a Salerno che a Pagani. Nel tuo cuore che posto occupano queste due squadre?
«A Pagani non ho avuto tante possibilità di dimostrare il mio valore. Sono stato accolto bene dalla tifoseria e dal gruppo ma per me è stata un esperienza negativa. Ci sono priorità diverse lì, si preferiva far giocare un giovane non in condizione, che piuttosto un over. Ringrazio comunque, chi mi ha dato quest’opportunità, ma ci tengo a sottolineare che, non sono state mantenute delle promesse soprattutto a livello economico. A Pagani ho conosciuto tante persone per bene, tra cui Ciccio De Vivo che, ora non c’e più. Rimarrà sempre nel mio cuore. A Salerno, invece, ho vissuto una delle più belle esperienze della mia vita. Ho ricevuto tanto sia dentro che fuori dal campo. Niente è paragonabile a Salerno. Si giocava per un obiettivo ben preciso, non giocare per un obiettivo preciso è una cosa anomala. Sono molto grato alla Salernitana e alla città di Salerno.
Cosa ti aspetti dal campionato della Paganese quest’anno?
«Sarà un campionato difficile per via delle squadre presenti nel girone. È stata sfortunata, perché rischia di fare quattro, cinque partite di fila senza fare risultato per via del blasone delle squadre che incontrerà e delle rose che hanno allestito( Catania, Ternana, Catanzaro). Ogni partita deve essere preziosa. Con qualsiasi mezzo che, sia fortuna o bravura dovrà conquistare i punti a disposizione perché ogni punto varrà oro.
Cosa ti aspetti dal campionato della Salernitana quest’anno?
«La Salernitana farà un campionato come gli altri anni. Lo scorso campionato ha fatto molto bene, solo un episodio ha fatto sì che non disputassero i play-off. Sappiamo tutti, che Salerno è una piazza a sé. I nuovi giocatori devono entrare con la testa giusta, perché è un ambiente particolare. Il campionato di Serie B è sempre difficile da affrontare, soprattutto se si pensa anche alla situazione in cui viviamo. La società sta investendo tanto sul mercato, nonostante le sue limitazioni. Può anche capitare che un giocatore acquistato non possa fare bene, perché come ho detto prima Salerno è una piazza particolare e potrebbe non reggere la pressione. La Salernitana, a Salerno è considerata la Juventus della Serie B. La pressione è alta, si deve giocare per vincere e sudare la maglia. Ho la Salernitana nel cuore e voglio sempre il loro bene.
Al momento sei svincolato, ma ti stai allenando con l’Equipé Campania. Hai ricevuto offerte per rimetterti in gioco?
«Si, mi sto allenando con l’Equipé Campania. Ho ricevuto tante offerte in Serie D. Sto prendendo un pò di tempo, perché saranno gli ultimi anni della mia carriera. Non voglio andare in una squadra dove posso avere dei problemi. Sto aspettando un’offerta di una squadra seria, che giochi un buon calcio, così da potermi divertire anch’io».